"Mi Chiamo Rachel Corrie"
Creatività

Di cosa si tratta

"Mi Chiamo Rachel Corrie" è il titolo di un testo teatrale curato da Alan Rickman tratto dai diari di Rachel Corrie.

Sapete chi è Rachel?

Rachel è una ragazza americana, di Olympia, Washington, che nel 2003 decise di unirsi all'ISM: International Solidarity Movement, movimento palestinese impegnato a resistere all’occupazione israeliana usando i metodi e i principi dell’azione-diretta non violenta.

Poco tempo dopo il suo arrivo a Gaza, Rachel venne brutalmente uccisa da un bulldozer israeliano mentre cercava di difendere la casa di un medico palestinese usando il suo corpo come uno scudo umano. La sua vita venne stroncata a soli 23 anni.

Sapete chi sono io?

Io sono Maria Laura e faccio l'attrice, mi sono diplomata all'Accademia D'Arte Drammatica Silvio D'Amico nel 2006 e da allora giro l'Italia in tournèe con due compagnie: Siciliateatro di Sebastiano Lo Monaco, e Teatro La Pergola di Gabriele Lavia.

Questo è il mio primo progetto indipendente, il primo in cui sarò in scena da sola, il primo che nasce da una mia idea e da un mio desiderio.

Sapete cosa vogliamo fare io e Rachel?

Vogliamo idealmente incontrarci sul palcoscenico per raccontare la sua storia: perché il conflitto israelo-palestinese è ancora di grande attualità, perché quel muro che lei aveva iniziato a veder costruire oggi si staglia alto e deciso per 730 km a rappresentare sempre piu’ l’impossibilità del dialogo tra due popolazioni, e perché ancora c’è bisogno di persone come lei, che abbiano il coraggio di toccare con mano la realtà, accompagnati dalla paura e dalla solitudine, ma presenti dove ce n’è bisogno, ognuno col suo modo.

Come verranno utilizzati i fondi

I fondi verranno utilizzati per la realizzazione e comunicazione dello spettacolo.

Penso che sia giusto e importante remunerare tutte le persone che collaboreranno con me: regista, scenografa, costumista, tecnico audio e luci. In questo periodo molti propongono lavori non pagati, io invece ritengo sia doveroso e onesto farlo proprio a testimonianza del fatto che si sta lavorando, insieme, per un progetto comune a cui tutti teniamo, ma che vuole essere un lavoro di alta qualità.

I fondi verranno inoltre utilizzati per la realizzazione della scena e dei costumi, per pagare i diritti SIAE sul testo, e per il pagamento della sala prove dove allestiremo lo spettacolo.

Chi c'è dietro al progetto

Maria Laura Caselli nasce a Firenze dove si diploma in studi classici e fin da giovanissima capisce la sua passione per lo spettacolo dal vivo.

Dopo aver approfondito studi artistici quali il pianoforte e la danza approda finalmente al teatro, scoprendo in esso la sua reale inclinazione.

Si forma presso l'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica “Silvio D'Amico” di Roma, diplomandosi nel 2006 con Lorenzo Salveti.

Da allora vive a Roma e ha lavorato in teatro con numerosi registi, incontrando in ognuno di essi uno stimolo per la sua continua ricerca e la sua necessità di formazione che non deve mancare mai nella vita di un'artista.

Da due anni lavora con la compagnia diretta da Gabriele Lavia, con la cui ha regia è gia andata in scena con "Sei personaggi in cerca d'autore" di Pirandello e "Medea" di Euripide.

Antonio Ligas (Sassari, 7 febbraio 1980) è un attore e regista sardo.

Ha cominciato a lavorare come attore a Torino, dove ha intrapreso i primi studi di recitazione con i registi Enrico Fasella e Anna Cuculo.

Dal 2004 si propone come regista mettendo in scena autori quali Shakespeare, Beckett, Genet e molti altri.

Si è laureato in Regia presso l'Accademia d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico” sotto la guida di alcuni importanti artisti italiani: Anna Marchesini, Sergio Rubini, Mario Ferrero, Lorenzo Salveti, Arturo Cirillo.

Dopo gli studi legati alla prosa, ha svolto uno stage come assistente alla regia d’Opera Lirica presso il Rossini Opera Festival (Pesaro) e uno stage presso L’Ente Concerti Marialisa de Carolis di Sassari.

Nel 2014 ha debuttato come regista d’Opera con l’Aida di Scafati in collaborazione con il Conservatorio di Napoli, l’Accademia di Belle Arti e l’Ente diritto allo studio della città partenopea.

Nel 2016 firma la regia de IL PROGRAMMA, atto unico di Davis Tagliaferro, prodotto dall’ Akròama T.L.S di Cagliari.

Antonio continua a collaborare anche come assistente per l’ Opera e la Prosa con diversi registi: Arturo Cirillo, Gabriele Lavia e attualmente con Alessio Pizzech.

Francesca Marasà è un architetto scenografo laureato presso l’università di Roma la Sapienza nel 2009.

Sin dall’età di 23 anni comincia a lavorare con piccole compagnie romane realizzando interamente le scene e seguendone l’allestimento, continuando però a studiare e a formarsi nella progettazione e realizzazione di scenografie, approfondendo lo studio dei materiali e delle nuove tecnologie applicate al teatro.

Ha progettato e realizzato scenografie per il teatro e per il cinema, affinando la propria tecnica presso i laboratori di scenografia del Teatro dell’opera di Roma.

Nell’anno 2014/2015 progetta interamente la mostra dedicata a Nino Manfredi, un percorso multimediale che celebra l’attore e la sua lunga carriera.L’approccio scenografico è fondamentale per il racconto della vita artistica di un personaggio così importante per la storia culturale italiana. Dopo questa esperienza la progettazione di percorsi museali con un approccio scenografico e artistico è la sua principale attività

PERCHE’ RACHEL CORRIE?

Il Rosso.

Se penso a Rachel Corrie il colore che mi viene in mente subito è il rosso: la sua camera dipinta con questo colore mi ricorda la casa che vorrei io, una casa in cui ogni stanza ha una parete rossa. Il rosso del fuoco che arde dentro, il rosso della sua ironia che le fa dire: “Il mio nome significa pecora, ma nella pancia ho un fuoco”.

E’ il fuoco che ci spinge a guardare sempre un metro più avanti, è il fuoco che ci fa sconfiggere la timidezza di fronte al giudizio degli altri, ed è sempre il rosso del fuoco che ci fa dire alla paura: “Va bene, vuoi stare con me? Non te ne vuoi andare? E allora ci andiamo insieme a vedere con i nostri occhi che cosa c’è all’altro estremo di tutte quelle tasse con cui finanziamo i nostri eserciti”.

Rachel è voluta andare a vedere con i suoi occhi la gente che subisce la politica estera del suo stato: gli Stati Uniti D’America.

Stato che non ha paura di criticare di fronte ai fatti che tocca con le sue mani, Stato che non manca di difendere se vi è qualcosa di buono. Uno Stato in cui vorrebbe sentirsi al sicuro. Perchè la prima regola della sua scuola elementare era : “Tutti devono sentirsi al sicuro”.

Mi sono chiesta : Che cosa faccio io per sentirmi al sicuro nel mio stato, con me stessa, nelle mie convinzioni?

Sono sempre stata pronta a criticare, a dire quanto il nostro Stato non mi faccia sentire al sicuro, quanto siamo nelle mani di persone che non vedono l’ora di abusare del loro potere, delle loro armi, ho criticato molto e ho molto propagandato contro tutto cio’che è “Stato”. E allo stesso tempo per anni mi sono detta che il teatro è rimasto uno dei pochi mezzi ancora davvero forti che possano fare riflettere e dare degli stimoli reali alle persone.

Oggi vorrei che questi due miei atteggiamenti trovassero finalmente un’integrazione...altrimenti rimarrò per sempre con l’idea di me stessa simile a quella di Rachel prima di partire per la Palestina:

“Non sono in grado di raffreddare le acque bollenti in Russia. Non posso essere Picasso. Non posso essere Gesù. Non sono in grado di salvare il pianeta con le mie sole mani.

Sono capace di lavare i piatti”.

Teatro come mezzo per raccontare una storia, quella di Rachel, che è storia di coraggio e di attenzione. Storia di paura e di affetti. Storia vera, di una ragazza che oggi avrebbe la mia età, ma che un bulldozer dell’esercito israeliano ha schiacciato brutalmente mentre cercava di difendere la casa di un medico palestinese nel 2003 a Gaza. E percio’ la sua vita si è fermata a 23 anni.

Io ne ho trentatrè e cerco come lei di mettere ordine nella mia vita attraverso la compilazione di “liste molto importanti”, con la paura che lei definisce coloratamente, di “finire in un parco pubblico, totalmente fuori di testa, a cantare Il barcarolo va controcorrente a un pubblico di tossici ciondolanti”.

Un ragazza piena di ironia e consapevolezza, con le idee confuse sul futuro, col desiderio profondo e taciuto che un genitore possa ancora dirti quale sia la strada da seguire...ma con la sensazione che ormai siamo solo noi le artefici del nostro destino.

Forse come Craig Corrie anche mio padre avrebbe voluto essere fiero della figlia di qualcun altro, e come Cindy Corrie, mia madre non avrebbe voluto altro che diventassi quella che sono diventata: scombinata, deviante, e troppo casinista.

Ecco perché a tredici anni dalla morte di Rachel penso che i suoi diari parlino ancora: non soltanto perché il conflitto israelo-palestinese è ancora di grande attualità, non soltanto perché quel muro che lei aveva iniziato a veder costruire oggi si staglia alto e deciso per 730 km a rappresentare sempre piu’ l’impossibilità del dialogo tra due popolazioni, ma perché ancora c’è bisogno di persone come lei, come Jenny, come Joe che abbiano il coraggio di toccare con mano la realtà, accompagnati dalla paura e dalla solitudine, ma presenti dove ce n’è bisogno, ognuno col suo modo.

