Il crowdfunding per UnipolSai è un’opportunità per supportare le idee d’impresa ad alto
valore sociale e culturale.
Attraverso UnipolSai FutureLab, UnipolSai sostiene tutti coloro che
vogliono testare in maniera meritocratica il proprio progetto con il crowdfunding.
UnipolSai supporta economicamente i progetti migliori, quelli in grado di raggiungere in
completa autonomia il 50% del budget prefissato per realizzare la propria idea.
Il crowdfunding per UnipolSai è un’opportunità per supportare le idee d’impresa ad alto
valore sociale e culturale, attraverso un momento di confronto con idee che provengono
da canali innovativi. Attraverso UnipolSai FutureLab, UnipolSai sostiene tutti coloro che
vogliono testare in maniera meritocratica il proprio progetto con il crowdfunding.
UnipolSai supporta economicamente i progetti migliori, quelli in grado di raggiungere in
completa autonomia il 50% del budget prefissato per realizzare la propria idea.
L’iniziativa promossa da UnipolSai ha come fine ultimo il miglioramento della vita delle
persone in ogni ambito del quotidiano, creando le migliori condizioni perché ogni città,
ambiente, spazio sia a misura di cittadino. Il sostegno di UnipolSai FutureLab è rivolto ai
progetti più meritevoli, scelti attraverso una selezione assolutamente trasparente. Non
esistono corsie preferenziali né condizioni speciali per gli startupper, solo una possibilità
concreta per i progetti scelti di accelerare la propria idea.
Realizzare una campagna di crowdfunding su Eppela è semplice. Per prima cosa iscriviti,
il nostro team ti aiuterà a completare la tua scheda progetto in tutte le sue
componenti. Tra tutti i progetti selezionati che arriveranno al 50% del budget, UnipolSai
premierà quelli più meritevoli corrispondendo un cofinanziamento (il restante 50% del
budget) fino a un massimo di 5.000 euro per progetto.
Si muovono su strade statali, di mattina prestissimo e in piena notte, a piedi o sulle loro biciclette, spesso sprovviste di qualsiasi illuminazione.
Ogni anno contiamo almeno 20 casi di Sikh travolti dagli automobilisti.
Per questo abbiamo deciso di inserire una ricompensa per donare un'adeguata illuminazione alla comunità. Sostenendoci con un'apposita offerta farai in modo che un bracciante riceva il nostro kit completo di illuminazione. Non ci preoccuperemo solo di recapitare FireFly, ma anche di installarla e di recuperare, dove manca, la dinamo e tutto quello che serve per il suo funzionamento.
Progetti futuri
Il progetto FireFly si inserisce in un programma più ampio finalizzato alla creazione di una famiglia di device tecnologici che promuovano l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano.
Tutto questo sarà possibile solo grazie ad un Vostro sostegno, in cambio del quale offriremo i primi prototipi di Firefly.
La strada per un futuro di produzioni sostenibili è lunga, noi intanto, con FireFly, iniziamo ad illuminarla!
FAQ Techiche
Cos’è FireFly? FireFly è semplicemente una lampadina a led progettata per essere compatibile con i tradizionali impianti d’illuminazione alimentati a dinamo. Può essere installata sia come luce posteriore che anteriore.
Cos’ha in più rispetto ad altri sistemi di illuminazione per bici? È pensata per sostituire le lampadine a incandescenza, in confronto alle quali è molto più luminosa. Rispetto alle comuni luci a led non necessita di batterie e produce molta più luce della maggior parte dei sistemi economici. In commercio è possibile trovare altre soluzioni a led alimentati a dinamo, ma solitamente richiedono la sostituzione dell’intero fanale e sono certamente più costosi di FireFly!
Come si monta FireFly? Montare FireFly è semplicissimo. Si monta esattamente come monteresti una lampadina tradizionale nel portalampada della tua bici; per molte tipologie di fanali è un’operazione che non richiede attrezzi.
Devo modificare la mia bici? No! Ci siamo impegnati per far sì che FireFly abbia lo stesso ingombro delle vecchie lampadine a incandescenza per bici: svita quella vecchia e sostituiscila con FireFly!
