San Paolo a Ripa d'Arno
Parlare della chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno significa ripercorrere oltre un millennio di storia. Dall’idea iniziale di costruzione, sino ai giorni nostri, questo gioiello di arte romanica ha ospitato artisti di ogni genere, figure ecclesiastiche di rilievo, numerose ristrutturazioni. Dal 1032 quello che si erge nell’omonima piazza è molto di più di un semplice edificio religioso, è un punto di riferimento per tutti i critici d’arte, un affascinante luogo di ritrovo di pisani e non, un patrimonio unico nel proprio genere che non ha nulla da invidiare alla più conosciuta torre pendente.
Da Giovanni Pisano, passando a Buonamico Buffalmacco, sino al genio di Turino Vanni, la chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno costituisce un crocevia di culture, una miscellanea di linguaggi, primi fra tutti quello bizantino e quello islamico. Ogni singolo mattone e ogni pennellata da cui nascono le opere in essa conservate raccontano leggende che si arricchiscono di particolari con il passare dei secoli, storie e aneddoti misteriosi, momenti più o meno recenti che hanno scritto la storia, una storia che non conosce un finale, ma un futuro da scrivere insieme.
Giovanni Pisano, San Paolo a Ripa d’Arno, facciata, sec. XIV
Ph. FotoArte Nicola Gronchi
Unicoop Firenze e Arcidiocesi di Pisa
Unicoop Firenze ha risposto all’appello dell’Arcidiocesi di Pisa per il sostegno al lavoro di restauro della chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno. L’impegno della cooperativa mira alla valorizzazione della storia della chiesa, perché i tesori da essa custoditi tornino a splendere. Unicoop Firenze non è nuova nel sostenere iniziative per il recupero o la valorizzazione di spazi urbani o beni artistici del territorio in cui opera, coinvolgendo la comunità perché sia, con essa, parte attiva del cambiamento. La scelta del “finanziamento dal basso” vuole coinvolgere l’intera comunità pisana, per una partecipazione collettiva al restauro di un vero e proprio simbolo cittadino, attraverso una raccolta fondi nata all’insegna della trasparenza. Unicoop Firenze, dimostrando ancora il legame alle proprie radici, sostiene la campagna di crowdfunding cofinanziando il 50% del budget richiesto, puntando a raccogliere almeno 200mila euro. Tale cifra servirà alla copertura di parte dei costi necessari al restauro (1 milione di euro circa), la parte restante sarà versata dall'Arcivescovado e da altri soggetti coinvolti.
Le fasi della ristrutturazione con il crowdfunding
La ristrutturazione della chiesa sarà caratterizzata da 4 step, la somma raccolta durante la campagna di crowdfunding servirà a coprire parte degli ingenti costi che occorrono per la ristrutturazione completa:
( 1 ) CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI
- restauro strutturale delle murature con la ricucitura delle lesioni e la sigillatura dei giunti tra i mattoni e le pietre che le costituiscono;
- collegamento dei paramenti interno ed esterno della muratura della parete sud con barre di acciaio inossidabile incorporate nella muratura;
- riempimento con malta da restauro delle cavità interne alla muratura mediante iniezioni in pressione.
( 2 ) RESTAURO DELLE COPERTURE DELLE NAVATE LATERALI
2.1 - Navata laterale sud
- restauro strutturale della copertura (manto, scempiato, struttura);
- realizzazione degli elementi di collegamento resistenti al terremoto (cordoli e controventi);
- installazione delle catene.
2.2 - Navata laterale nord
- restauro strutturale della copertura (manto, scempiato, struttura);
- realizzazione degli elementi di collegamento e resistenti al terremoto (cordoli e controventi);
- installazione delle catene.
( 3 ) RESTAURO DELLE COPERTURE DELLA NAVATA PRINCIPALE E DEL TRANSETTO
- restauro strutturale della copertura della navata (manto,scempiato, struttura);
- restauro strutturale della copertura del transetto (manto scempiato, struttura);
- ricostruzione delle capriate;
- installazione degli elementi di collegamento e resistenti al terremoto (cordoli e controventi).
