Un importante recupero di un albergo dismesso da ormai dieci anni, un paese di montagna che sta vivendo un forte spopolamento e un campionato bizzarro che ha appena compiuto 50 anni di età. Il museo della Bugia racchiude tutto questo.
Si tratta di uno spazio inserito nel bel mezzo del paese di Le Piastre, sulla montagna pistoiese, divenuto celebre per una manifestazione alquanto singolare: il Campionato Italiano della Bugia. Proprio per dare impulso alla vita paesana e alla festa, l'Accademia della Bugia, ha pensato di allestire un proprio museo.
Si disarticola su quasi 200 mq di esposizione, in nove stanze. Ci sarà la storia della Bugia (non solo intesa come festa paesana) esponendo i tanti disegni che nella storia hanno partecipato alla sezione grafica del Campionato piastrese. Non solo: ci saranno oggetti storici in chiave bugiarda, video e audio dove sarà possibile ascoltare i racconti vincitori al Campionato Italiano della Bugia nei suoi cinquant'anni di storia. Sala bambini, spazio polifunzionale, piccolo spaccio di gadget tematici e tanto altro saranno pronti per accogliervi. Non ci credete? Non vi resta che venire a vedere, in via Modenese nel paese più bugiardo al mondo.
Come verranno utilizzati i fondi
Tutto quanto raccolto verrà utilizzato per il mantenimento e lo sviluppo del museo. In ordine di importanza, ci sono da compiere alcuni passi fondamentali:
- Acquisto tavoli e sedie per stanza dei bambini e sala polifunzionale; - Realizzazione bocca della verità; - Acquisto cornici per esposizione disegni originali; - Realizzazione videobanca mondiale della bugia;
Il presidente onorario è Gene Gnocchi, mentre tanti i senatori accademici che compongono un sodalizio piuttosto singolare. Ne fanno parte personalità del mondo dello spettacolo, giornalisti, politici e gente proveniente dalle professioni più comuni: dall'agronomio allo studente, passando dall'operario all'ingegnere. Si ritrovano tutto l'anno a discutere di programmi e eventi da organizzare.
Davvero tante le cose realizzate finora: dalle serate di selezione dei bugiardi organizzate per il Campionato, al libro che celebra i 50 anni della bugia alla piastrese. Le Piastre è divenuta anche internazionale: sono due i gemellaggi con le Academie des Menteurs francese e belga e tanti gli eventi organizzati con lo scopo primario di diversi e far divertire. C'è anche una tessera sociale annuale. Si chiama Patente di bugiardo e vale per tantissime cose. Quali? I vantaggi sono inspiegabili e solo acquistandola (serve una tangente da 15 euro) si possono conoscere.
Un importante recupero di un albergo dismesso da ormai dieci anni, un paese di montagna che sta vivendo un forte spopolamento e un campionato bizzarro che ha appena compiuto 50 anni di età. Il museo della Bugia racchiude tutto questo.
Si tratta di uno spazio inserito nel bel mezzo del paese di Le Piastre, sulla montagna pistoiese, divenuto celebre per una manifestazione alquanto singolare: il Campionato Italiano della Bugia. Proprio per dare impulso alla vita paesana e alla festa, l'Accademia della Bugia, ha pensato di allestire un proprio museo.
Si disarticola su quasi 200 mq di esposizione, in nove stanze. Ci sarà la storia della Bugia (non solo intesa come festa paesana) esponendo i tanti disegni che nella storia hanno partecipato alla sezione grafica del Campionato piastrese. Non solo: ci saranno oggetti storici in chiave bugiarda, video e audio dove sarà possibile ascoltare i racconti vincitori al Campionato Italiano della Bugia nei suoi cinquant'anni di storia. Sala bambini, spazio polifunzionale, piccolo spaccio di gadget tematici e tanto altro saranno pronti per accogliervi. Non ci credete? Non vi resta che venire a vedere, in via Modenese nel paese più bugiardo al mondo.
Come verranno utilizzati i fondi
Tutto quanto raccolto verrà utilizzato per il mantenimento e lo sviluppo del museo. In ordine di importanza, ci sono da compiere alcuni passi fondamentali:
- Acquisto tavoli e sedie per stanza dei bambini e sala polifunzionale; - Realizzazione bocca della verità; - Acquisto cornici per esposizione disegni originali; - Realizzazione videobanca mondiale della bugia;
Il presidente onorario è Gene Gnocchi, mentre tanti i senatori accademici che compongono un sodalizio piuttosto singolare. Ne fanno parte personalità del mondo dello spettacolo, giornalisti, politici e gente proveniente dalle professioni più comuni: dall'agronomio allo studente, passando dall'operario all'ingegnere. Si ritrovano tutto l'anno a discutere di programmi e eventi da organizzare.