Come si usa FireFly?
FireFly funziona con l’energia generata della dinamo, quindi basta inserire la dinamo e pedalare.
Quanta luce fa FireFly? Sicuramente più di quella delle normali lampadine! Essendo alimentata dalla dinamo, la resa luminosa dipende anche dalla qualità e dallo stato di quest’ultima e, ovviamente, dalla velocità della bici. In ogni caso, FireFly produce già a meno di 10km/h abbastanza luce da renderti visibile nel traffico.
FireFly funziona con tutte le dinamo? Si! FireFly funziona con tutte le dinamo a bottiglia e a mozzo.
Cambiando la dinamo si modificano le prestazioni di FireFly? Ovviamente si! FireFly è stato progettato per avere una buona resa con tutte le dinamo (anche quelle vecchie), ma funziona meglio con una dinamo di ultima generazione e in buone condizioni.
Ogni quanto va cambiata? In condizioni ottimali i led usati possono durare fino a 20 000 ore, il che equivale a più di 2 anni ininterrotti di pedalate! FireFly è comunque solo uno dei componenti dell’impianto di illuminazione, quindi ovviamente la sua durata dipende anche dagli altri elementi della bici (dinamo, contatti) e dalle condizioni di utilizzo. Per esperienza personale, i componenti usati in FireFly garantiscono anni di utilizzo.
FAQ Progetto
Come è nato FireFly? FireFly è nato 2 anni fa come un progetto DIY di un gruppo di assidui utenti della bici. Iniziammo a costruire sistemi di illuminazione dinamo/led fatti in casa a causa della scarsa illuminazione notturna della nostra città, soprattutto nei luoghi periferici. L'uso delle dinamo rendeva i sistemi sempre pronti e resistenti, e l'utilizzo dei classici fari da bici li rendeva insospettabili, invisibili e al riparo dai furti! Durante gli anni abbiamo prodotto varie versioni del nostro sistema, fino a che non abbiamo scoperto il mondo del crowdfunding! Grazie a quest'occasione abbiamo miniaturizzato il nostro sistemaper renderlo il più user friendly possibile. Dopo circa 3 mesi di sviluppo e più di 10 prototipi differenti il futuro di FireFly è nelle vostre mani!
Posso trovare FireFly nei negozi? Non ancora... FireFly, ad oggi, è un prototipo, un prodotto semiartigianale che offriremo in esclusiva ai nostri sostenitori.
Come userete i soldi del finanziamento? Ovviamente, parte del finanziamento servirà per realizzare i FireFly che doneremo ai nostri sostenitori. Una parte del finanziamento servirà per continuare lo sviluppo di FireFly e renderlo un prodotto maturo per la messa in produzione. Un’altra parte dei fondi sarà investita per lo sviluppo di altri oggetti tecnologici. Il nostro obiettivo è, infatti, creare e mettere in produzione una famiglia di devices tecnologici orientati alla promozione della bicicletta come mezzo di traporto quotidiano.
FAQ Spedizioni
Le spese di spedizione sono già incluse? Sia le spese di spedizione che i costi di imballaggio sono inclusi in tutte le ricompense!
Che tipo di spedizione userete? Tutte le ricompense verranno spedite con Poste Italiane con servizio “Posta4”. Per esigenze specifiche (spedizioni all’estero, tracciabilità o imballaggi speciali) non esitate a contattarci.
Quando arriveranno le nostre ricompense? Potrete seguire in tempo reale tutte le fasi della produzione di FireFly sugli update di eppela, sulla nostra pagina Facebook o sul nostro sito.
Con il tuo contributo progetteremo e produrremo oltre 3.000 segnavia, che posizioneremo durante un viaggio dedicato alla segnalazione del percorso lungo 1.000 km di CicloVia Francigena, rendendo l’itinerario più facilmente fruibile dagli abitanti e ciclo-turisti di tutto il mondo.