Cara Rachel, non saresti felice di vedere oggi quanto la situazione non solo non sia cambiata, ma sia, per quanto difficile da credere, solo peggiorata.

Mi dispiace pensare a tutto ciò che avresti potuto fare per il popolo palestinese e non ti hanno permesso di fare. Oggi ci siamo noi, giovani molto capaci di rassegnarci, incapaci di scegliere dove vogliamo stare pur conoscendo bene la storia, e con poca voglia di lottare.

Io so quanto il conflitto israelo-palestinese non sia un conflitto equilibrato in quanto scontro tra un popolo quasi del tutto disarmato e la quarta potenza militare del mondo, eppure non riesco neanche a parole a difendere la loro causa.

Per questo oggi ti chiedo in prestito i tuoi diari, le tue paure e le tue conoscenze: per parlare anche io, col mio mezzo che è il teatro, a me stessa e a tutti noi, giovani del 2016, perché possiamo renderci conto della situazione privilegiata in cui viviamo, quella situazione che a te dava tanto disagio di fronte alla catastrofe che hai visto con i tuoi occhi.

Siamo simili io e te, non solo fisicamente con i nostri tratti spigolosi e le labbra sottili. Ci somigliamo perchè io come te vorrei avere terra nuda da rivoltare e rivoltare, per avere la sensazione di stare facendo davvero qualcosa con le mie mani, ringrazio il cielo che i miei fratelli abbiano scelto dei lavori con uno stipendio fisso e ballo con i calzini e le gonne attillate davanti allo specchio.

Perchè questo forse ci fa sentire vive, ci fa dare voce al corpo, ci fa vedere quello che siamo: donne che pensano di avere autocontrollo e poi perdono la testa di fronte agli ex fidanzati, donne che stanno facendo un percorso per imparare a non giudicare secondo le categorie di giusto o sbagliato. Donne che vogliono vedere con i propri occhi, e piangere di fronte all’alba più meravigliosa che abbiano mai visto, perché nonostante quella si sentono sempre alla ricerca...sempre alla ricerca…

“A me è permesso vedere il mare”.

Così ha detto Rachel Corrie dopo poche settimane in Palestina.

Quante volte queste parole sono risuonate nella mia voce di attrice grazie al personaggio di Marta, protagonista del Malinteso, di Albert Camus, parole di una donna incastrata nella sua vita, nelle sue relazioni, nei suoi doveri, che aveva un solo desiderio: quello di vedere il mare.

Non lo vedrà mai Marta il mare, rimarrà incastrata sempre più nello squallore di una vita non vissuta.

Rachel grazie al suo percorso seppur breve ha capito una cosa a cui tutti noi dovremmo arrivare: che se moriamo alle nove di questa sera o a novantasette anni deve interessare solo a una persona: a noi stessi.

Sapeva bene Rachel che se avesse deciso di tornare a casa non ci sarebbe stato niente di male, come le disse sua madre in una e-mail dolce e partecipe, ma come tutti gli esseri umani era riuscita a sentirsi a casa anche in mezzo alla confusione di coperte della casa di una famiglia palestinese guardando tutti insieme i cartoni animati sulla tv via cavo.

Tutti abbiamo bisogno di sentirci a casa da qualche parte, e Rachel ci era riuscita anche in una terra martoriata e distrutta, ma dove le persone hanno ancora voglia di salvare la loro umanità contro “l’incredibile orrore che c’è nelle loro vite e contro la presenza costante della morte”.

E noi, dove ci sentiamo a casa?

Questo vorrei che ci desse come spunto la messa in scena di questi diari.

Dove ci sentiamo di essere al nostro posto? Dove la vita e le esperienze ci stanno indicando di andare?

Vorrei riaprire quella ferita che ci faccia vedere quanto orrore siamo disposti ad accettare nel mondo.Vorrei che fossimo almeno un poco più consapevoli di quanto anche noi ne siamo partecipi. Vorrei che Rachel non venisse dimenticata, per cercare, ovunque sia, di addolcire il suo cuore che stava iniziando a mettere in dubbio la fiducia nella bontà della natura umana che aveva sempre avuto.

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Aggiornamenti (4)
16 June 2016

TRAGUARDO RAGGIUNTO

A tredici giorni dalla fine del crowdfunding abbiamo raggiunto e superato il traguardo!

Sono molto felice,

un grazie ancora a tutti voi.

Potrò ringraziarvi personalmente solo alla fine, quando il sito mi darà i vostri nomi, per adesso posso solo intuirlo dai vostri nickname.

Un abbraccio

Maria Laura

Leggi tutto
13 June 2016

Abbiamo superato i 3000!

Eccoci qua, siamo a più di tremila euro e mancano ancora 15 giorni, sono molto contenta.

Grazie a tutti voi e presto vi darò notizie sul raggiungimento del traguardo.

Maria Laura

06 June 2016

Andiamo avanti!

Mancano 23 giorni alla fine del crowdfunding e devo dire che le cose vanno bene!

Siamo a buon punto nella raccolta fondi e inoltre la notizia di questo progetto è girata molto, mi hanno contattato giornali e associazioni interessate a fare articoli e a promuovere l'iniziativa.

Grazie a voi che mi avete sostenuta finora....spero di arrivare al traguardo e oltre...vi tengo aggiornati!

Maria Laura

24 May 2016

Grazie a chi mi sostiene fin dall'inizio

Il crowdfunding è partito e sono molto contenta, ringrazio tutti voi che mi state sostenendo.

Solo alla fine del progetto riceverò i nomi di chi ha dato il suo contributo, quindi attualmente non posso ringraziare personalmente chi ha usato un nickname non sapendo chi sia!

In ogni caso grazie grazie e speriamo di farcela...siamo a buon punto!


Maria Laura

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Marco Diotallevi
20 € - 9 anni fa
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Luisa Santacesaria
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Di cosa si tratta

"Mi Chiamo Rachel Corrie" è il titolo di un testo teatrale curato da Alan Rickman tratto dai diari di Rachel Corrie.

Sapete chi è Rachel?

Rachel è una ragazza americana, di Olympia, Washington, che nel 2003 decise di unirsi all'ISM: International Solidarity Movement, movimento palestinese impegnato a resistere all’occupazione israeliana usando i metodi e i principi dell’azione-diretta non violenta.

Poco tempo dopo il suo arrivo a Gaza, Rachel venne brutalmente uccisa da un bulldozer israeliano mentre cercava di difendere la casa di un medico palestinese usando il suo corpo come uno scudo umano. La sua vita venne stroncata a soli 23 anni.

Sapete chi sono io?

Io sono Maria Laura e faccio l'attrice, mi sono diplomata all'Accademia D'Arte Drammatica Silvio D'Amico nel 2006 e da allora giro l'Italia in tournèe con due compagnie: Siciliateatro di Sebastiano Lo Monaco, e Teatro La Pergola di Gabriele Lavia.

Questo è il mio primo progetto indipendente, il primo in cui sarò in scena da sola, il primo che nasce da una mia idea e da un mio desiderio.

Sapete cosa vogliamo fare io e Rachel?

Vogliamo idealmente incontrarci sul palcoscenico per raccontare la sua storia: perché il conflitto israelo-palestinese è ancora di grande attualità, perché quel muro che lei aveva iniziato a veder costruire oggi si staglia alto e deciso per 730 km a rappresentare sempre piu’ l’impossibilità del dialogo tra due popolazioni, e perché ancora c’è bisogno di persone come lei, che abbiano il coraggio di toccare con mano la realtà, accompagnati dalla paura e dalla solitudine, ma presenti dove ce n’è bisogno, ognuno col suo modo.

Come verranno utilizzati i fondi

I fondi verranno utilizzati per la realizzazione e comunicazione dello spettacolo.

Penso che sia giusto e importante remunerare tutte le persone che collaboreranno con me: regista, scenografa, costumista, tecnico audio e luci. In questo periodo molti propongono lavori non pagati, io invece ritengo sia doveroso e onesto farlo proprio a testimonianza del fatto che si sta lavorando, insieme, per un progetto comune a cui tutti teniamo, ma che vuole essere un lavoro di alta qualità.

I fondi verranno inoltre utilizzati per la realizzazione della scena e dei costumi, per pagare i diritti SIAE sul testo, e per il pagamento della sala prove dove allestiremo lo spettacolo.

Chi c'è dietro al progetto

Maria Laura Caselli nasce a Firenze dove si diploma in studi classici e fin da giovanissima capisce la sua passione per lo spettacolo dal vivo.

Dopo aver approfondito studi artistici quali il pianoforte e la danza approda finalmente al teatro, scoprendo in esso la sua reale inclinazione.

Si forma presso l'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica “Silvio D'Amico” di Roma, diplomandosi nel 2006 con Lorenzo Salveti.

Da allora vive a Roma e ha lavorato in teatro con numerosi registi, incontrando in ognuno di essi uno stimolo per la sua continua ricerca e la sua necessità di formazione che non deve mancare mai nella vita di un'artista.

Da due anni lavora con la compagnia diretta da Gabriele Lavia, con la cui ha regia è gia andata in scena con "Sei personaggi in cerca d'autore" di Pirandello e "Medea" di Euripide.

Antonio Ligas (Sassari, 7 febbraio 1980) è un attore e regista sardo.

Ha cominciato a lavorare come attore a Torino, dove ha intrapreso i primi studi di recitazione con i registi Enrico Fasella e Anna Cuculo.

Dal 2004 si propone come regista mettendo in scena autori quali Shakespeare, Beckett, Genet e molti altri.

Si è laureato in Regia presso l'Accademia d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico” sotto la guida di alcuni importanti artisti italiani: Anna Marchesini, Sergio Rubini, Mario Ferrero, Lorenzo Salveti, Arturo Cirillo.

