La crisi umanitaria che si prospetta in Afganistan ha una particolare emergenza da affrontare: le donne afgane hanno vissuto e vivranno sempre più violenze a causa del restaurato regime talebano.
In Italia, non abbiamo ancora avuto contezza dei fondi che saranno messi a disposizione dell’accoglienza di queste donne, che spesso hanno già vissuto esperienze di violenza maschile basata sul genere.
Per consentire alla organizzazioni socie di rispondere alle richieste di sostegno e ospitalità che arriveranno, viene costituito un Fondo specifico.
Il nostro obiettivo
Il nostro obiettivo è quello di affiancare le donne afgane rifugiate in Italia, attraverso il sostegno economico alle organizzazioni della Rete D.i.Re che le ospitano accompagnandole nel percorso di accoglienza e integrazione.
Chi può accedere al Fondo
Tutte le organizzazioni aderenti alla Rete D.i.Re potranno accedere al Fondo. Ognuna può segnalare un solo progetto individuale, così da garantire una distribuzione territoriale del contributo. Ogni richiesta sarà valutata e si procederà all’erogazione della somma sino ad esaurimento delle risorse.
Quali spese copre il Fondo
Il Fondo servirà a sostenere le spese di mantenimento delle donne afgane ospitate (vitto, alloggio, utenze), le utenze telefoniche (nuove SIM per le donne ospiti), le spese mediche, i corsi di lingua italia, gli interventi delle mediatrici culturali…
Chi siamo
Oggi, siamo un gruppo di 82 organizzazioni sul territorio italiano, che gestiscono oltre 100 Centri antiviolenza e più di 50 Case rifugio, ascoltando ogni anno circa 21mila donne.
D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza si costituisce formalmente il 29 settembre 2008, dopo 30 anni di attività informale sul territorio nazionale tra i centri antiviolenza non istituzionali e gestiti da donne.
L'Associazione nazionale basa il suo operato sull’esperienza delle realtà locali e ha lo scopo di costruire un’azione politica nazionale che sappia promuovere il cambiamento culturale fondamentale per il contrasto e il superamento della violenza maschile sulle donne.
Le azioni di D.i.Re sono orientate a rendere visibile il fenomeno della violenza maschile sulle donne, modificando nella società la percezione della sua entità e gravità per collocarlo tra crimini contro l’umanità, attraverso:
azioni per la visibilità della metodologia e dell’attività dei Centri antiviolenza presenti sul territorio nazionale,
iniziative per diffondere conoscenza del fenomeno della violenza,
progetti di ricerca, in un’ottica di riflessione sulle esperienze e di formazione continua e diffusa per i Centri e per il territorio.
L’associazione nazionale D.i.Re è interlocutrice delle istituzioni nazionali e internazionali, anche per l’elaborazione o la modifica della normativa relativa ai diritti delle donne, forte del proprio patrimonio di conoscenze, di elaborazioni ed esperienze acquisite in tanti anni dai Centri antiviolenza.
La crisi umanitaria che si prospetta in Afganistan ha una particolare emergenza da affrontare: le donne afgane hanno vissuto e vivranno sempre più violenze a causa del restaurato regime talebano.
In Italia, non abbiamo ancora avuto contezza dei fondi che saranno messi a disposizione dell’accoglienza di queste donne, che spesso hanno già vissuto esperienze di violenza maschile basata sul genere.
Per consentire alla organizzazioni socie di rispondere alle richieste di sostegno e ospitalità che arriveranno, viene costituito un Fondo specifico.
Il nostro obiettivo
Il nostro obiettivo è quello di affiancare le donne afgane rifugiate in Italia, attraverso il sostegno economico alle organizzazioni della Rete D.i.Re che le ospitano accompagnandole nel percorso di accoglienza e integrazione.
Chi può accedere al Fondo
Tutte le organizzazioni aderenti alla Rete D.i.Re potranno accedere al Fondo. Ognuna può segnalare un solo progetto individuale, così da garantire una distribuzione territoriale del contributo. Ogni richiesta sarà valutata e si procederà all’erogazione della somma sino ad esaurimento delle risorse.
Quali spese copre il Fondo
Il Fondo servirà a sostenere le spese di mantenimento delle donne afgane ospitate (vitto, alloggio, utenze), le utenze telefoniche (nuove SIM per le donne ospiti), le spese mediche, i corsi di lingua italia, gli interventi delle mediatrici culturali…
Chi siamo
Oggi, siamo un gruppo di 82 organizzazioni sul territorio italiano, che gestiscono oltre 100 Centri antiviolenza e più di 50 Case rifugio, ascoltando ogni anno circa 21mila donne.
D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza si costituisce formalmente il 29 settembre 2008, dopo 30 anni di attività informale sul territorio nazionale tra i centri antiviolenza non istituzionali e gestiti da donne.
L'Associazione nazionale basa il suo operato sull’esperienza delle realtà locali e ha lo scopo di costruire un’azione politica nazionale che sappia promuovere il cambiamento culturale fondamentale per il contrasto e il superamento della violenza maschile sulle donne.