( 4 ) RESTAURO DELLA CUPOLA E DEGLI ARCHI CHE LA SOSTENGONO
- restauro della copertura;
- restauro delle strutture portanti della con l'aggiunta di elementi in grado di aumentarne la resistenza al terremoto (cerchiatura);
- installazione delle catene negli archi di sostegno della cupola.
Responsabili dei lavori e criticità degli interventi
Nel 2010 un frammento del transetto della chiesa è caduto in strada, questo episodio ha dato in là a una serie di verifiche. Una campagna diagnostica della durata di 5 anni, di saggi sulla muratura e sul legno per capire lo stato di resistenza dell’edificio e di deterioramento delle capriate e delle travi, ha richiesto interventi di messa in sicurezza e un imponente lavoro di restauro iniziato lo scorso 8 febbraio, della durata prevista di 2 anni. Da Claudio Barandoni a Loriano Crecchi, i due ingegneri responsabili del progetto, sino all’architetto Salvatore Zocco e al geometra Claudio Tosi, sono tanti i professionisti al lavoro per restituire alla Chiesa di San Paolo il suo fascino originale. Nelle loro parole sono evidenti la fierezza, ma anche la difficoltà di un lavoro che non è certo privo di ostacoli: nella chiesa sono “concentrati” almeno l’80% dei casi di criticità di una struttura, che solitamente si studiano a un corso universitario.
Le ricompense
L'iniziativa Sostieni San Paolo ha avuto inizio, su diversi supporti offline, lo scorso aprile, coinvolgendo soci o semplici cittadini nel recupero di un bene inestimabile per tutto il territorio. Ora, con il crowdfunding, i sostenitori avranno dei motivi in più per partecipare alla raccolta fondi: ricompense appetibili, "Made in Pisa", volte alla promozione valorizzazione e riscoperta del territorio pisano. Dalla possibilità di veder comparire il proprio nome sul registro dei donatori che sarà esposto nella chiesa, sino a visite guidate della struttura, passando per tour inediti della città di Pisa con degustazione di prodotti tipici o, ancora, sarà possbile ricevere una riproduzione fotografica artistica del "Duomo Vecchio", realizzata da un rinomato artista pisano. Con Sostieni San Paolo è possibile, insieme, regalare alla chiesa una nuova e meravigliosa pagina di storia.
Eventi a sostegno della campagna
Diverse sono le iniziative che integrano la raccolta fondi: una cena a San Rossore il 18 giugno, il concerto gospel organizzato dall'Arcivescovado nella piazza antistaste la chiesa di San Paolo il 26 dello stesso mese, un’ulteriore cena che coinvolgerà anche le cooperative di Legacoop a settembre. In questi mesi, oltre agli eventi citati, le varie sezioni soci della provincia di Pisa organizzeranno numerose iniziative, le quali culmineranno con un abbraccio alla città nel mese di settembre. Queste attività sono legate alla campagna di crowdfunding che vede un iniziale cofinanziamento di Unicoop Firenze del 50% del budget destinato ai lavori di restauro.
Cenni storici
Per capire la valenza artistica della chiesa di San Paolo a Ripa d'Arno è necessario tornare a ritroso nel tempo e scoprire gradualmente una storia ricca di aneddoti, capace di coinvolgere diverse generazioni. La prima attestazione dell’edificio risale al 1032, tuttavia in merito non c’è una descrizione della struttura iniziale, né documenti che ne attestino l’appartenenza a un ordine monastico. A un graduale ampliamento e decorazione della chiesa, che culmina con il passaggio dall’edificio più piccolo a uno più grande nel 1130, segue nel 1148 la consacrazione del nuovo altare da parte di Papa Eugenio III. Di lì in avanti sino al XIV secolo, San Paolo sarà interessata da una serie di stratificazioni, anche a livello decorativo, che interesseranno il transetto nord nella prima metà del ‘200 e l’intervento sulla facciata in due fasi distinte. Dall’affidamento alla famiglia Medici nel 1409, sino all’assegnazione alla famiglia Grifoni dal 1552 fino alla metà del ‘700, la chiesa subisce delle migliorie e interventi di restauro che si protrarranno sino al 1853 con la rimozione degli altari aggiunti in epoca barocca.