Davvero tante le cose realizzate finora: dalle serate di selezione dei bugiardi organizzate per il Campionato, al libro che celebra i 50 anni della bugia alla piastrese. Le Piastre è divenuta anche internazionale: sono due i gemellaggi con le Academie des Menteurs francese e belga e tanti gli eventi organizzati con lo scopo primario di diversi e far divertire. C'è anche una tessera sociale annuale. Si chiama Patente di bugiardo e vale per tantissime cose. Quali? I vantaggi sono inspiegabili e solo acquistandola (serve una tangente da 15 euro) si possono conoscere.
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"L’Europeista" vuol dare voce a chi crede che un'Europa unita e forte rappresenti il miglior destino possibile per l’Italia e i suoi cittadini.
1️⃣ L’Europeista sarà un giornale? No, sarà un uno spazio media e culturale variegato: articoli, video, infografiche, eventi fisici e online.
2️⃣ Chi c’è dietro? Non Soros, sennò non vi chiederemmo soldi (quando arriverà Soros, smetteremo di chiederveli). Il direttore responsabile sarà Piercamillo Falasca, mentre Filippo Rossi sarà direttore editoriale; stiamo poi componendo la (piccolissima) redazione. Alle spalle de L’Europeista ci sarà un’associazione “militante” di europeiste ed europeisti convinti. Come si chiamerà l’associazione? Europafutura. Se vuoi aderire, scrivi a iscrizioni@europafutura.eu con i tuoi dati e un recapito telefonico, ti ricontatteremo entro pochi giorni.
3️⃣ A cosa servono i soldi? Non a pagare Pier e Filippo, che condurranno questa attività gratuitamente, ma la piccola e giovane redazione, le spese tecniche, qualche evento fisico e in prospettiva le analisi e i contenuti più approfonditi, la promozione di campagne e azioni concrete.
4️⃣ Ma c’era bisogno de L’Europeista? La missione de L’Europeista è sensibilizzare i cittadini sull'importanza dell'Unione Europea, promuovendo una narrazione europeista moderna e pragmatica, capace di rispondere alle sfide globali come il declino demografico, l'innovazione tecnologica, il cambiamento climatico, la difesa comune e la gestione delle migrazioni. Il progetto mira a creare una piattaforma di idee che connetta istituzioni, cittadini e giovani europeisti attraverso contenuti di qualità e dibattiti costruttivi.
5️⃣ Anche un piccolo contributo può fare la differenza. Con il tuo aiuto, "L’Europeista" diventerà un luogo e uno strumento di informazione e di dibattito per chi crede nel sogno europeo e vuole renderlo una realtà sempre più solida.
Artemixia usa l'arte del teatro, della musica, della poesia, della performance, della videoarte, della pittura e della scultura come linguaggio sociale, contro ogni forma di discriminazione e di violenza.
L'arte è nostra alleata preziosa in questa lotta e la affianchiamo a percorsi formativi nelle scuole e ad azioni di coinvolgimento del pubblico per suscitare la partecipazione attiva della cittadinanza. L'arte nostra alleata deve poter esistere nei luoghi della gente, tra le persone e non solo nei musei, affinché possa innescare riflessione e consapevolezza, affinché possa trasformarsi da emozione a spunto a spinta per cambiare le cose.
Grazie al vostro aiuto in questi anni abbiamo potuto fare molto e portare il nostro messaggio a tante persone inserendo due grandi opere permanenti di sensibilizzazione per il contrasto alla violenza prima nella piazza del Parco Commerciale Dora e poi nel parco Robinson di Almese. Quest'ultima ha visto la partecipazione di una madrina d'eccezione: la cantantessa Carmen Consoli.
Ma non c'è due senza tre. La realizzazione della nuova opera “INSIEME FERMIAMO VIOLENZA” si propone, in continuità con il lavoro iniziato nell’ambito del progetto INSIEMECONTROLAVIOLENZA, di lasciare un ulteriore segno tangibile e indelebile sul territorio che rappresenti un monito all’impegno, da parte dell’amministrazione e de-i/lle cittadin-i/e, all’azione comune nella lotta alla violenza.
Questa nuova opera spunterà dall'Anagrafe Centrale di Torino, un luogo che si è recentemente aperto all'Arte, al protagonismo giovanile e alla riflessione sul tema della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere grazie alla collettiva artistica di ROSSO INDELEBILE e alle performance e alle visite guidate di studentesse e studenti.
L'Anagrafe Centrale è il luogo dove ogni cittadina o cittadino prima o poi deve recarsi. E' un luogo che mette a disposizione i propri servizi a favore di tutte le generazioni e di tutte le persone in modo indistinto. I suoi corridoi oggi vengono attraversati ogni giorno da 450 persone.