Le azioni di D.i.Re sono orientate a rendere visibile il fenomeno della violenza maschile sulle donne, modificando nella società la percezione della sua entità e gravità per collocarlo tra crimini contro l’umanità, attraverso:
azioni per la visibilità della metodologia e dell’attività dei Centri antiviolenza presenti sul territorio nazionale,
iniziative per diffondere conoscenza del fenomeno della violenza,
progetti di ricerca, in un’ottica di riflessione sulle esperienze e di formazione continua e diffusa per i Centri e per il territorio.
L’associazione nazionale D.i.Re è interlocutrice delle istituzioni nazionali e internazionali, anche per l’elaborazione o la modifica della normativa relativa ai diritti delle donne, forte del proprio patrimonio di conoscenze, di elaborazioni ed esperienze acquisite in tanti anni dai Centri antiviolenza.
Con un contributo dai 10 euro, riceverai un ringraziamento dedicato.
25€ o più
Insieme al messaggio di ringraziamenti, riceverai la pergamena digitale personalizzata con il tuo nome che testimonierà la scelta di sostenere i progetti di accoglienza della nostra associazione.
50€ o più
Grazie alla tua donazione, riceverai una pubblicazione sulla violenza di genere in formato digitale creata per la nostra associazione con il contributo di autori, illustratori, esperti.
150€ o più
Riservato per te, un corso di sensibilizzazione per la prevenzione alla violenza di genere. Un incontro one-to-one con esperta formatrice dell'Associazione.
300€ o più
Per ringraziarti del tuo sostegno riceverai la pubblicazione, il corso one-to-one e un invito speciale per partecipare alla cena annuale di raccolta fondi della nostra Associazione.
nel 2019 è stata lanciata la prima edizione dell’iniziativa annuale di raccolta fondi “A Natale regala un anno di vita in più a Essere Anziani a Mirafiori sud” e Fondazione Mirafiori ha istituito un fondo dedicato per dare continuità all’attività nel tempo e realizzare interventi e iniziative specifiche
nel 2020 e nel 2021, in concomitanza dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid19, il progetto ha saputo sperimentare e sviluppare strategie e soluzioni in risposta ai bisogni degli anziani, adattabili e modulabili ai cambiamenti delle condizioni sociali, economiche e sanitarie del contesto di riferimento, diventando punto di riferimento cittadino per gli anziani e i loro familiari, per gli operatori del sistema socio-sanitario e per i volontari degli enti del terzo settore
nel 2021, il progetto ha partecipato al progetto Urban Engagement – Azioni comunitarie per il benessere e la coesione sociale nelle periferie, promosso da ASAI, e al progetto CUNFU - L’arte di immaginare il futuro, promosso da Effetto Larsen.
Il progetto aderisce al Tavolo Intersettoriale Circoscrizione 2 - Azione 5.3 – Programma Regionale “Sicurezza nei luoghi di vita - Prevenzione delle cadute” promosso dalla S.C. Emergenze infettive, Prevenzione e Promozione della salute – Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Città di Torino nell’ambito del Piano Locale di Prevenzione. Dal 2015, l’ASL Città di Torino fa parte della Cabina di Regia del progetto attraverso il Distretto Sanitario Sud Ovest, condividendone obiettivi, metodologie e modalità di svolgimento.
"L’Europeista" vuol dare voce a chi crede che un'Europa unita e forte rappresenti il miglior destino possibile per l’Italia e i suoi cittadini.
1️⃣ L’Europeista sarà un giornale? No, sarà un uno spazio media e culturale variegato: articoli, video, infografiche, eventi fisici e online.
2️⃣ Chi c’è dietro? Non Soros, sennò non vi chiederemmo soldi (quando arriverà Soros, smetteremo di chiederveli). Il direttore responsabile sarà Piercamillo Falasca, mentre Filippo Rossi sarà direttore editoriale; stiamo poi componendo la (piccolissima) redazione. Alle spalle de L’Europeista ci sarà un’associazione “militante” di europeiste ed europeisti convinti. Come si chiamerà l’associazione? Europafutura. Se vuoi aderire, scrivi a iscrizioni@europafutura.eu con i tuoi dati e un recapito telefonico, ti ricontatteremo entro pochi giorni.
3️⃣ A cosa servono i soldi? Non a pagare Pier e Filippo, che condurranno questa attività gratuitamente, ma la piccola e giovane redazione, le spese tecniche, qualche evento fisico e in prospettiva le analisi e i contenuti più approfonditi, la promozione di campagne e azioni concrete.
4️⃣ Ma c’era bisogno de L’Europeista? La missione de L’Europeista è sensibilizzare i cittadini sull'importanza dell'Unione Europea, promuovendo una narrazione europeista moderna e pragmatica, capace di rispondere alle sfide globali come il declino demografico, l'innovazione tecnologica, il cambiamento climatico, la difesa comune e la gestione delle migrazioni. Il progetto mira a creare una piattaforma di idee che connetta istituzioni, cittadini e giovani europeisti attraverso contenuti di qualità e dibattiti costruttivi.
5️⃣ Anche un piccolo contributo può fare la differenza. Con il tuo aiuto, "L’Europeista" diventerà un luogo e uno strumento di informazione e di dibattito per chi crede nel sogno europeo e vuole renderlo una realtà sempre più solida.