La Seconda Guerra Mondiale provoca danni molto gravi alla struttura, ai quali si pone parzialmente rimedio con un intervento di recupero effettuato tra il 1949 e il 1951. Nel 1987 sono stati effettuati alcuni lavori per la pulitura della facciata. Nel 2010 un primo segnale di dissesto della chiesa ha richiesto la necessità di pensare a un’opera importante di ristrutturazione. Quest’ultimo capito della storia di San Paolo a Ripa d’Arno è quello che interessa la comunità pisana da vicino, ora la chiesa richiede l’aiuto di tutti noi: tutti gli attori sociali della comunità pisana, e non solo, sono mecenati moderni.
San Paolo a Ripa d’Arno, tarsia, sec. XIII
Ph. FotoArte Nicola Gronchi
Affreschi e opere d'arte
La storia e il fascino di San Paolo a Ripa d’Arno non si esauriscono con cenni storici riguardanti la sua struttura esterna. L’interno della chiesa è un mosaico di stili artistici di assoluto rilievo. In un’idea iniziale, l’edificio doveva essere quasi interamente affrescato, ma dei cicli decorativi che la ornavano restano oggi soltanto le raffigurazioni dei Santi Bartolomeo Apostolo e Francesco sul primo pilastro a sinistra, attribuite a Buonamico Buffalmacco, personaggio delle novelle del Boccaccio e del Sacchetti, e autore delle Storie del Vecchio Testamento e il Martirio di Sant’Anastasia. Gli affreschi superstiti, databili intorno al 1336, sono ricordati dal Vasari nelle Vite, insieme con la celebre tavola di Sant’Orsola che soccorre Pisa, oggi al Museo Nazionale di San Matteo. In occasione della messa in sicurezza della chiesa sono state rimosse la tavola raffigurante la Madonna in trono col Bambino tra i Santi Ranieri, Bona e Torpè, datata 1396 a firma Turino Vanni, e la croce dipinta della seconda metà del XIII secolo, sita nel catino absidale, raffigurante il Christus triumphans, attribuita al Maestro di Calci.
Ph. FotoArte Nicola Gronchi
Turino Vanni, Madonna col Bambino tra i santi Ranieri, Torpè e due sante, sec. XIV
Ph. FotoArte Nicola Gronchi
Decorazioni e sculture
Di non trascurabile importanza sono le tarsie, inserite sulla facciata, sul lato nord e sulle pareti del transetto sinistro. Le tarsie della chiesa di San Paolo sono modellate sugli esempi del Duomo. Inoltre, in concomitanza con la conquista di Costantinopoli da parte dei Veneziani nel 1204 nel corso della quarta crociata, giunsero a Pisa maestranze da Bisanzio che influenzarono la produzione locale: a questo ambito culturale devono essere riferite le figure dell'Orante e della Madonna sulla facciata della chiesa.
