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Film su Giuseppe P confinato nel 1938 perché gay
Roma, Italia
Cinema
Obiettivi:
Giuseppe P. è stato confinato, durante il fascismo in Italia, nel 1938 perché omosessuale. Mi sono imbattuto nella sua storia grazie a Cristoforo Magistro, un ricercatore che lavorando sulle storie dei confinati più umili e poveri e spesso analfabeti, scopre le storie di molti uomini confinati per omosessualità, fra cui quella di Giuseppe, ragazzo originario della provincia di Ragusa, come me. Tutti i documenti provengono dall'Archivio Centrale di Stato di Roma.
Giuseppe studiava all'università di Roma e grazie a questa circostanza, di lui abbiamo, non solo i documenti delle questure, ma anche sue lettere ‘personali’, lettere scritte da lui e mai recapitate e lettere indirizzate a lui e mai pervenutegli, a causa della censura e dell'isolamento, anche economico e lavorativo, cui i confinati erano sottoposti. Giuseppe trascorre il primo anno di confino a Lampedusa e poi ad Aliano, stesso luogo di confino di Carlo Levi, che ce lo racconta nel suo libro Cristo si è fermato a Eboli, ma in anni diversi: i luoghi e le persone sono gli stessi.
La storia di Giuseppe si intreccia anche a quella di un marchese suo amico, anch'egli ‘accusato’ di omosessualità, ma non andrà mai al confino, per i privilegi familiari. Da tutto ciò si muove il mio interesse e il mio lavoro: dapprima una rappresentazione teatrale utilizzando parte dei documenti, successivamente una documentazione video dei luoghi e un lavoro drammaturgico con attori professionisti e non, sulla documentazione d'archivio e su alcune parti del racconto di carlo Levi.
In questi anni ho viaggiato per i luoghi di Giuseppe P, ho contattato e coinvolto attrici e attori, operatori di riprese, un grafico e un montatore professionisti, con i quali in parte ho già cominciato a lavorare, in autoproduzione, e con i quali dovrò ancor svolgere fra parte del lavoro. E sicuramente sarà un lavoro con ancora tanti imprevisti. Le spese sostenute sono state tante, ma ancora ne rimangono tantissime.
Questo lavoro è stato patrocinato da Agedo Ragusa, Fitzcarraldo Cineclub e Arcigay Ragusa. Sarà proiettato in degli eventi specifici e inviato ai festival che riterremo opportuni. Un link del film documentario finito sarà condiviso con tutti coloro che hanno dato una mano. I nomi di tutti coloro che mi daranno una mano saranno inseriti nei titoli di coda. E sarà creato un luogo virtuale dove si darà informazione di tutto ciò che accadrà a questa storia dopo la chiusura dei lavori. Grazie dell'attenzione.
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Commenti (1)

Masso, grazie per la tua determinazione.
16/02/2023
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Giuseppe P. è stato confinato, durante il fascismo in Italia, nel 1938 perché omosessuale. Mi sono imbattuto nella sua storia grazie a Cristoforo Magistro, un ricercatore che lavorando sulle storie dei confinati più umili e poveri e spesso analfabeti, scopre le storie di molti uomini confinati per omosessualità, fra cui quella di Giuseppe, ragazzo originario della provincia di Ragusa, come me. Tutti i documenti provengono dall'Archivio Centrale di Stato di Roma.
Giuseppe studiava all'università di Roma e grazie a questa circostanza, di lui abbiamo, non solo i documenti delle questure, ma anche sue lettere ‘personali’, lettere scritte da lui e mai recapitate e lettere indirizzate a lui e mai pervenutegli, a causa della censura e dell'isolamento, anche economico e lavorativo, cui i confinati erano sottoposti. Giuseppe trascorre il primo anno di confino a Lampedusa e poi ad Aliano, stesso luogo di confino di Carlo Levi, che ce lo racconta nel suo libro Cristo si è fermato a Eboli, ma in anni diversi: i luoghi e le persone sono gli stessi.
La storia di Giuseppe si intreccia anche a quella di un marchese suo amico, anch'egli ‘accusato’ di omosessualità, ma non andrà mai al confino, per i privilegi familiari. Da tutto ciò si muove il mio interesse e il mio lavoro: dapprima una rappresentazione teatrale utilizzando parte dei documenti, successivamente una documentazione video dei luoghi e un lavoro drammaturgico con attori professionisti e non, sulla documentazione d'archivio e su alcune parti del racconto di carlo Levi.
In questi anni ho viaggiato per i luoghi di Giuseppe P, ho contattato e coinvolto attrici e attori, operatori di riprese, un grafico e un montatore professionisti, con i quali in parte ho già cominciato a lavorare, in autoproduzione, e con i quali dovrò ancor svolgere fra parte del lavoro. E sicuramente sarà un lavoro con ancora tanti imprevisti. Le spese sostenute sono state tante, ma ancora ne rimangono tantissime.
Questo lavoro è stato patrocinato da Agedo Ragusa, Fitzcarraldo Cineclub e Arcigay Ragusa. Sarà proiettato in degli eventi specifici e inviato ai festival che riterremo opportuni. Un link del film documentario finito sarà condiviso con tutti coloro che hanno dato una mano. I nomi di tutti coloro che mi daranno una mano saranno inseriti nei titoli di coda. E sarà creato un luogo virtuale dove si darà informazione di tutto ciò che accadrà a questa storia dopo la chiusura dei lavori. Grazie dell'attenzione.
Commenti (1)
Utente Anonimo ha donato
110€
Masso, grazie per la tua determinazione.
16/02/2023