Dopo gli studi legati alla prosa, ha svolto uno stage come assistente alla regia d’Opera Lirica presso il Rossini Opera Festival (Pesaro) e uno stage presso L’Ente Concerti Marialisa de Carolis di Sassari.

Nel 2014 ha debuttato come regista d’Opera con l’Aida di Scafati in collaborazione con il Conservatorio di Napoli, l’Accademia di Belle Arti e l’Ente diritto allo studio della città partenopea.

Nel 2016 firma la regia de IL PROGRAMMA, atto unico di Davis Tagliaferro, prodotto dall’ Akròama T.L.S di Cagliari.

Antonio continua a collaborare anche come assistente per l’ Opera e la Prosa con diversi registi: Arturo Cirillo, Gabriele Lavia e attualmente con Alessio Pizzech.

Francesca Marasà è un architetto scenografo laureato presso l’università di Roma la Sapienza nel 2009.

Sin dall’età di 23 anni comincia a lavorare con piccole compagnie romane realizzando interamente le scene e seguendone l’allestimento, continuando però a studiare e a formarsi nella progettazione e realizzazione di scenografie, approfondendo lo studio dei materiali e delle nuove tecnologie applicate al teatro.

Ha progettato e realizzato scenografie per il teatro e per il cinema, affinando la propria tecnica presso i laboratori di scenografia del Teatro dell’opera di Roma.

Nell’anno 2014/2015 progetta interamente la mostra dedicata a Nino Manfredi, un percorso multimediale che celebra l’attore e la sua lunga carriera.L’approccio scenografico è fondamentale per il racconto della vita artistica di un personaggio così importante per la storia culturale italiana. Dopo questa esperienza la progettazione di percorsi museali con un approccio scenografico e artistico è la sua principale attività

PERCHE’ RACHEL CORRIE?

Il Rosso.

Se penso a Rachel Corrie il colore che mi viene in mente subito è il rosso: la sua camera dipinta con questo colore mi ricorda la casa che vorrei io, una casa in cui ogni stanza ha una parete rossa. Il rosso del fuoco che arde dentro, il rosso della sua ironia che le fa dire: “Il mio nome significa pecora, ma nella pancia ho un fuoco”.

E’ il fuoco che ci spinge a guardare sempre un metro più avanti, è il fuoco che ci fa sconfiggere la timidezza di fronte al giudizio degli altri, ed è sempre il rosso del fuoco che ci fa dire alla paura: “Va bene, vuoi stare con me? Non te ne vuoi andare? E allora ci andiamo insieme a vedere con i nostri occhi che cosa c’è all’altro estremo di tutte quelle tasse con cui finanziamo i nostri eserciti”.

Rachel è voluta andare a vedere con i suoi occhi la gente che subisce la politica estera del suo stato: gli Stati Uniti D’America.

Stato che non ha paura di criticare di fronte ai fatti che tocca con le sue mani, Stato che non manca di difendere se vi è qualcosa di buono. Uno Stato in cui vorrebbe sentirsi al sicuro. Perchè la prima regola della sua scuola elementare era : “Tutti devono sentirsi al sicuro”.

Mi sono chiesta : Che cosa faccio io per sentirmi al sicuro nel mio stato, con me stessa, nelle mie convinzioni?

Sono sempre stata pronta a criticare, a dire quanto il nostro Stato non mi faccia sentire al sicuro, quanto siamo nelle mani di persone che non vedono l’ora di abusare del loro potere, delle loro armi, ho criticato molto e ho molto propagandato contro tutto cio’che è “Stato”. E allo stesso tempo per anni mi sono detta che il teatro è rimasto uno dei pochi mezzi ancora davvero forti che possano fare riflettere e dare degli stimoli reali alle persone.

Oggi vorrei che questi due miei atteggiamenti trovassero finalmente un’integrazione...altrimenti rimarrò per sempre con l’idea di me stessa simile a quella di Rachel prima di partire per la Palestina:

“Non sono in grado di raffreddare le acque bollenti in Russia. Non posso essere Picasso. Non posso essere Gesù. Non sono in grado di salvare il pianeta con le mie sole mani.

Sono capace di lavare i piatti”.

Teatro come mezzo per raccontare una storia, quella di Rachel, che è storia di coraggio e di attenzione. Storia di paura e di affetti. Storia vera, di una ragazza che oggi avrebbe la mia età, ma che un bulldozer dell’esercito israeliano ha schiacciato brutalmente mentre cercava di difendere la casa di un medico palestinese nel 2003 a Gaza. E percio’ la sua vita si è fermata a 23 anni.

Io ne ho trentatrè e cerco come lei di mettere ordine nella mia vita attraverso la compilazione di “liste molto importanti”, con la paura che lei definisce coloratamente, di “finire in un parco pubblico, totalmente fuori di testa, a cantare Il barcarolo va controcorrente a un pubblico di tossici ciondolanti”.

Un ragazza piena di ironia e consapevolezza, con le idee confuse sul futuro, col desiderio profondo e taciuto che un genitore possa ancora dirti quale sia la strada da seguire...ma con la sensazione che ormai siamo solo noi le artefici del nostro destino.

Forse come Craig Corrie anche mio padre avrebbe voluto essere fiero della figlia di qualcun altro, e come Cindy Corrie, mia madre non avrebbe voluto altro che diventassi quella che sono diventata: scombinata, deviante, e troppo casinista.

Ecco perché a tredici anni dalla morte di Rachel penso che i suoi diari parlino ancora: non soltanto perché il conflitto israelo-palestinese è ancora di grande attualità, non soltanto perché quel muro che lei aveva iniziato a veder costruire oggi si staglia alto e deciso per 730 km a rappresentare sempre piu’ l’impossibilità del dialogo tra due popolazioni, ma perché ancora c’è bisogno di persone come lei, come Jenny, come Joe che abbiano il coraggio di toccare con mano la realtà, accompagnati dalla paura e dalla solitudine, ma presenti dove ce n’è bisogno, ognuno col suo modo.

Cara Rachel, non saresti felice di vedere oggi quanto la situazione non solo non sia cambiata, ma sia, per quanto difficile da credere, solo peggiorata.

Mi dispiace pensare a tutto ciò che avresti potuto fare per il popolo palestinese e non ti hanno permesso di fare. Oggi ci siamo noi, giovani molto capaci di rassegnarci, incapaci di scegliere dove vogliamo stare pur conoscendo bene la storia, e con poca voglia di lottare.

Io so quanto il conflitto israelo-palestinese non sia un conflitto equilibrato in quanto scontro tra un popolo quasi del tutto disarmato e la quarta potenza militare del mondo, eppure non riesco neanche a parole a difendere la loro causa.

Per questo oggi ti chiedo in prestito i tuoi diari, le tue paure e le tue conoscenze: per parlare anche io, col mio mezzo che è il teatro, a me stessa e a tutti noi, giovani del 2016, perché possiamo renderci conto della situazione privilegiata in cui viviamo, quella situazione che a te dava tanto disagio di fronte alla catastrofe che hai visto con i tuoi occhi.

Siamo simili io e te, non solo fisicamente con i nostri tratti spigolosi e le labbra sottili. Ci somigliamo perchè io come te vorrei avere terra nuda da rivoltare e rivoltare, per avere la sensazione di stare facendo davvero qualcosa con le mie mani, ringrazio il cielo che i miei fratelli abbiano scelto dei lavori con uno stipendio fisso e ballo con i calzini e le gonne attillate davanti allo specchio.

Perchè questo forse ci fa sentire vive, ci fa dare voce al corpo, ci fa vedere quello che siamo: donne che pensano di avere autocontrollo e poi perdono la testa di fronte agli ex fidanzati, donne che stanno facendo un percorso per imparare a non giudicare secondo le categorie di giusto o sbagliato. Donne che vogliono vedere con i propri occhi, e piangere di fronte all’alba più meravigliosa che abbiano mai visto, perché nonostante quella si sentono sempre alla ricerca...sempre alla ricerca…

“A me è permesso vedere il mare”.

Così ha detto Rachel Corrie dopo poche settimane in Palestina.

Quante volte queste parole sono risuonate nella mia voce di attrice grazie al personaggio di Marta, protagonista del Malinteso, di Albert Camus, parole di una donna incastrata nella sua vita, nelle sue relazioni, nei suoi doveri, che aveva un solo desiderio: quello di vedere il mare.

Non lo vedrà mai Marta il mare, rimarrà incastrata sempre più nello squallore di una vita non vissuta.

Rachel grazie al suo percorso seppur breve ha capito una cosa a cui tutti noi dovremmo arrivare: che se moriamo alle nove di questa sera o a novantasette anni deve interessare solo a una persona: a noi stessi.

Sapeva bene Rachel che se avesse deciso di tornare a casa non ci sarebbe stato niente di male, come le disse sua madre in una e-mail dolce e partecipe, ma come tutti gli esseri umani era riuscita a sentirsi a casa anche in mezzo alla confusione di coperte della casa di una famiglia palestinese guardando tutti insieme i cartoni animati sulla tv via cavo.

Tutti abbiamo bisogno di sentirci a casa da qualche parte, e Rachel ci era riuscita anche in una terra martoriata e distrutta, ma dove le persone hanno ancora voglia di salvare la loro umanità contro “l’incredibile orrore che c’è nelle loro vite e contro la presenza costante della morte”.

E noi, dove ci sentiamo a casa?

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10€ o più

Riceverai una mail di ringraziamento e la locandina autografata dello spettacolo.

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30€ o più

Ingresso per due persone allo spettacolo a Roma o nella città che preferisci. La sera dello spettacolo potrete venire a visitare il backstage!

50€ o più

Riceverai una locandina a tiratura limitata con ringraziamento dell'attrice e del regista + 2 ingressi allo spettacolo a Roma o nella città che preferisci.

100€ o più

2 ingressi allo spettacolo a Roma o nella città che preferisci e in quella serata ti verrà consegnato un copione autografato.