Ph. FotoArte Nicola Gronchi
Maestranza bizantina, Rilievo raff. Orante e Madonna sec. XIII
Ph. FotoArte Nicola Gronchi
Ringraziamento pubblico sulla scheda del progetto presente su eppela.com e un Segreto dell'Arno, ricetta tipica pisana in formato .pdf, a cura del giovane chef Matteo Gauci
Il tuo nome nella storia: inserimento del proprio nome in un registro donatori che sarà esposto per sempre all’interno della Chiesa + Segreto dell'Arno
Visita guidata (dopo il restauro conservativo) della chiesa di San Paolo a Ripa d'Arno per 2 persone + Il tuo nome nella storia + Segreto dell'Arno
Mini crociera lungo l'Arno, un viaggio per ammirare la storia millenaria della città fluviale di Pisa da un punto di vista inedito (per 2 persone, luglio-agosto) o giro in trenino dal bosco al mare alla scoperta della Tenuta di San Rossore, oltrepassando tomboli e dune, accompagnati dai profumi aromatici della macchia mediterranea (per 2 persone, settembre) + Il tuo nome nella storia + Segreto dell'Arno
Emozionante passeggiata a cavallo all'interno della Tenuta di San Rossore, a contatto diretto con l'ambiente e la natura del Parco- Loc.Sterpaia (domenica pomeriggio 14:30, n.minimo partecipanti 2 persone) + Mini crociera lungo l'Arno o giro in trenino alla scoperta della Tenuta di San Rossore per 2 persone + Il tuo nome nella storia + Segreto dell'Arno
Tour inedito alla scoperta della storia, della tradizione e del fascino della città di Pisa, attraversando luoghi suggestivi e ascoltando leggende, aneddoti risalenti al Medioevo e giunti sino ai giorni nostri, degustazione prodotti tipici toscani (per 2 persone) + Il tuo nome nella storia + Segreto dell'Arno
Riproduzione fotografica artistica, unica, originale e impreziosita da una cornice, della chiesa di San Paolo dopo il restauro conservativo + Il tuo nome nella storia + Segreto dell'Arno
San Paolo a Ripa d'Arno
Parlare della chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno significa ripercorrere oltre un millennio di storia. Dall’idea iniziale di costruzione, sino ai giorni nostri, questo gioiello di arte romanica ha ospitato artisti di ogni genere, figure ecclesiastiche di rilievo, numerose ristrutturazioni. Dal 1032 quello che si erge nell’omonima piazza è molto di più di un semplice edificio religioso, è un punto di riferimento per tutti i critici d’arte, un affascinante luogo di ritrovo di pisani e non, un patrimonio unico nel proprio genere che non ha nulla da invidiare alla più conosciuta torre pendente.
Da Giovanni Pisano, passando a Buonamico Buffalmacco, sino al genio di Turino Vanni, la chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno costituisce un crocevia di culture, una miscellanea di linguaggi, primi fra tutti quello bizantino e quello islamico. Ogni singolo mattone e ogni pennellata da cui nascono le opere in essa conservate raccontano leggende che si arricchiscono di particolari con il passare dei secoli, storie e aneddoti misteriosi, momenti più o meno recenti che hanno scritto la storia, una storia che non conosce un finale, ma un futuro da scrivere insieme.
Giovanni Pisano, San Paolo a Ripa d’Arno, facciata, sec. XIV
Ph. FotoArte Nicola Gronchi
Unicoop Firenze e Arcidiocesi di Pisa
Unicoop Firenze ha risposto all’appello dell’Arcidiocesi di Pisa per il sostegno al lavoro di restauro della chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno. L’impegno della cooperativa mira alla valorizzazione della storia della chiesa, perché i tesori da essa custoditi tornino a splendere. Unicoop Firenze non è nuova nel sostenere iniziative per il recupero o la valorizzazione di spazi urbani o beni artistici del territorio in cui opera, coinvolgendo la comunità perché sia, con essa, parte attiva del cambiamento. La scelta del “finanziamento dal basso” vuole coinvolgere l’intera comunità pisana, per una partecipazione collettiva al restauro di un vero e proprio simbolo cittadino, attraverso una raccolta fondi nata all’insegna della trasparenza. Unicoop Firenze, dimostrando ancora il legame alle proprie radici, sostiene la campagna di crowdfunding cofinanziando il 50% del budget richiesto, puntando a raccogliere almeno 200mila euro. Tale cifra servirà alla copertura di parte dei costi necessari al restauro (1 milione di euro circa), la parte restante sarà versata dall'Arcivescovado e da altri soggetti coinvolti.
Le fasi della ristrutturazione con il crowdfunding
La ristrutturazione della chiesa sarà caratterizzata da 4 step, la somma raccolta durante la campagna di crowdfunding servirà a coprire parte degli ingenti costi che occorrono per la ristrutturazione completa:
( 1 ) CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI
- restauro strutturale delle murature con la ricucitura delle lesioni e la sigillatura dei giunti tra i mattoni e le pietre che le costituiscono;
- collegamento dei paramenti interno ed esterno della muratura della parete sud con barre di acciaio inossidabile incorporate nella muratura;
- riempimento con malta da restauro delle cavità interne alla muratura mediante iniezioni in pressione.