In passato l'Anagrafe Centrale è stato un manicomio femminile. A lungo il manicomio è stato un mezzo per medicalizzare e diagnosticare gli ‘errori della fabbrica umana’, attraverso l’eliminazione dalla società delle anomalie. L’adulterio fino al 1968 era in Italia un reato ed era motivo sufficiente per finire rinchiuse. Per le donne i motivi per essere internate lo erano anche l’essere libertine, poco propense al ruolo di moglie o madre o l’aver osato ribellarsi alle violenze inflitte dal marito tra le mura domestiche.
Il discorso dell'artivista Rosalba Castelli, durante l'inaugurazione della collettiva artistica di Rosso Indelebile che ha aperto per la prima volta le porte dell'Anagrafe Centrale all'Arte e al tema della prevenzione della violenza, rivela la spiegazione di un percorso di riflessione e di ascolto dei luoghi che è una specie di collegamento tra passato e presente:
“L’arte può riscattare i luoghi. Può riscriverli. Può ascoltarli.
In questo luogo ci sono antiche grida.
Ci sono memorie che non riposano e voci che chiedevano di essere ascoltate.
Ci sono vite di donne che furono spezzate, interrotte, sottratte alla vita e al loro tempo in vita.
[…]
Eppure, le cose sono cambiate.
Eppure, le donne muoiono ancora.
Eppure, abbiamo parole nuove che parlano di queste morti: femminicidio, violenza di genere. Il termine femminicidio non si riferisce a una donna che muore in un incidente automobilistico: ci dice che una donna è morta in quanto donna per mano di un uomo.
Ci sono case che sono prigioni dove le donne continuano ad essere internate.
Questo luogo che internava le donne per escluderle oggi ospita solo più le loro antiche grida.
Ci sono case che contengono le grida di oggi.
L’arte può ascoltare i luoghi. Riscriverli. Gridarli."
Per questi motivi abbiamo scelto l'Anagrafe Centrale per erigere il nuovo monumento simbolo della nostra unione nella lotta alla violenza. Una mano gigante, che è la somma delle mani di tutte e di tutti, un crescendo esponenziale che ha bucato il muro d’acciaio della violenza. Una mano pronta ad aiutarci, in qualsiasi momento.
ADERIRE a questa campagna equivale a DESIDERARE che la propria Città ospiti un simbolo della presa di posizione e dell’impegno condiviso contro ogni forma di violenza.
INSIEME CONTRO LA VIOLENZA è un progetto artistico che nasce grazie all’idea e all'impegno dell'artivista Rosalba Castelli e della videoartistAnna Olmo e all'esperienza del fabbro Denis Valarin. Il progetto si inserisce all’interno degli interventi di sensibilizzazione di Rosso Indelebile e INNESCHI promosso da Artemixia Aps, programma di azioni a catena per la prevenzione della violenza di genere attraverso l’arte, la musica, la performance, la scultura, la video-art, la messa in campo di azioni di informazione, sensibilizzazione e partecipazione attiva della cittadinanza.
Il progetto INSIEME CONTRO LA VIOLENZA ha permesso la realizzazione di due opere giganti in acciaio corten, alte 3 metri, larghe 2 e del peso di 1500 kg. Alla base della realizzazione c'è il sostegno di tutte le cittadine e di tutti i cittadini che hanno aderito e sostenuto il progetto: “solo con una base forte è possibile sostenere il peso di 1500 kg di acciaio, solo se siamo INSIEME CONTRO LA VIOLENZA, possiamo sfondare il muro d’acciaio del silenzio, della paura, della misoginia, degli stereotipi di genere, del linguaggio diseducativo, dell’hate speech, della violenza domestica e di quella alla quale assistono bambine e bambini”. Le opere rappresentano infatti l’enorme impronta lasciata da una mano che ha sfondato un muro d’acciaio e, la stessa mano, ricoperta dalle tante mani - più di 500 - che la rendono così grande e forte, che esce dal terreno e si protende per dire “no alla violenza”.
L’enorme mano che ha potuto generare la forza necessaria a bucare l’acciaio non è altro che la metafora dell’unione, della somma delle mani di tutte e di tutti: INSIEME CONTRO LA VIOLENZA, appunto!
INSIEME CONTRO LA VIOLENZA diviene dunque OPERA, nel momento in cui essa è un’opera di TUTTƏ.
Perché lo facciamo?
La risposta in questo video andato in onda in tutta la metropolitana di Torino nei mesi di novembre e dicembre 2022.
Alla base dell'Opera verranno riportati tutti i nomi delle persone che avranno aderito al progetto.
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