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2 ingressi allo spettacolo a Roma o nella città che preferisci e in quella serata ti verrà regalata una t-shirt esclusiva dello spettacolo.

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Diventa uno sponsor del progetto! Il nome e il logo della tua attività verranno stampati su tutto il materiale promozionale con ringraziamenti creati ad hoc! Se invece sei un privato il tuo nome verrà scritto sul materiale promozionale a titolo di ringraziamento e alla prima replica che faremo nella tua città ti offriremo un aperitivo di chiacchiere con tutto il cast. Durante questa serata avrai l'occasione di assistere ad un monologo creato apposta per te!

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16 June 2016

TRAGUARDO RAGGIUNTO

A tredici giorni dalla fine del crowdfunding abbiamo raggiunto e superato il traguardo!

Sono molto felice,

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Potrò ringraziarvi personalmente solo alla fine, quando il sito mi darà i vostri nomi, per adesso posso solo intuirlo dai vostri nickname.

Un abbraccio

Maria Laura

13 June 2016

Abbiamo superato i 3000!

Eccoci qua, siamo a più di tremila euro e mancano ancora 15 giorni, sono molto contenta.

Grazie a tutti voi e presto vi darò notizie sul raggiungimento del traguardo.

Maria Laura

06 June 2016

Andiamo avanti!

Mancano 23 giorni alla fine del crowdfunding e devo dire che le cose vanno bene!

Siamo a buon punto nella raccolta fondi e inoltre la notizia di questo progetto è girata molto, mi hanno contattato giornali e associazioni interessate a fare articoli e a promuovere l'iniziativa.

Grazie a voi che mi avete sostenuta finora....spero di arrivare al traguardo e oltre...vi tengo aggiornati!

Maria Laura

24 May 2016

Grazie a chi mi sostiene fin dall'inizio

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Maria Laura

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La lunga notte di zez

La lunga notte di Zez - Compagnia Zez Altimeriggi

TRAMA

Una stanza da letto, un giovane insonne e una presenza inquietante. Zez non riesce a dormire e si culla con la sua fisarmonica, Ara la sua ombra gemella lo rapisce e lo porta all’interno di un sogno, fra gli incubi più spaventosi e i desideri nascosti di Zez.

 

Il giovane Zez sta finalmente per addormentarsi?

Sembra di si, sarebbe anche ora.

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Alice e Adriano Di Carlo, due fratelli e attori romani, vivono a Torino e Parigi e da 2 anni fanno di tutto pur di rincontrarsi. L’obiettivo è tornare a giocare, animando insieme la stanza di Zez.

Un viaggio lungo un sogno, raccontato con musica, parole e oggetti viventi. Una fisarmonica, una coperta, una marionetta scheletro, un armadio e qualche parrucca. Il cammino di una notte insonne, narrato dalle ombre cinesi di Matteo Gubellini, attraverso i tessuti e i costumi originali di Anita Divi. 

Le immagini e le creature che abitano la stanza di Zez nascono dalle improvvisazioni e i sogni che ci hanno attraversato dai tempi del Covid a oggi. Le musiche di Ste Gelardi, di sottofondo al video, hanno ispirato Zez durante l’incontro con Ara e per tutta la prima parte della nostra ricerca. Oggi il compositore e performer Sergio Beercock collabora con noi per dare una voce alla stanza di Zez.

Tutto il materiale dello spettacolo è originale e costruito appositamente, come lo storyboard dipinto ad acquerello da Adriano Di Carlo.  Per ringraziarti del tuo supporto, se vorrai, ti regaleremo un frammento di questa lunga notte.

I fondi che riceveremo saranno rivolti a coprire i costi per la costruzione dell’armadio, la rifinitura dei costumi, la scrittura delle musiche e la costruzione del pupo marionetta Sèttete, uno degli incubi di Zez.

Vi terremo aggiornati fino al debutto dello spettacolo.

 

Acquerello, frammento di storyboard
Prove con coperta

 

Sèttete la morte, suona la fisarmonica di Zez. Marionetta d'ombra di Matteo Gubellini
Armadio di Zez in costruzione

 

Alice Di Carlo con il prototipo dell'abito “Ara struzzo” ideato da Anita Divi.
85%
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Le Muse del Male

Berlino, 1939. In un'Europa in fiamme, sei artiste si trovano di fronte ad un'offerta che potrebbe cambiare il corso della loro vita. Ma a quale prezzo?   

In un mondo dove l'arte è l'unica fuga dalla paura, si troveranno a fare scelte estreme, mettendo in gioco la loro anima. Un'opera teatrale che esplora la lotta tra il sogno e la tragedia, tra il sacrificio e la redenzione.

Sostieni questo viaggio nelle tenebre del passato, dove ogni donazione è una luce che aiuta a raccontare una storia che non può essere dimenticata.

 

CHI SIAMO

Siamo un gruppo di studenti, ed ex studenti, di Scenografia, giovani creativi appassionati di arte e teatro, pronti a portare in scena uno spettacolo che non solo sfida la mente, ma tocca anche il cuore. Il nostro progetto nasce da un sogno ambizioso: realizzare uno rappresentazione teatrale che esplora le emozioni, il dolore e la speranza di sei artiste in un periodo buio della storia.

IL NOSTRO PROGETTO

A marzo del 2024, uno studente di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Verona, invita alcune compagne di corso ad intraprendere un progetto per la realizzazione di un esame accademico. Da questo incontro che scatena l’entusiasmo di tutte le studentesse coinvolte nasce la volontà di concretizzare quelle parole scritte su un foglio: una storia basata sui fatti accaduti durante l’ascesa nazista, che narra di incredibili Donne, le cui vite sono indissolubilmente intrecciate e della lotta contro un nemico comune, il Male. Sette attrici e un gruppo a supporto, tutte ragazze under 25, condividono questo percorso per creare qualcosa di sensibile, stimolante e unico.

L’OBIETTIVO

Il testo è scritto, il gruppo è pronto: ma abbiamo ancora bisogno del tuo aiuto! Per concretizzare questo progetto e mettere in scena questo spettacolo che con duro lavoro sta prendendo vita, dobbiamo fare fronte a diverse spese: 

  • affittare un teatro per fare prove, allestire e debuttare
  • noleggiare materiale tecnico
  • realizzare scenografie e costumi
  • fare promozione mediante i canali social
  • creare foto, video e un trailer dello spettacolo da condividere in futuro

IL TUO CONTRIBUTO

Sostenendo il nostro progetto, contribuirai a realizzare un'opera teatrale unica che vuole emozionare, far riflettere e, soprattutto, ricordare.   

Abbiamo lanciato questa campagna di crowdfunding perché crediamo che questo spettacolo debba raggiungere quante più persone possibili, offrendo un’occasione di confronto con noi stessi e col mondo che ci circonda. Ogni contributo ci avvicina a creare un'opera che unisce arte, passione e memoria. Il tuo sostegno è essenziale per dare vita a questo viaggio, con la speranza di portarlo ovunque, toccando sempre più persone. 

Insieme possiamo trasformare il nostro sogno in realtà!

 

Seguici sui nostri social per rimanere aggiornato sulle novità!!!

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Istruzione di qualitàRidurre le disuguaglianzePace, giustizia e istituzioni solide
Diario delle mie catastrofi. Impariamo a ridere sul serio!

Il superpotere della scrittura incontra la magia della comicità nel nuovo progetto del Centro Formazione Supereroi. Un percorso sulla scrittura comica, dedicato ai ragazzi che vivono quella fase della vita in cui i problemi sembrano insormontabili: l’adolescenza

Il progetto “Diario delle mie catastrofi” esplora uno strumento che aiuta a esorcizzare i propri problemi e le proprie frustrazioni, cogliendo le opportunità che questi offrono: la comicità. 
Come? Con 22 laboratori di scrittura gratuiti che coinvolgeranno 500 ragazzi delle scuole pubbliche di Milano. A tenere i laboratori saranno professionisti della scrittura e della comicità. Alla fine del percorso tutti i testi realizzati dagli studenti saranno raccolti in un libro realizzato professionalmente e il progetto si concluderà con uno spettacolo aperto a tutta la città che avrà per protagonisti i ragazzi.

Il CFS

Il Centro Formazione Supereroi è un’associazione non profit di professionisti della parola scritta (autori, editor, giornalisti, operatori culturali) nata nel 2016 con la missione di diffondere la scrittura come superpotere per affrontare il mondo. Organizziamo laboratori, eventi e attività di vario genere, tutte ad alto impatto di creatività. Fedeli al modello al quale ci ispiriamo, 826 Valencia, la scuola di scrittura creativa non profit fondata a San Francisco dallo scrittore Dave Eggers, offriamo le nostre attività in primis alle realtà, alle scuole e agli studenti che maggiormente ne hanno bisogno e che difficilmente potrebbero accedere a esperienze di questo genere.
Abbiamo alle spalle 6 anni di attività itinerante presso le scuole e un anno nella nostra sede di via Argelati 37. Dal 2016 a oggi abbiamo coinvolto più di 4.000 ragazzi in laboratori di scrittura, abbiamo collaborato con più di 120 scuole di Milano, abbiamo realizzato, stampato e regalato ai giovani autori più di 140 libri nati dai laboratori.

IL PROGETTO DIARIO DELLE MIE CATASTROFI

Alla base del progetto un’idea molto semplice. Ti piace ridere? Ridere sul serio? Allora sai che dietro a ogni risata c’è una cosa grande, silenziosa e nascosta: la tua emotività. Ognuno di noi custodisce dentro di sé un mondo complesso che spesso fatica a condividere con gli altri, nel quale nasconde frustrazioni, fragilità, ansie. Tutte cosette di cui non ci va molto di parlare. Ma ecco che la comicità ci permette di alleggerire questo groviglio interiore e di tradurre persino le insicurezze, i difetti e i disagi in qualcosa di nuovo e addirittura luminoso.

