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VULVODINIA, DOLORE INTIMO CHE TOGLIE IL SORRISO
Como, Italia
Salute
Lo scopo della ricerca è comprendere le cause e approfondire gli aspetti molecolari della Vulvodinia, utilizzando la biologia molecolare per analizzare le pazienti con le tecniche più avanzate disponibili nei laboratori dell’Università di Torino. In particolare, i fondi raccolti verranno utilizzati per leggere con tecniche di genomica avanzata (NGS) il materiale genetico delle cellule delle pazienti, per spiegare gli aspetti molecolari di questa patologia e scoprirne i marcatori diagnostici.
L’obiettivo è arrivare a realizzare un test per la vulvodinia molto simile a quello oggi in uso per il COVID-19. Avere una diagnosi veloce consentirebbe non solo di limitare il peggioramento dei sintomi dovuto al ritardo diagnostico, ma anche di ridurre notevolmente i costi che le pazienti affrontano quotidianamente. Inoltre, aiuterebbe il processo di riconoscimento della malattia da parte del Sistema Sanitario Nazionale.
Il progetto mira a sensibilizzare e far conoscere la vulvodinia. Sebbene sia ancora sconosciuta ai più, questa patologia colpisce 1 donna su 7. Si presenta come un dolore vulvare senza un’origine identificabile, che compromette la vita sessuale delle donne e può influenzare le normali azioni quotidiane, come urinare, sedersi, indossare collant, fare sport o camminare. Per questa malattia, ad oggi, mancano i marcatori molecolari per la diagnosi, dunque la possibilità di essere identificata velocemente.
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Commenti (4)

Spero che un giorno la donna venga capita, ascoltata e curata di più. Spero che un giorno la donna non si vergogni di parlare dei suoi problemi intimi, che non le venga data della “pazza” se parla di dolori pungenti e che l’apparato genitale della donna venga studiato senza che sia dia colpa al ciclo per ogni nostro problema!
In bocca al lupo Dottoressa!!
17/03/2023

Con la speranza che possiate trovare in tempi brevi una soluzione concreta al dolore patito da queste donne. Grazie
13/03/2023

Fare del bene fa bene all’anima ⭐️
10/03/2023

Diamo forza alla ricerca! Insieme si possono fare grandi cose!!
10/03/2023
420 €
Obiettivo
1.500 €
13
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10
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Utente Anonimo
20€
- 6 giorni fa
Utente Anonimo
30€
- 1 settimana fa
Utente Anonimo
100€
- 2 settimane fa
Como, Italia
Salute
Lo scopo della ricerca è comprendere le cause e approfondire gli aspetti molecolari della Vulvodinia, utilizzando la biologia molecolare per analizzare le pazienti con le tecniche più avanzate disponibili nei laboratori dell’Università di Torino. In particolare, i fondi raccolti verranno utilizzati per leggere con tecniche di genomica avanzata (NGS) il materiale genetico delle cellule delle pazienti, per spiegare gli aspetti molecolari di questa patologia e scoprirne i marcatori diagnostici.
L’obiettivo è arrivare a realizzare un test per la vulvodinia molto simile a quello oggi in uso per il COVID-19. Avere una diagnosi veloce consentirebbe non solo di limitare il peggioramento dei sintomi dovuto al ritardo diagnostico, ma anche di ridurre notevolmente i costi che le pazienti affrontano quotidianamente. Inoltre, aiuterebbe il processo di riconoscimento della malattia da parte del Sistema Sanitario Nazionale.
Il progetto mira a sensibilizzare e far conoscere la vulvodinia. Sebbene sia ancora sconosciuta ai più, questa patologia colpisce 1 donna su 7. Si presenta come un dolore vulvare senza un’origine identificabile, che compromette la vita sessuale delle donne e può influenzare le normali azioni quotidiane, come urinare, sedersi, indossare collant, fare sport o camminare. Per questa malattia, ad oggi, mancano i marcatori molecolari per la diagnosi, dunque la possibilità di essere identificata velocemente.
Commenti (4)
Utente Anonimo ha donato
50€
Diamo forza alla ricerca! Insieme si possono fare grandi cose!!
10/03/2023
Utente Anonimo ha donato
45€
Fare del bene fa bene all’anima ⭐️
10/03/2023
Utente Anonimo ha donato
50€
Con la speranza che possiate trovare in tempi brevi una soluzione concreta al dolore patito da queste donne. Grazie
13/03/2023
Utente Anonimo ha donato
30€
Spero che un giorno la donna venga capita, ascoltata e curata di più. Spero che un giorno la donna non si vergogni di parlare dei suoi problemi intimi, che non le venga data della “pazza” se parla di dolori pungenti e che l’apparato genitale della donna venga studiato senza che sia dia colpa al ciclo per ogni nostro problema!
In bocca al lupo Dottoressa!!
17/03/2023