Alcuni di noi lavorano da più di 10 anni per la valorizzazione della Via Francigena, tracciando il percorso, producendo mappe, scrivendo guide, organizzando viaggi. Intendiamo mettere la stessa cura con la quale in molti hanno contribuito alla segnalazione del percorso pedonale, che è stato così reso fruibile da tutti. Segnalare anche il percorso ciclabile significa completare il lavoro che abbiamo fatto precedentemente studiandolo e tracciandolo in GPS. Con il video-report che gireremo durante il viaggio daremo evidenza del lavoro fatto e promuoveremo il percorso della CicloVia Francigena.
Chi siamo: Slow Travel Network
Slow Travel Network nasce dall’esperienza del Movimento Lento, associazione che da anni si occupa di comunicazione e divulgazione culturale nel settore del viaggio a piedi e in bicicletta. A questa si sono affiancate alcune importanti realtà con grande esperienza nella comunicazione e nell’organizzazione di viaggi, e di eventi culturali come ad esempio lo Slow Travel Fest. Oltre all’associazione Movimento Lento, le aziende Itineraria, Ciclica, S-Cape Travel, Sloways costituiscono una rete che collabora per divulgare la cultura del viaggio a piedi, in bicicletta e con altri mezzi di trasporto sostenibile, in Italia e nel mondo.
Clicca qui per vedere il catalogo con le descrizioni delle ricompense.
Chi c'è dietro al progetto
Toccafondi Multimedia è una società che ha lo scopo di produrre e commercializzare software e nuove soluzioni tecnologiche avanzate per le Autoscuole. Dal 1989 opera nel settore e negli ultimi anni ha ampliato i suoi orizzonti con nuovi servizi e nuovi prodotti, come ad esempio:
Simulatori di guida professionali;
Soluzioni complete di programmi, prodotti e servizi per la Sicurezza sul Lavoro;
Software e prodotti per la Sicurezza Stradale.
Fin dalla sua nascita Toccafondi Multimedia ha avuto un’attenzione particolare alla preparazione e all’educazione dei giovani ad una guida sicura e responsabile.
FAQ
Quando uscirà Safety Drive? Nel secondo trimestre del 2016. Fino ad allora, non mancheranno aggiornamenti e comunicazioni costanti sull'andamento dei lavori, e saremo sempre raggiungibili tramite email, social network e sito.
Sono previste spese aggiuntive per la spedizione delle ricompense? No, la spedizione è assolutamente gratuita per l’Italia!
Quando potrò ricevere le ricompense? Riceverai tutto non appena Safety Drive sarà terminato.
Per quali piattaforme sarà disponibile Safety Drive? Al momento è prevista solamente la versione PC.
Flamingo è una bici-ambulanza progettata per le zone rurali dei Paesi poveri: collegata a una qualsiasi bicicletta, consente di trasportare il paziente verso l’ospedale più vicino permettendo al guidatore di monitorare costantemente il paziente. Si tratta di una sorta di barella a due ruote, collegabile alla bicicletta per mezzo di alcuni ganci che la rendono stabile e ben ancorata.
L'innovazione di Flamingo sta nella sua adattabilità. Infatti in base alle necessità Flamingo è utilizzabile:
Come sidecar: per trasportare il paziente dal luogo dell'incidente alla clinica o all'ospedale dove essere assistito;
Come carriola: per accedere alle strade secondarie che conducono all'interno dei villaggi o per entrare nelle abitazioni;
Come barella: per il trasporto del paziente nelle condizioni più difficili.
La bici-ambulanza Flamingo ha infatti la particolarità di poggiare su due ruote, una delle quali, grazie a un gancio appositamente brevettato, può essere alzata o abbassata a seconda della necessità e permettere così il trasporto del paziente sia utilizzando la bicicletta (come sidecar) sia a mano (come carriola o barella).
Flamingo è progettata per essere prodotta con materiali, risorse e tecnologia facilmente reperibili nei luoghi di utilizzo (biciclette, tubi, teli in pvc, etc.) nel rispetto della cultura e degli usi del Paese. La semplicità d’uso, l’economicità a livello produttivo e la possibilità di una manutenzione in loco del prodotto sono tra le caratteristiche principali del progetto.