Il progetto affronterà due generi: il racconto comico e il monologo comico, in 22 laboratori di scrittura che coinvolgeranno 500 ragazzi delle scuole pubbliche di Milano, di età compresa tra i 13 e i 18 anni.

Insieme agli scrittori e agli editor del CFS, a tenere i laboratori saranno professionisti della comicità. Tra questi lo stand-up comedian Francesco Arienzo, che insieme all’autrice e attrice Veronica Pinelli terrà due laboratori di 25 ore ciascuno sul monologo comico, la coppia comica Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, il comico Federico Basso, lo stand-up comedian Carmine Del Grosso, l’autore e sceneggiatore comico Marco Renzi. E l’elenco è in progress!


COSA FAREMO GRAZIE A TE
Grazie al tuo contributo, da ottobre 2024 ad aprile 2025

• regaleremo a 500 RAGAZZI delle scuole pubbliche la possibilità di partecipare a 22 LABORATORI DI SCRITTURA COMICA. 
• realizzeremo professionalmente UN LIBRO con tutti i monologhi e i racconti scritti dai ragazzi partecipanti, che regaleremo a ciascuno di loro.
• coinvolgeremo i ragazzi nell'ideazione e nella PRODUZIONE DI UNO SPETTACOLO TEATRALE CONCLUSIVO in veste di autori, lettori, attori, addetti alla produzione.
• apriremo lo SPETTACOLO DIARIO DELLE MIE CATASTROFI a tutta la città.

Insieme possiamo realizzare tutto questo.
IMPARIAMO A RIDERE SUL SERIO!
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Istruzione di qualitàRidurre le disuguaglianzeCittà e comunità sostenibili
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Ciao! Cerchiamo di essere brevi anche se abbiamo davvero tante cose da dirvi!

Siamo una giovane coppia under 40, Valeria e Marco, abbiamo deciso di lanciarci nel mondo dell’imprenditoria artigiana in un territorio che soffre lo spopolamento,  in un piccolissimo paese che conta meno di mille abitanti nella Trexenta in Sardegna.

___ Distilleria LOGA nasce come MICRO Distilleria e Liquorificio Artigianale, talmente micro che ci ha portato qualche difficoltà in più.

Amiamo la qualità ed il buon bere, POCO MA BUONO.

Ci presentiamo: LOGA è il matrimonio delle nostre diverse passioni che unite e miscelate, hanno preso forme e direzioni non convenzionali.

  • Valeria CEO & Founder si prende la responsabilità del progetto, condannandosi ad una vita di ansia e stress. Ama creare e ha sempre lavorato in ambito artigiano e creativo, dalla fotografia e grafica alla sartoria e modellismo. Si occupa di dare forma e carattere a tutti i prodotti, spingendo verso mete originali con attenzione;
  • Marco Distiller & Founder, ma soprattutto Bartender, cresce gattonando nel bancone del bar di famiglia. Negli anni si immola alla causa e beve per spirito di conoscenza e sempre alla ricerca della consapevolezza assoluta. Con grande passione studia il mondo degli Spirits a tutto tondo.

NB: Valeria e Marco già da diverso tempo si occupano attivamente di divulgazione e sensibilizzazione sul mondo del beverage con il progetto SpiritoLibero Project.

 

___VIDEO presentazione (ci sono anche i sottotitoli opzionali)                                                                

 

Per anni abbiamo giocato con le diverse ricette, elaborate e rielaborate compulsivamente per arrivare ad ottenere il risultato ricercato, anche e soprattutto grazie alle nostre famiglie e amici che con il loro sacrificio (e del loro fegato) ci hanno aiutato a crescere ed evolverci.

Abbiamo in cantiere diverse proposte che spaziano dal GIN London Dry, Amaro alle erbe, Liquore floreale e, le nostre coccole speciali, creme senza nessun derivato animale.

Tutti con il loro Essere UNICO e DECISO.

Lavoreremo in piccoli BATCH con bottiglie numerate, per soddisfare il lato compulsivo di Valeria.

Proporremo anche le Fidelity Card, dove potrete collezionare i timbri ed al suo completamento, ricevere degli omaggi o buoni sconto, in base alle follie del periodo!

Proporremo anche il VUOTO A RENDEREdelle nostre bottiglie, che varrà sempre un timbro nella vostra Fidelity card. Vorremmo incentivare sulle buone abitudini come il riutilizzo delle risorse.

 

___ Artigianalità ed unicità, crediamo fortemente nel “poco ma buono” e soprattutto nella CONDIVISIONE, motore della crescita.

 

Oltre ad impegnarci nella ricerca della materia prima eccellente nella nostra isola in primis, coinvolgendo così altri piccoli produttori locali nella catena che lega questa tipologia di prodotti, ci impegniamo a ricercare persone che condividano i nostri valori per creare degli eventi di condivisione come degustazioni combinate, percorsi enogastronomici ricercati, esperienze originali ed alternative da vivere.

 

___ SPAZIO LOGA

Condivisione che vogliamo far sconfinare su nuovi orizzonti e proporre eventi culturali come mostre artistiche multidisciplinari, eventi musicali e soprattutto condividere il nostro spazio con chi ha voglia di dire qualcosa di nuovo, vogliamo dare spazio agli artisti emergenti e non che come noi prendono direzioni non convenzionali in un territorio sempre più lasciato “solo”.

 

___ Se avete letto fin qui siamo riusciti a catturare la vostra attenzione!!!

Ci troviamo qui su EPPELA per chiedere il vostro aiuto, come ben sappiamo, fare impresa in Italia è una storia epica, tra tante difficoltà e lungaggini burocratiche non abbiamo ancora avviato la produzione ma ci troviamo comunque a sostenere diverse spese, le più gravose sono l’affitto e le utenze, al quale si aggiungono tante piccole spese di gestione.

 

Per mantenere vivo il progetto in attesa delle conclusioni burocratiche e con la tantissima voglia di fare, abbiamo pensato ad una PRODUZIONE ESCLUSIVA e UNICA.

In sinergia con la DISTILLERIA GRECO CAROPPO che ci ha aiutato in questo primo passo, abbiamo creato un BOTANICAL SPIRIT, un prodotto non convenzionale ma su cui crediamo fortemente.

Dalla parte più nobile della distillazione nasce “SU CORO”, spicca la freschezza dell’Artemisia Absinthium arricchita da Mirto, Angelica, scorza di Limone, Coriandolo e Rosa Canina.

 

___ SU CORO, un BOTANICAL SPIRIT, una bevanda spiritosa ottima da bere in purezza e miscelata,

gradazione alcolica di 42%.

ESISTONO SOLO 190 BOTTIGLIE, tutte numerate. BATCH UNICO!

 

___ HELP! Abbiamo bisogno del vostro sostegno!

Il vostro aiuto e sostegno in questo momento per noi è davvero importante, cruciale sulla buona riuscita dell’avvio dell’attività, per fortuna ormai prossima!

Tutti i nostri prodotti hanno bisogno di lungo riposo dopo la messa in produzione, per cui contiamo di poter avere le nostre prime bottiglie disponibili entro l’autunno!

Potete sostenerci con una donazione libera, noi provvederemo ad inserire il vostro nome nei ringraziamenti sul nostro sito ed anche una firma autografata (o stampata se non potete raggiungerci) o se volete anche una foto simpatica sulla nostra cara Patricia, un manichino un po’ bruttino che è stato adottato da Valeria e vuole rendergli bellezza con l’aiuto di tutti!

 

MA!

___ Noi amiamo la condivisione e quindi abbiamo pensato a dei diversi PACCHETTI RICOMPENSA da proporvi!

Condivisione è il nostro motto, quindi con SU CORO sviluppiamo diversi pacchetti DEGUSTAZIONE:

NB: la data (o le date, in base alle richieste adesioni) verranno comunicate in privato ai sostenitori, indicativamente da metà settembre e si svolgeranno nei fine settimana.

 

“SU CORO” BOX:

NB: Le consegne e le spedizioni (solo per l'italia) dei Box potranno essere effettuate indicativamente per metà/fine settembre.

Al momento dell'acquisto della box vi contatteremo per i dettagli sul suo ritiro, se in distilleria o tramite spedizione con corriere. Se avete qualunque domanda da porci, non esitate a contattarci!

 

___

 

Vi ringraziamo per averci dato la vostra attenzione fino a qui, speriamo di avervi incuriosito almeno un pochino!

Nel frattempo, brindiamo con SU CORO in attesa di poterlo fare anche con la vostra compagnia!

A SA SALUDE!!!

 

GRAZIE!

 

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Tutti i fior, il restauro del Giardino di Puccini

INTRO

Nel 2024 il mondo intero celebra un importante anniversario, cento anni dalla morte del Maestro Giacomo Puccini. Noi della Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini, con il supporto della Fondazone Cassa di Risparmio di Lucca, vogliamo celebrare questo anniversario e siamo qui su Eppela per farlo insieme a tuti voi.

La fama di Puccini non ha confini; la sua arte accarezza l’anima e abbatte spazi e tempi.
 

Simonetta Puccini, nipote di Giacomo Puccini

La FONDAZIONE SIMONETTA PUCCINI

La nostra Fondazione è nata il 29 gennaio 2005 per volontà di Simonetta Puccini, unica nipote del Maestro. Il nostro scopo è quello di tenere viva e onorare la memoria di Giacomo Puccini attraverso la conservazione e la divulgazione del patrimonio culturale e artistico del Maestro. 
Promuoviamo e diffondiamo la conoscenza delle opere e dei luoghi pucciniani attraverso convegni, mostre, studi, ricerche, turismo e valorizzazione di archivio e biblioteca. Infine tuteliamo e valorizziamo la Villa Museo Giacomo Puccini di Torre del Lago, collaborando con gli enti locali, pubblici e privati.
 