( 2 ) RESTAURO DELLE COPERTURE DELLE NAVATE LATERALI
2.1 - Navata laterale sud
- restauro strutturale della copertura (manto, scempiato, struttura);
- realizzazione degli elementi di collegamento resistenti al terremoto (cordoli e controventi);
- installazione delle catene.
2.2 - Navata laterale nord
- restauro strutturale della copertura (manto, scempiato, struttura);
- realizzazione degli elementi di collegamento e resistenti al terremoto (cordoli e controventi);
- installazione delle catene.
( 3 ) RESTAURO DELLE COPERTURE DELLA NAVATA PRINCIPALE E DEL TRANSETTO
- restauro strutturale della copertura della navata (manto,scempiato, struttura);
- restauro strutturale della copertura del transetto (manto scempiato, struttura);
- ricostruzione delle capriate;
- installazione degli elementi di collegamento e resistenti al terremoto (cordoli e controventi).
( 4 ) RESTAURO DELLA CUPOLA E DEGLI ARCHI CHE LA SOSTENGONO
- restauro della copertura;
- restauro delle strutture portanti della con l'aggiunta di elementi in grado di aumentarne la resistenza al terremoto (cerchiatura);
- installazione delle catene negli archi di sostegno della cupola.
Responsabili dei lavori e criticità degli interventi
Nel 2010 un frammento del transetto della chiesa è caduto in strada, questo episodio ha dato in là a una serie di verifiche. Una campagna diagnostica della durata di 5 anni, di saggi sulla muratura e sul legno per capire lo stato di resistenza dell’edificio e di deterioramento delle capriate e delle travi, ha richiesto interventi di messa in sicurezza e un imponente lavoro di restauro iniziato lo scorso 8 febbraio, della durata prevista di 2 anni. Da Claudio Barandoni a Loriano Crecchi, i due ingegneri responsabili del progetto, sino all’architetto Salvatore Zocco e al geometra Claudio Tosi, sono tanti i professionisti al lavoro per restituire alla Chiesa di San Paolo il suo fascino originale. Nelle loro parole sono evidenti la fierezza, ma anche la difficoltà di un lavoro che non è certo privo di ostacoli: nella chiesa sono “concentrati” almeno l’80% dei casi di criticità di una struttura, che solitamente si studiano a un corso universitario.
Le ricompense
L'iniziativa Sostieni San Paolo ha avuto inizio, su diversi supporti offline, lo scorso aprile, coinvolgendo soci o semplici cittadini nel recupero di un bene inestimabile per tutto il territorio. Ora, con il crowdfunding, i sostenitori avranno dei motivi in più per partecipare alla raccolta fondi: ricompense appetibili, "Made in Pisa", volte alla promozione valorizzazione e riscoperta del territorio pisano. Dalla possibilità di veder comparire il proprio nome sul registro dei donatori che sarà esposto nella chiesa, sino a visite guidate della struttura, passando per tour inediti della città di Pisa con degustazione di prodotti tipici o, ancora, sarà possbile ricevere una riproduzione fotografica artistica del "Duomo Vecchio", realizzata da un rinomato artista pisano. Con Sostieni San Paolo è possibile, insieme, regalare alla chiesa una nuova e meravigliosa pagina di storia.
Eventi a sostegno della campagna
Diverse sono le iniziative che integrano la raccolta fondi: una cena a San Rossore il 18 giugno, il concerto gospel organizzato dall'Arcivescovado nella piazza antistaste la chiesa di San Paolo il 26 dello stesso mese, un’ulteriore cena che coinvolgerà anche le cooperative di Legacoop a settembre. In questi mesi, oltre agli eventi citati, le varie sezioni soci della provincia di Pisa organizzeranno numerose iniziative, le quali culmineranno con un abbraccio alla città nel mese di settembre. Queste attività sono legate alla campagna di crowdfunding che vede un iniziale cofinanziamento di Unicoop Firenze del 50% del budget destinato ai lavori di restauro.