La storia di Flamingo
Il progetto Flamingo nasce in risposta all’iniziativa Bengali rural ambulance (BErA) di INNOAID, che proponeva la creazione di un prodotto finalizzato a ridurre la sostanziale impossibilità di accesso a strutture mediche per la popolazione delle zone rurali del Sunderbans, India.
L’eterogeneità delle strade presenti, in termini di tipologia (asfaltate, di mattoni, sterrate e secondarie) e di dimensioni (da 12 mt a meno di 0.8 mt), rende infatti spesso impossibile l’accesso alle ambulanze motorizzate, che sono in ogni caso molto onerose da acquistare e riparare.
Il progetto della bici-ambulanza Flamingo è stato sviluppato in collaborazione con INNOAID e Project for People ONLUS dalle progettiste Marta Alice Fattorossi e Carmen Bruno, due studentesse di Design del Politecnico di Milano, ed è ora giunto alla fase della prototipazione per la realizzazione del suo primo esemplare.
SIT per Flamingo
Per la produzione del prototipo le due giovani progettiste hanno chiesto aiuto all’associazione SIT - Social Innovation Teams (che ora si occupa di gestire il progetto nella sua interezza), con l’obiettivo, una volta validato il progetto e introdotte le opportune migliorie, di creare un modello sostenibile per la produzione e la distribuzione della Flamingo bike-ambulance nelle zone rurali dei Paesi poveri.
Il progetto prevede quattro fasi, iniziando dalla realizzazione del prototipo in Italia e proseguendo con attività di comunicazione attraverso stampa, mostre ed eventi nazionali e internazionali. Seguirà il collaudo in loco (inizialmente in India, dove sono stati svolti i workshop di progettazione) con i futuri utilizzatori di Flamingo per terminare con l'esportazione del progetto nei luoghi di possibile utilizzo anche grazie a nuovi partner pubblici, privati e del terzo settore.
Dopo la fase di prototipazione, SIT prevede di far produrre in Italia le parti più complesse della Flamingo bike-ambulance e di affidarne poi la realizzazione delle altre componenti ai produttori locali dei Paesi destinatari.
In questo modo il progetto avrà un impatto positivo sia sulle condizioni medico-sanitarie delle persone dei villaggi rurali, grazie allo sviluppo del prodotto bici-ambulanze, sia a livello economico, grazie al lavoro legato alla produzione e manutenzione delle bici-ambulanze Flamingo.
Come utilizzeremo i fondi raccolti su Eppela
I fondi raccolti grazie al crowdfunding Eppela verranno utilizzati per la realizzazione del primo prototipo di bici-ambulanza che ci permetterà di individuare i punti di forza e le criticità del progetto e provvedere, così, a eseguire le opportune migliorie.
Nello specifico, i fondi verranno così spesi:
acquisto materiali e realizzazione pezzi meccanici 1.500 euro
piegatura tubi, saldatura, assemblaggio e verniciatura 1.750 euro
test di funzionamento del sistema bici-ambulanza, test del comfort della persona trasportata, test dei materiali assemblati, test del sistema di ribaltamento della ruota, della della copertura, test su diversi terreni, test di galleggiamento 1.500 euro
attività di comunicazione e organizzazione eventi relativi alla campagna di crowdfunding 500 euro
Abbiamo iniziato provando i primi spettacoli in uno scantinato freddo, poi abbiamo affittato una sala prove senza finestre, poi una con le finestre, e nel frattempo abbiamo continuato a crescere, fare spettacoli, insegnare e organizzare, fino a che oggi abbiamo ben due spazi teatrali in cui possiamo creare e diffondere Bellezza!
IL PROGETTO “INTERFERENZE”
INTERFERENZA: Sovrapposizione di due elementi, con relativa possibilità di sommarsi o di annullarsi.
Può il teatro interferire con la realtà? Sommandosi ad essa? Magari arricchendola?!