La VILLA PUCCINI

Giacomo Puccini arriva a Torre del Lago nel giugno 1891 e se ne innamora. Pochi anni dopo, acquista infatti la casa torre sul Lago e la fa ristrutturare trasformandola nell’attuale Villa dove decide di trascorre gran parte del suo tempo.

Dopo la sua morte, la Villa viene trasformata in un museo dove ancora oggi si trovano il suo prezioso pianoforte Förster, i ritratti del Maestro in varie epoche della sua vita, gli oggetti di vita quotidiana, onorificenze e riconoscimenti da tutto il mondo, quadri degli amici macchiaioli, compagni di vita e di caccia, ritratti di amici e collaboratori del Maestro e le sue ultime parole scritte di pugno dopo l’operazione alla gola.

La Villa Puccini è un bene inestimabile, da preservare e tutelare. Giacomo Puccini la amava particolarmente, ed è per questo che noi di Fondazione Simonetta Puccini abbiamo iniziato nel 2013 diversi lavori di restauro (al tetto e alla facciata, alla camera da letto, al pianoforte del Maestro, ecc.).


Il Giardino di VILLA PUCCINI

Uno degli ambienti che il Maestro amava di più è il suo giardino. Passeggiando nel Giardino di Villa Puccini si avverte, come se pensieri e immagini rimanessero impigliati nei luoghi, l’incedere del Maestro che accarezza i fiori e gode di questo luogo.

Era lui a scegliere fioriture ed essenze, ad arredare il giardino per viverlo pienamente, a diffondere la sua musica negli spazi aperti.

Grazie ai numerosi documenti conservati in Archivio, come fotografie e fatture di acquisto di fiori e piante, è possibile ricostruire l’aspetto originale del piccolo parco della Villa.

Molto è cambiato, ma sta nell’evoluzione stessa del giardino, fatto di architetture vegetali in continuo divenire, oltre che di elementi più statici e di relazioni con l’intorno. Gli alberi e le piante di un tempo non ci sono più.

Il Giardino di Villa Puccini è un monumento vivente e come tale deve essere visto secondo una molteplice serie di relazioni.


Il 2024, il restauro dei beni di GIACOMO PUCCINI

Il 2024 è un anno di grandi celebrazioni: Giacomo Puccini, uomo e compositore, si trova al centro dell’attenzione nazionale e internazionale. Torre del Lago, luogo scelto dal Maestro per la composizione delle sue immortali melodie, è meta di un continuo pellegrinaggio sulle orme di un’arte e di un’atmosfera che ancora oggi è possibile percepire ad ogni angolo.

È nostro onore, quindi, preparare e preservare questi ambienti; un obbligo morale nei confronti della collettività tutta affinché luoghi e ambienti amati da Giacomo Puccini continuino ad emozionare grazie alla presenza palpabile del grande musicista.

È per questo che oggi siamo qui per chiedervi di sostenere la nostra grande opera:
il restauro dell’amato Giardino di Villa Puccini.
L’intera operazione ha un costo di oltre 300.000€, necessari per coprire i costi di:
preparazione del terreno, demolizioni, opere di scavo e di cantiere,
opere murarie, pavimentazione, abbattimento delle barriere architettoniche,
gli impianti,
i varchi elettronici,
gli impianti vegetali,
Il pagamento dei professionisti.

Abbiamo deciso di porci un primo obiettivo in crowdfunding di 120.000€ che, grazie al prezioso contributo di 80.000€ già versato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ci permetterà di dare avvio ai lavori ed eseguire le prime opere di restauro, fondamentali per aprire il Giardino al Pubblico.

 

Nello specifico:
- prepareremo il terreno, eseguiremo le opere di scavo e di cantiere;
- potremo procedere con gli impianti vegetali (alberi, siepi, arbusti, tappeti erbosi, potature, fiori, vasi, e tutto quello che renderà il giardino bellissimo!);
- realizzeremo le opere murarie e la pavimentazione;
- abbatteremo le barriere architettoniche, per rendere il giardino completamente accessibile;
- realizzeremo gli impianti elettrici, idraulici e di illuminazione.

Una volta raggiunta questo soglia, potremo rilanciare a 220.000€, per completare il lavoro.

Manca il tuo contributo. 
Insieme possiamo rendere omaggio al più grande operista della storia della musica e tramandare ciò che lui ha creato.
Grazie di cuore per tuo supporto!

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Diario delle mie catastrofi. Impariamo a ridere sul serio!

Il superpotere della scrittura incontra la magia della comicità nel nuovo progetto del Centro Formazione Supereroi. Un percorso sulla scrittura comica, dedicato ai ragazzi che vivono quella fase della vita in cui i problemi sembrano insormontabili: l’adolescenza

Il progetto “Diario delle mie catastrofi” esplora uno strumento che aiuta a esorcizzare i propri problemi e le proprie frustrazioni, cogliendo le opportunità che questi offrono: la comicità. 
Come? Con 22 laboratori di scrittura gratuiti che coinvolgeranno 500 ragazzi delle scuole pubbliche di Milano. A tenere i laboratori saranno professionisti della scrittura e della comicità. Alla fine del percorso tutti i testi realizzati dagli studenti saranno raccolti in un libro realizzato professionalmente e il progetto si concluderà con uno spettacolo aperto a tutta la città che avrà per protagonisti i ragazzi.

Il CFS

Il Centro Formazione Supereroi è un’associazione non profit di professionisti della parola scritta (autori, editor, giornalisti, operatori culturali) nata nel 2016 con la missione di diffondere la scrittura come superpotere per affrontare il mondo. Organizziamo laboratori, eventi e attività di vario genere, tutte ad alto impatto di creatività. Fedeli al modello al quale ci ispiriamo, 826 Valencia, la scuola di scrittura creativa non profit fondata a San Francisco dallo scrittore Dave Eggers, offriamo le nostre attività in primis alle realtà, alle scuole e agli studenti che maggiormente ne hanno bisogno e che difficilmente potrebbero accedere a esperienze di questo genere.
Abbiamo alle spalle 6 anni di attività itinerante presso le scuole e un anno nella nostra sede di via Argelati 37. Dal 2016 a oggi abbiamo coinvolto più di 4.000 ragazzi in laboratori di scrittura, abbiamo collaborato con più di 120 scuole di Milano, abbiamo realizzato, stampato e regalato ai giovani autori più di 140 libri nati dai laboratori.

IL PROGETTO DIARIO DELLE MIE CATASTROFI

Alla base del progetto un’idea molto semplice. Ti piace ridere? Ridere sul serio? Allora sai che dietro a ogni risata c’è una cosa grande, silenziosa e nascosta: la tua emotività. Ognuno di noi custodisce dentro di sé un mondo complesso che spesso fatica a condividere con gli altri, nel quale nasconde frustrazioni, fragilità, ansie. Tutte cosette di cui non ci va molto di parlare. Ma ecco che la comicità ci permette di alleggerire questo groviglio interiore e di tradurre persino le insicurezze, i difetti e i disagi in qualcosa di nuovo e addirittura luminoso.

Il progetto affronterà due generi: il racconto comico e il monologo comico, in 22 laboratori di scrittura che coinvolgeranno 500 ragazzi delle scuole pubbliche di Milano, di età compresa tra i 13 e i 18 anni.

Insieme agli scrittori e agli editor del CFS, a tenere i laboratori saranno professionisti della comicità. Tra questi lo stand-up comedian Francesco Arienzo, che insieme all’autrice e attrice Veronica Pinelli terrà due laboratori di 25 ore ciascuno sul monologo comico, la coppia comica Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, il comico Federico Basso, lo stand-up comedian Carmine Del Grosso, l’autore e sceneggiatore comico Marco Renzi. E l’elenco è in progress!


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• regaleremo a 500 RAGAZZI delle scuole pubbliche la possibilità di partecipare a 22 LABORATORI DI SCRITTURA COMICA. 
• realizzeremo professionalmente UN LIBRO con tutti i monologhi e i racconti scritti dai ragazzi partecipanti, che regaleremo a ciascuno di loro.
• coinvolgeremo i ragazzi nell'ideazione e nella PRODUZIONE DI UNO SPETTACOLO TEATRALE CONCLUSIVO in veste di autori, lettori, attori, addetti alla produzione.
• apriremo lo SPETTACOLO DIARIO DELLE MIE CATASTROFI a tutta la città.

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"L’Europeista" vuol dare voce a chi crede che un'Europa unita e forte rappresenti il miglior destino possibile per l’Italia e i suoi cittadini.

1️⃣ L’Europeista è un giornale? No, è un uno spazio media e culturale variegato: articoli, video, infografiche, eventi fisici e online. 

2️⃣ Chi c’è dietro? Non Soros, sennò non vi chiederemmo soldi (quando arriverà Soros, smetteremo di chiederveli). Il direttore responsabile è Piercamillo Falasca, mentre Filippo Rossi è direttore editoriale; stiamo poi componendo la redazione. Alle spalle de L’Europeista ci sarà un’associazione “militante” di europeiste ed europeisti convinti, chiamata Europafutura. Se vuoi aderire, scrivi a iscrizioni@europafutura.eu con i tuoi dati e un recapito telefonico, ti ricontatteremo entro pochi giorni.

3️⃣ A cosa servono i soldi? Non a pagare Pier e Filippo, che condurranno questa attività gratuitamente, ma la piccola e giovane redazione, le spese tecniche, gli eventi fisici e in prospettiva le analisi e i contenuti più approfonditi, la promozione di campagne e azioni concrete.

4️⃣ Ma c’era bisogno de L’Europeista? 
La missione de L’Europeista è sensibilizzare i cittadini sull'importanza dell'Unione Europea, promuovendo una narrazione europeista moderna e pragmatica, capace di rispondere alle sfide globali come il declino demografico, l'innovazione tecnologica, il cambiamento climatico, la difesa comune e la gestione delle migrazioni. Il progetto mira a creare una piattaforma di idee che connetta istituzioni, cittadini e giovani europeisti attraverso contenuti di qualità e dibattiti costruttivi.

