Panoramica
Scampia, una periferia inserita a sua volta in un’altra periferia. Una specie di Sud nel Sud. Un luogo, tristemente famoso soltanto per la criminalità dilagante e il degrado urbano.
Con lo scoppio della pandemia, la situazione socio-culturale è diventata una tragedia in atto. La dispersione scolastica è la vera e profonda ferita di questi luoghi.
Nei soli 4 kmq di estensione del quartiere ci sono quasi 100.000 abitanti. La Dad non ha fatto che amplificare i profondi disagi familiari con cui si è stati costretti a vivere, come in un carcere.
Seguire le lezioni da casa non è facile quando non si ha alcuno strumento elettronico né connessione alla rete né tantomeno una stanza propria per poter seguire le lezioni, ma solo uno smartphone e un divano letto o un tavolo della cucina da condividere con altri fratelli o sorelle, con la mamma o il papà, magari agli arresti domiciliari, o la compagna o il compagno di questi che non accetta i figli e in alcuni casi li maltratta.
Scampia è il quartiere italiano con il più alto tasso di analfabetismo.
Con l’arrivo del Covid-19, le percentuali sono raddoppiate. Sono centinaia i bambini che a 9 anni ancora non sanno né leggere né scrivere.
Diventa quindi fondamentale trovare delle soluzioni per offrire una seconda possibilità per una propria realizzazione ai bambini e agli adolescenti che vivono in queste zone e che, essenzialmente, non hanno alcuna considerazione di sé.
L'Albero delle Storie e il fondatore Davide Cerullo
È proprio qui, nel cuore di Scampia, che da anni esiste un piccolo rifugio: l’Associazione di promozione sociale e culturale L’Albero delle Storie. Questa realtà nasce proprio dietro le Vele di Scampia grazie al recupero di una discarica che è stata trasformata in un giardino aperto a misura di “bambino”. L’Associazione è composta da mamme, papà, giovani, adulti, che si sostengono a vicenda con l’unico obiettivo di rendere Scampia un luogo dove i bambini possano crescere al riparo dalle violenze, dai soprusi, dalle ingiustizie.
Le radici dell'Albero delle Storie sono nella storia personale del suo fondatore, Davide Cerullo, nato e cresciuto a Scampia. Davide si emancipa dalle trame della malavita e trova il suo riscatto nella poesia, nella fotografia, nell’educazione. Una storia di resistenza contro le forme di oppressione, di isolamento, di omertà.
Da qui l’idea di creare un luogo di dialogo, di partecipazione comunitaria, di riscatto di un’infanzia negata dall’oppressione del sistema della criminalità organizzata. Un luogo che restituisce ai bambini e ai ragazzi del quartiere quei diritti che gli sono stati a lungo negati: il diritto all'infanzia, al gioco, all'ascolto, al dialogo, il diritto ad abitare luoghi sani e felici.
La Ludoteca de L'Albero delle Storie è diventata negli anni un punto di riferimento importante per la comunità. Un luogo dove si difende il diritto al gioco, si costruiscono relazioni, dove si respira apertura sociale, sviluppo dell'ingegno, scoperta di sé, conoscenza, curiosità, interesse, vitalità, creatività.
Ma L’Albero delle Idee è anche uno spazio a disposizione dei genitori. Uno spazio di dialogo, coscientizzazione e convivialità. L'educazione dei bambini dove infatti integrarsi con l'educazione dei genitori. È importante quindi creare spazi comunitari in cui i genitori possano confrontarsi, ma anche trovare luoghi espressivi, ludici, creativi.
E poi ci sono la Fattoria e L’Orto delle Idee, due ambienti costruiti in un’area abbandonata fuori dalla ludoteca e recuperata grazie al contributo dell’Università Federico II, dell'Accademia di Belle Arti, a gruppi di Scout, a cittadini e cittadine che hanno sostenuto l’Associazione per liberare la terra. Adesso bambini, ragazzi e adulti possono piantare, seminare, raccogliere, allevare e, soprattutto, formare la loro coscienza ecologica.
La storia di Ciro, uno dei bambini dell’Associazione
Ciro è il nome di uno dei bambini che frequenta l’Associazione. Ha 9 anni, non sa né leggere né scrivere. Come lui, la maggior parte dei bambini di Scampia.
L’albero delle Storie ha conosciuto Ciro quando aveva appena quattro anni. Papà e mamma erano stati arrestati per traffico di stupefacenti e lui è stato assegnato ad una “zia”. Adesso vive con la zia e il compagno. In una casa dove libri e giochi non esistono, in evidenza c’è solo un enorme schermo, un televisore dove passa gran parte delle ore della sua giornata.
La prima volta che Davide l’ha incontrato e portato all’Albero delle Storie, Ciro ha confidato, in una lingua poco comprensibile ai più, che avrebbe voluto vedere il mare.
Ciro ha sogni semplici: gli piacerebbe imparare a nuotare. “Il mio sogno più grande è quello di andare in piscina. Se avessi l’opportunità di praticare uno sport, sceglierei il nuoto. Purtroppo però i miei zii non possono permettersi di iscrivermi alla piscina, già è troppo quello che mi danno”.
La maggior parte dei bambini a Scampia hanno questi sogni, per molti di noi scontati: vedere il mare, saper nuotare o andare in bicicletta, imparare a leggere e a scrivere.
Il Laboratorio delle Storie
L'istruzione è il bene più prezioso, è ciò che ci rende liberi.
È con l'istruzione che, tutti insieme, possiamo salvare i bambini di Scampia.
L'idea è quella di dare vita a un laboratorio di scrittura e lettura per i bambini che frequentano l’Albero delle Storie: il Laboratorio delle Storie.
Il progetto è stato immaginato, dopo aver sperimentato in questi anni diverse attività di questo tipo, provando a coinvolgere anche i genitori, mamma e/o papà o eventuali parenti.
Il laboratorio sarà dedicato alla lettura ad alta voce e alla lettura creativa di favole, fiabe e miti, per conoscere libri e autori, ma anche per relazionarsi con l’oggetto libro, con la voce e con la lettura creativa e creare nuovi e stimolanti spazi di condivisione.
Attraverso esperimenti presi a prestito dal teatro, i bambini, con i loro genitori, avranno l’opportunità di confrontarsi sullo stesso piano intuitivo e sensoriale, tale da creare una forte vicinanza emotiva.
L’obiettivo finale non è solo quello di insegnare ai ragazzi a leggere e scrivere ma anche stimolarli e fare in modo che abbiano voglia di tornare a scuola e riprendere il percorso di studi.
Grazie al successo di questa raccolta fondi, l'Associazione potrà dare il via al progetto e sostenere tutte le spese organizzative del Laboratorio: formare nuovi educatori, comprare tablet, libri e tutti gli strumenti necessari per le attività previste.