E' la sfida che ci poniamo quest'anno! Vogliamo che il teatro si insinui nella quotidianità delle persone, che si sommi alle loro vite e, perchè no, interferisca con la tendenza individualista della nostra società.
Perchè teatro è aggregazione, piazza, confronto, socialità! Per questo cerchiamo di portarlo dappertutto e fare in modo che i nostri luoghi di spettacolo siano anche una casa dove accomodarsi, chiacchierare, incontrarsi, conoscersi e riconoscersi.
“INTERFERENZE”, dunque, è la nostra stagione diffusa di spettacoli dal vivoe non solo:
diffusa perchè è dislocata su due sedi (Spazio Kairòs a Torino e il Teatro Comunale di Monteu da Po)
“non solo spettacoli dal vivo” perchè agli spettacoli si aggiungeranno momenti di scambio di incontro, laboratorio, o semplicemente di chiacchiera, perché gli spettacoli non siano solo un evento frontale, ma un momento comunitario.
Infine, per incontrare i gusti di tutti e allo stesso tempo per permettere anche di scoprire cose nuove, la programmazione delle nostre rassegne sarà estremamente variegata ed eterogenea: dalla prosa alla musica, dal circo alla stand-up, dal dramma alla commedia.
Ci sono infiniti modi per raccontare storie e le storie sono ovunque, ma soprattutto le storie sono di tutti! Il Teatro è un bene comune perché è l’unica arte in grado di raccontare ed ascoltare insieme. Venite a scoprirvi a Teatro!
PER COSA USEREMO I VOSTRI PREZIOSI CONTRIBUTI
I vostri contributi verranno utilizzati per poter ospitare gli artisti, per allestire al meglio la sala e farvi stare comodi, per affinare la parte tecnica degli spettacoli (luci, suoni, proiezioni, ecc.), rendendo così davvero magico il tempo insieme e le storie che racconteremo. In ultimo, ma non meno importante, una parte delle donazioni verranno anche investite nella comunicazione di quello che facciamo, per riempire la sala di pubblico e il pubblico di Bellezza!
"L’Europeista" vuol dare voce a chi crede che un'Europa unita e forte rappresenti il miglior destino possibile per l’Italia e i suoi cittadini.
1️⃣ L’Europeista sarà un giornale? No, sarà un uno spazio media e culturale variegato: articoli, video, infografiche, eventi fisici e online.
2️⃣ Chi c’è dietro? Non Soros, sennò non vi chiederemmo soldi (quando arriverà Soros, smetteremo di chiederveli). Il direttore responsabile sarà Piercamillo Falasca, mentre Filippo Rossi sarà direttore editoriale; stiamo poi componendo la (piccolissima) redazione. Alle spalle de L’Europeista ci sarà un’associazione “militante” di europeiste ed europeisti convinti. Come si chiamerà l’associazione? Europafutura. Se vuoi aderire, scrivi a iscrizioni@europafutura.eu con i tuoi dati e un recapito telefonico, ti ricontatteremo entro pochi giorni.
3️⃣ A cosa servono i soldi? Non a pagare Pier e Filippo, che condurranno questa attività gratuitamente, ma la piccola e giovane redazione, le spese tecniche, qualche evento fisico e in prospettiva le analisi e i contenuti più approfonditi, la promozione di campagne e azioni concrete.
4️⃣ Ma c’era bisogno de L’Europeista? La missione de L’Europeista è sensibilizzare i cittadini sull'importanza dell'Unione Europea, promuovendo una narrazione europeista moderna e pragmatica, capace di rispondere alle sfide globali come il declino demografico, l'innovazione tecnologica, il cambiamento climatico, la difesa comune e la gestione delle migrazioni. Il progetto mira a creare una piattaforma di idee che connetta istituzioni, cittadini e giovani europeisti attraverso contenuti di qualità e dibattiti costruttivi.
5️⃣ Anche un piccolo contributo può fare la differenza. Con il tuo aiuto, "L’Europeista" diventerà un luogo e uno strumento di informazione e di dibattito per chi crede nel sogno europeo e vuole renderlo una realtà sempre più solida.