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Ciao! Cerchiamo di essere brevi anche se abbiamo davvero tante cose da dirvi!

Siamo una giovane coppia under 40, Valeria e Marco, abbiamo deciso di lanciarci nel mondo dell’imprenditoria artigiana in un territorio che soffre lo spopolamento,  in un piccolissimo paese che conta meno di mille abitanti nella Trexenta in Sardegna.

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Amiamo la qualità ed il buon bere, POCO MA BUONO.

Ci presentiamo: LOGA è il matrimonio delle nostre diverse passioni che unite e miscelate, hanno preso forme e direzioni non convenzionali.

  • Valeria CEO & Founder si prende la responsabilità del progetto, condannandosi ad una vita di ansia e stress. Ama creare e ha sempre lavorato in ambito artigiano e creativo, dalla fotografia e grafica alla sartoria e modellismo. Si occupa di dare forma e carattere a tutti i prodotti, spingendo verso mete originali con attenzione;
  • Marco Distiller & Founder, ma soprattutto Bartender, cresce gattonando nel bancone del bar di famiglia. Negli anni si immola alla causa e beve per spirito di conoscenza e sempre alla ricerca della consapevolezza assoluta. Con grande passione studia il mondo degli Spirits a tutto tondo.

NB: Valeria e Marco già da diverso tempo si occupano attivamente di divulgazione e sensibilizzazione sul mondo del beverage con il progetto SpiritoLibero Project.

 

___VIDEO presentazione (ci sono anche i sottotitoli opzionali)                                                                

 

Per anni abbiamo giocato con le diverse ricette, elaborate e rielaborate compulsivamente per arrivare ad ottenere il risultato ricercato, anche e soprattutto grazie alle nostre famiglie e amici che con il loro sacrificio (e del loro fegato) ci hanno aiutato a crescere ed evolverci.

Abbiamo in cantiere diverse proposte che spaziano dal GIN London Dry, Amaro alle erbe, Liquore floreale e, le nostre coccole speciali, creme senza nessun derivato animale.

Tutti con il loro Essere UNICO e DECISO.

Lavoreremo in piccoli BATCH con bottiglie numerate, per soddisfare il lato compulsivo di Valeria.

Proporremo anche le Fidelity Card, dove potrete collezionare i timbri ed al suo completamento, ricevere degli omaggi o buoni sconto, in base alle follie del periodo!

Proporremo anche il VUOTO A RENDEREdelle nostre bottiglie, che varrà sempre un timbro nella vostra Fidelity card. Vorremmo incentivare sulle buone abitudini come il riutilizzo delle risorse.

 

___ Artigianalità ed unicità, crediamo fortemente nel “poco ma buono” e soprattutto nella CONDIVISIONE, motore della crescita.

 

Oltre ad impegnarci nella ricerca della materia prima eccellente nella nostra isola in primis, coinvolgendo così altri piccoli produttori locali nella catena che lega questa tipologia di prodotti, ci impegniamo a ricercare persone che condividano i nostri valori per creare degli eventi di condivisione come degustazioni combinate, percorsi enogastronomici ricercati, esperienze originali ed alternative da vivere.

 

___ SPAZIO LOGA

Condivisione che vogliamo far sconfinare su nuovi orizzonti e proporre eventi culturali come mostre artistiche multidisciplinari, eventi musicali e soprattutto condividere il nostro spazio con chi ha voglia di dire qualcosa di nuovo, vogliamo dare spazio agli artisti emergenti e non che come noi prendono direzioni non convenzionali in un territorio sempre più lasciato “solo”.

 

___ Se avete letto fin qui siamo riusciti a catturare la vostra attenzione!!!

Ci troviamo qui su EPPELA per chiedere il vostro aiuto, come ben sappiamo, fare impresa in Italia è una storia epica, tra tante difficoltà e lungaggini burocratiche non abbiamo ancora avviato la produzione ma ci troviamo comunque a sostenere diverse spese, le più gravose sono l’affitto e le utenze, al quale si aggiungono tante piccole spese di gestione.

 

Per mantenere vivo il progetto in attesa delle conclusioni burocratiche e con la tantissima voglia di fare, abbiamo pensato ad una PRODUZIONE ESCLUSIVA e UNICA.

In sinergia con la DISTILLERIA GRECO CAROPPO che ci ha aiutato in questo primo passo, abbiamo creato un BOTANICAL SPIRIT, un prodotto non convenzionale ma su cui crediamo fortemente.

Dalla parte più nobile della distillazione nasce “SU CORO”, spicca la freschezza dell’Artemisia Absinthium arricchita da Mirto, Angelica, scorza di Limone, Coriandolo e Rosa Canina.

 

___ SU CORO, un BOTANICAL SPIRIT, una bevanda spiritosa ottima da bere in purezza e miscelata,

gradazione alcolica di 42%.

ESISTONO SOLO 190 BOTTIGLIE, tutte numerate. BATCH UNICO!

 

___ HELP! Abbiamo bisogno del vostro sostegno!

Il vostro aiuto e sostegno in questo momento per noi è davvero importante, cruciale sulla buona riuscita dell’avvio dell’attività, per fortuna ormai prossima!

Tutti i nostri prodotti hanno bisogno di lungo riposo dopo la messa in produzione, per cui contiamo di poter avere le nostre prime bottiglie disponibili entro l’autunno!

Potete sostenerci con una donazione libera, noi provvederemo ad inserire il vostro nome nei ringraziamenti sul nostro sito ed anche una firma autografata (o stampata se non potete raggiungerci) o se volete anche una foto simpatica sulla nostra cara Patricia, un manichino un po’ bruttino che è stato adottato da Valeria e vuole rendergli bellezza con l’aiuto di tutti!

 

MA!

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Condivisione è il nostro motto, quindi con SU CORO sviluppiamo diversi pacchetti DEGUSTAZIONE:

NB: la data (o le date, in base alle richieste adesioni) verranno comunicate in privato ai sostenitori, indicativamente da metà settembre e si svolgeranno nei fine settimana.

 

“SU CORO” BOX:

NB: Le consegne e le spedizioni (solo per l'italia) dei Box potranno essere effettuate indicativamente per metà/fine settembre.

Al momento dell'acquisto della box vi contatteremo per i dettagli sul suo ritiro, se in distilleria o tramite spedizione con corriere. Se avete qualunque domanda da porci, non esitate a contattarci!

 

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Vi ringraziamo per averci dato la vostra attenzione fino a qui, speriamo di avervi incuriosito almeno un pochino!

Nel frattempo, brindiamo con SU CORO in attesa di poterlo fare anche con la vostra compagnia!

A SA SALUDE!!!

 

GRAZIE!

 

distillerialoga.it

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95%
-13 Giorni
Imprese, innovazione e infrastrutture
Viaggio tra Natura e Gusto: Aiutaci a Trasformare Bija Masseria


Ciao a tutti! Siamo Alessandro e Alessia, una coppia appassionata dall’ amore per la natura. Viviamo in un incantevole luogo nella zona rurale della città di Monopoli, in Puglia. Abbiamo un sogno: trasformare la nostra realtà, Bija Masseria, in un agriturismo dove il buon cibo e l’accoglienza si fondano su principi di sostenibilità e rispetto del territorio. 

Cosa offriremo:

- Ristorazione: Un ristorante che celebra la cucina locale, con piatti preparati con ingredienti freschi e di stagione, avendo comunque uno sguardo sul Mondo.
- Ospitalità: Camere accoglienti e immerse nella natura, dove gli ospiti possono rilassarsi e riconnettersi con se stessi.
- Attività e Laboratori per bambini e adulti, toccando con mano l’importanza della sostenibilità e della cura dell’ambiente.

Concept:

Il nostro progetto si basa su tre pilastri fondamentali: agricoltura rigenerativa, ristorazione sostenibile e ospitalità autentica. Vogliamo creare un ecosistema in cui ogni elemento lavori in sinergia per promuovere la salute del suolo, la biodiversità e il benessere della comunità. 

Partiamo dalla cura della terra: coltiviamo due ettari di ulivi, alberi da frutto e orticole. Rigeneriamo il suolo attraverso l’apporto di materia organica e la rotazione delle colture e non invadiamo il terreno con sostanze chimiche da più di tre anni ad oggi. Vorremmo che i prodotti di questa agricoltura naturale possano conquistare il palato dei nostri ospiti. Utilizzeremo non solo le materie prime coltivate in loco con metodi di agricoltura rigenerativa, ma anche quelle di produttori locali che condividono la nostra passione per la sostenibilità al fine di creare una rete di collaborazioni che valorizzi il territorio e i suoi frutti.


Bija Masseria vuole essere un luogo dove soggiornare e mangiar bene, ma anche un'esperienza immersiva nella natura. Per noi l'ospitalità deve inoltre valorizzare le tradizioni, la cultura e i prodotti del territorio e la ristorazione essere un modo per creare momenti di convivialità e cultura.

 

Offriremo la possibilità di scoprire ritmi di vita più lenti, partecipando ad attività che riflettono il vero spirito del luogo. In questo modo, gli ospiti non solo si rilassano, ma creano anche legami significativi con le persone e il paesaggio che li circonda.

 

Obiettivi del Progetto:
Con i fondi raccolti, intendiamo:

1. Ristrutturare gli Spazi: Rinnovare gli ambienti della masseria per renderli accoglienti e funzionali, mantenendo il fascino rustico e autentico del luogo.

2. Acquistare Attrezzature: Investire in attrezzature per la cucina e materiali per i laboratori, garantendo un'esperienza di alta qualità per i nostri ospiti.

3. Promuovere Attività Educative: Creare un programma di eventi e seminari che rendano Bija Masseria un punto di riferimento per l'educazione alla sostenibilità.