Cenni storici
Per capire la valenza artistica della chiesa di San Paolo a Ripa d'Arno è necessario tornare a ritroso nel tempo e scoprire gradualmente una storia ricca di aneddoti, capace di coinvolgere diverse generazioni. La prima attestazione dell’edificio risale al 1032, tuttavia in merito non c’è una descrizione della struttura iniziale, né documenti che ne attestino l’appartenenza a un ordine monastico. A un graduale ampliamento e decorazione della chiesa, che culmina con il passaggio dall’edificio più piccolo a uno più grande nel 1130, segue nel 1148 la consacrazione del nuovo altare da parte di Papa Eugenio III. Di lì in avanti sino al XIV secolo, San Paolo sarà interessata da una serie di stratificazioni, anche a livello decorativo, che interesseranno il transetto nord nella prima metà del ‘200 e l’intervento sulla facciata in due fasi distinte. Dall’affidamento alla famiglia Medici nel 1409, sino all’assegnazione alla famiglia Grifoni dal 1552 fino alla metà del ‘700, la chiesa subisce delle migliorie e interventi di restauro che si protrarranno sino al 1853 con la rimozione degli altari aggiunti in epoca barocca.
La Seconda Guerra Mondiale provoca danni molto gravi alla struttura, ai quali si pone parzialmente rimedio con un intervento di recupero effettuato tra il 1949 e il 1951. Nel 1987 sono stati effettuati alcuni lavori per la pulitura della facciata. Nel 2010 un primo segnale di dissesto della chiesa ha richiesto la necessità di pensare a un’opera importante di ristrutturazione. Quest’ultimo capito della storia di San Paolo a Ripa d’Arno è quello che interessa la comunità pisana da vicino, ora la chiesa richiede l’aiuto di tutti noi: tutti gli attori sociali della comunità pisana, e non solo, sono mecenati moderni.
San Paolo a Ripa d’Arno, tarsia, sec. XIII
Ph. FotoArte Nicola Gronchi
Affreschi e opere d'arte
La storia e il fascino di San Paolo a Ripa d’Arno non si esauriscono con cenni storici riguardanti la sua struttura esterna. L’interno della chiesa è un mosaico di stili artistici di assoluto rilievo. In un’idea iniziale, l’edificio doveva essere quasi interamente affrescato, ma dei cicli decorativi che la ornavano restano oggi soltanto le raffigurazioni dei Santi Bartolomeo Apostolo e Francesco sul primo pilastro a sinistra, attribuite a Buonamico Buffalmacco, personaggio delle novelle del Boccaccio e del Sacchetti, e autore delle Storie del Vecchio Testamento e il Martirio di Sant’Anastasia. Gli affreschi superstiti, databili intorno al 1336, sono ricordati dal Vasari nelle Vite, insieme con la celebre tavola di Sant’Orsola che soccorre Pisa, oggi al Museo Nazionale di San Matteo. In occasione della messa in sicurezza della chiesa sono state rimosse la tavola raffigurante la Madonna in trono col Bambino tra i Santi Ranieri, Bona e Torpè, datata 1396 a firma Turino Vanni, e la croce dipinta della seconda metà del XIII secolo, sita nel catino absidale, raffigurante il Christus triumphans, attribuita al Maestro di Calci.
Ph. FotoArte Nicola Gronchi
Turino Vanni, Madonna col Bambino tra i santi Ranieri, Torpè e due sante, sec. XIV
Ph. FotoArte Nicola Gronchi
Decorazioni e sculture
Di non trascurabile importanza sono le tarsie, inserite sulla facciata, sul lato nord e sulle pareti del transetto sinistro. Le tarsie della chiesa di San Paolo sono modellate sugli esempi del Duomo. Inoltre, in concomitanza con la conquista di Costantinopoli da parte dei Veneziani nel 1204 nel corso della quarta crociata, giunsero a Pisa maestranze da Bisanzio che influenzarono la produzione locale: a questo ambito culturale devono essere riferite le figure dell'Orante e della Madonna sulla facciata della chiesa.
Ph. FotoArte Nicola Gronchi
Maestranza bizantina, Rilievo raff. Orante e Madonna sec. XIII
Ph. FotoArte Nicola Gronchi