Come Potete Aiutarci:
Siamo entusiasti di condividere questo viaggio con voi! Ogni contributo, grande o piccolo, ci avvicina al nostro obiettivo. In cambio, offriamo ricompense speciali , come soggiorni scontati, corsi di cucina e accesso esclusivo a eventi.
 

Uniamoci in questa avventura e aiutaci a fare la differenza nella nostra comunità e nel mondo! 
Grazie per il vostro supporto e per credere nel nostro sogno!
Con affetto,
Alessandro e Alessia

ENG:

Hello everyone! We are Alessandro and Alessia, a couple passionate about nature. We live in a beautiful rural area near the city of Monopoli, in Puglia. We have a dream: to transform our reality, Bija Masseria, into an agriturismo where good food and hospitality are based on principles of sustainability and respect for the land.

What we will offer:

  • Restaurant: A restaurant that celebrates local cuisine, with dishes prepared using fresh, seasonal ingredients, while also keeping an eye on the world.
  • Hospitality: Cozy rooms surrounded by nature, where guests can relax and reconnect with themselves.
  • Activities and Workshops for both children and adults, to learn together the importance of sustainability and connection with nature.

Concept: Our project is based on three key pillars: regenerative agriculture, sustainable dining, and authentic hospitality. We want to create an ecosystem where each element works in harmony to promote soil health, biodiversity, and the well-being of the community.

We start by taking care of the land: we cultivate two hectares of olive trees, fruit trees, and vegetables. We regenerate the soil through the addition of organic matter and crop rotation, and we haven’t used chemicals on the land for over three years. We would like the products of this natural agriculture to delight the palates of our guests. We will use not only locally grown ingredients through regenerative farming methods, but also those from local producers who share our passion for sustainability, creating a network of collaborations that values the territory and its fruits.

Bija Masseria aims to be a place not just to stay and eat well, but an immersive experience in nature. For us, hospitality must also enhance the traditions, culture, and products of the region, and dining should be a way to create moments of conviviality and culture.

We will offer the chance to discover slower rhythms of life, interact with nature, and participate in activities that reflect the true spirit of the place. In this way, guests will not only relax, but also create meaningful connections with the people and landscape around them.

Project Goals: With the funds raised, we aim to:

  1. Renovate the Spaces: Revamp the farm’s interiors to make them welcoming and functional, while maintaining the rustic and authentic charm of the place.
  2. Purchase Equipment: Invest in kitchen equipment and materials for workshops, ensuring a high-quality experience for our guests.
  3. Promote Educational Activities: Create a program of events and seminars that make Bija Masseria a reference point for education on sustainability.

How You Can Help: We are excited to share this journey with you! Every contribution, big or small, brings us closer to our goal. In return, we offer special rewards, such as discounted stays, cooking courses, and exclusive access to events.

Let’s join forces in this adventure and help us make a difference in our community and the world! Thank you for your support and for believing in our dream! With love,
Alessandro and Alessia

 

DEUTSCH:

Hallo zusammen! Wir sind Alessandro und Alessia, ein Paar, das von der Liebe zur Natur begeistert ist. Wir leben an einem wunderschönen Ort im ländlichen Gebiet der Stadt Monopoli in Apulien. Wir haben einen Traum: Unsere Realität, die Bija Masseria, in einen Agriturismo zu verwandeln, in dem gutes Essen und Gastfreundschaft auf Prinzipien der Nachhaltigkeit und des Respekts für das Land basieren.

Was wir anbieten werden:

  • Restaurant: Ein Restaurant, das die lokale Küche feiert, mit Gerichten, die aus frischen, saisonalen Zutaten zubereitet werden, wobei wir aber auch einen Blick auf die Welt werfen.
  • Gastfreundschaft: Gemütliche Zimmer, umgeben von Natur, in denen Gäste sich entspannen und wieder mit sich selbst in Verbindung treten können.
  • Aktivitäten und Workshops für Kinder und Erwachsene, um gemeinsam die Bedeutung von Nachhaltigkeit und Verbindung mit der Natur zu lernen.

Konzept: Unser Projekt basiert auf drei grundlegenden Säulen: regenerativer Landwirtschaft, nachhaltiger Gastronomie und authentischer Gastfreundschaft. Wir möchten ein Ökosystem schaffen, in dem jedes Element im Einklang arbeitet, um die Gesundheit des Bodens, die Biodiversität und das Wohlbefinden der Gemeinschaft zu fördern.

Wir beginnen mit der Pflege des Landes: Wir bauen zwei Hektar Olivenbäume, Obstbäume und Gemüse an. Wir regenerieren den Boden durch die Zugabe von organischem Material und Fruchtfolge, und wir haben den Boden seit über drei Jahren nicht mehr mit Chemikalien behandelt. Wir möchten, dass die Produkte dieser natürlichen Landwirtschaft den Gaumen unserer Gäste verwöhnen. Wir werden nicht nur lokal angebaute Zutaten aus regenerativer Landwirtschaft verwenden, sondern auch die von lokalen Produzenten, die unsere Leidenschaft für Nachhaltigkeit teilen, um ein Netzwerk von Kooperationen zu schaffen, das das Gebiet und seine Früchte wertschätzt.

Die Bija Masseria möchte ein Ort sein, an dem man nicht nur gut isst und übernachtet, sondern auch eine ganzheitliche Erfahrung in der Natur macht. Für uns muss Gastfreundschaft auch die Traditionen, die Kultur und die Produkte der Region würdigen, und Gastronomie sollte ein Weg sein, um Momente der Geselligkeit und Kultur zu schaffen.

Wir werden die Möglichkeit bieten, langsamere Lebensrhythmen zu entdecken, mit der Natur zu interagieren und an Aktivitäten teilzunehmen, die den wahren Geist des Ortes widerspiegeln. So werden die Gäste nicht nur entspannen, sondern auch bedeutungsvolle Verbindungen zu den Menschen und der Landschaft um sie herum schaffen.

Ziele des Projekts: Mit den gesammelten Geldern möchten wir:

  1. Die Räume renovieren: Die Innenräume der Masseria renovieren, um sie einladend und funktional zu gestalten, während der rustikale und authentische Charme des Ortes erhalten bleibt.
  2. Ausstattung kaufen: In Küchengeräte und Materialien für Workshops investieren, um unseren Gästen ein hochwertiges Erlebnis zu bieten.
  3. Bildungsaktivitäten fördern: Ein Programm von Veranstaltungen und Seminaren schaffen, das die Bija Masseria zu einem Referenzpunkt für Bildung zur Nachhaltigkeit macht.

Wie Sie uns helfen können: Wir sind begeistert, diese Reise mit euch zu teilen! Jeder Beitrag, sei er groß oder klein, bringt uns unserem Ziel näher. Im Gegenzug bieten wir besondere Belohnungen wie vergünstigte Aufenthalte, Kochkurse und exklusiven Zugang zu Veranstaltungen.

Lasst uns gemeinsam diese Reise antreten und uns dabei helfen, einen Unterschied in unserer Gemeinschaft und der Welt zu machen! Danke für eure Unterstützung und dafür, dass ihr an unseren Traum glaubt! 

Mit Liebe,
Alessandro und Alessia

11%
-93 Giorni
Imprese, innovazione e infrastruttureCittà e comunità sostenibiliConsumo e produzione responsabili
La lunga notte di zez

La lunga notte di Zez - Compagnia Zez Altimeriggi

TRAMA

Una stanza da letto, un giovane insonne e una presenza inquietante. Zez non riesce a dormire e si culla con la sua fisarmonica, Ara la sua ombra gemella lo rapisce e lo porta all’interno di un sogno, fra gli incubi più spaventosi e i desideri nascosti di Zez.

 

Il giovane Zez sta finalmente per addormentarsi?

Sembra di si, sarebbe anche ora.

La Compagnia Zez Altimeriggi, dopo 2 anni di studi e sperimentazioni, sa che è arrivato il momento. Lo spettacolo “La lunga notte di Zez” è quasi pronto, debutterà nel 2025, ma mancano gli ultimi tasselli.

Ci serve il vostro aiuto.

Alice e Adriano Di Carlo, due fratelli e attori romani, vivono a Torino e Parigi e da 2 anni fanno di tutto pur di rincontrarsi. L’obiettivo è tornare a giocare, animando insieme la stanza di Zez.

Un viaggio lungo un sogno, raccontato con musica, parole e oggetti viventi. Una fisarmonica, una coperta, una marionetta scheletro, un armadio e qualche parrucca. Il cammino di una notte insonne, narrato dalle ombre cinesi di Matteo Gubellini, attraverso i tessuti e i costumi originali di Anita Divi. 

Le immagini e le creature che abitano la stanza di Zez nascono dalle improvvisazioni e i sogni che ci hanno attraversato dai tempi del Covid a oggi. Le musiche di Ste Gelardi, di sottofondo al video, hanno ispirato Zez durante l’incontro con Ara e per tutta la prima parte della nostra ricerca. Oggi il compositore e performer Sergio Beercock collabora con noi per dare una voce alla stanza di Zez.

Tutto il materiale dello spettacolo è originale e costruito appositamente, come lo storyboard dipinto ad acquerello da Adriano Di Carlo.  Per ringraziarti del tuo supporto, se vorrai, ti regaleremo un frammento di questa lunga notte.

I fondi che riceveremo saranno rivolti a coprire i costi per la costruzione dell’armadio, la rifinitura dei costumi, la scrittura delle musiche e la costruzione del pupo marionetta Sèttete, uno degli incubi di Zez.

Vi terremo aggiornati fino al debutto dello spettacolo.

 

Acquerello, frammento di storyboard
Prove con coperta

 

Sèttete la morte, suona la fisarmonica di Zez. Marionetta d'ombra di Matteo Gubellini
Armadio di Zez in costruzione

 

Alice Di Carlo con il prototipo dell'abito “Ara struzzo” ideato da Anita Divi.
85%
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