Videogiochi: consigli di sopravvivenza per genitori, nonni e nonne
Torino, Italia
Formazione

Tante questioni, una proposta

“Guarda che skin ho trovato nell’ultima lootbox!”

Skin, lootbox… Ma tu hai capito quello che sta dicendo? 

Capire il significato delle parole è il primo passo per entrare in relazione. Non è facile, però. Chi è cresciuto in un mondo tutto analogico entra spesso in confusione nel quotidiano confronto/scontro con i nativi e le native digitali, con i nuovi modi di giocare, di pensare, di imparare, con i loro scleri davanti alla console di gioco. E ancora più difficile è non essere inquietati dall'idea che i propri figli e figlie si facciano inghiottire dalla dimensione virtuale, in particolare dall'avvincente galassia dei videogiochi. 

E poi: ma che sono 'ste piazze virtuali di cui si sente parlare?

Già. Adesso esistono anche le piazze virtuali, frequentatissime dai bambini e dalle bambine e quasi per nulla dai genitori. Varchi d’accesso per quei luoghi sono anche i videogame, che non offrono solo epiche partite in solitaria o con gli amici, ma anche interi universi da visitare nei quali fare incontri, litigi, sogni. 

Ma non è che si ammalano a stare tutto questo tempo davanti agli schermi? 

Matrice analogica, luoghi comuni e videogame: un cocktail che rende difficile la sfida. Una volta si sarebbe detto: “Ho bisogno di un bel corso di aggiornamento.” Per affrontare questi dubbi, adesso ci siamo noi: gli EduGamers. 

Partecipando a questa campagna ci aiuterai a realizzare l’iniziativa "Videogiochi: consigli di sopravvivenza per genitori, nonni e nonne", un ciclo di quattro eventi pubblici online per cercare insieme qualche risposta e scoprire che c'è un modo più consapevole di stare al fianco dei giovani giocatori e delle giovani giocatrici, anche quando sparano all’impazzata, distruggono mostri, vincono campionati di calcio, salvano principesse e costruiscono nuovi mondi virtuali.

Chi siamo 

Siamo educatori/trici o psicologi/ghe cresciuti con il joystick in mano, capaci di usare il nostro sapere educativo insieme alle abilità di gamer. Sappiamo parlare ai più grandi e anche a chi, ancora giovane o giovanissimo, “sclera” per una partita persa almeno tre volte al giorno. Siamo Mary Poppins 4.0 che saltano agilmente tra Fortnite e il salotto di una casa, tra il mondo di Minecraft e un’aula scolastica. 

Cosa facciamo nel concreto

Giochiamo online con i ragazzi e le ragazze e li supportiamo nel loro percorso di maturazione digitale, nell'esplorazione delle abilità sviluppate dai videogiochi, nell'autoregolazione del tempo di gioco e nella scoperta di sé e delle proprie emozioni. Li incontriamo nella dimensione ludica per aiutarli a vivere l’esperienza videoludica in modo educativo.

Diamo anche una mano ai genitori, ai nonni e a tutti coloro che hanno un ruolo educativo, per aiutarli ad andare oltre il sentito dire, mettendoli in grado di orientarsi e di orientare nel mondo dei videogiochi. E per smettere di fare la figura di chi, digiuno di calcio, non capisce perché nel secondo tempo della partita le squadre cerchino di fare gol nella propria porta. 

La nostra storia in breve

Siamo nati dal bisogno di aiuto che hanno provato due genitori di fronte a ciò che vedevano accadere durante le partite di Fortnite nel loro salotto. Due genitori che si sono chiesti se per tutto quello a cui assistevano non vi fosse una soluzione diversa da quella - grande tentazione! - di buttare la console ben avvolta da tutti i suoi cavi nel cassonetto della spazzatura.

Da quel bisogno sono nate tante domande, discussioni, incontri, consultazioni di amici, professori universitari, gamer, influencer… E, alla fine, l’idea di mettere insieme professioni educative e videogiochi per creare una figura nuova nel mondo pedagogico.

Da quel momento è iniziato un percorso di ricerca per costruire strumenti di analisi, momenti di formazione, iniziative di sensibilizzazione. E poi la prima campagna di crowfunding su questo piattaforma per finanziare il primo percorso di formazione per EduGamers.

Durante le chiusure imposte dalla pandemia - con l’aumento del tempo trascorso dai ragazzi e dalle ragazze sulle piattaforme di videogiochi - siamo stati chiamati dalle famiglie e dalle scuole per realizzare percorsi di gaming educativo con singoli giocatori o gruppi classe. Per riuscire a dare risposta alle numerose richieste di consulenza e di intervento, nella primavera del 2021 è stato attivato un secondo percorso per la formazione di nuovi EduGamers.

Chi ci ha aiutato

Sono molti quelli che hanno contribuito a questo viaggio. Alcuni per brevi tratti, altri ci seguono con passione da lungo tempo. 

Innanzitutto dobbiamo ringraziare tutti i donors e gli sponsor della prima campagna che hanno avuto fiducia nel progetto anche se - o forse proprio perché - da tanti era stato definito "visionario". 

E poi non possiamo dimenticare l’appoggio del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione dell'Università di Torino, della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, del Centro Studi Giuridici Informatici Torino- Ivrea, di Conversa srl, di Guanxi srl, di M2 Informatica srl, di CMA, di Cooperjob srl.

E non solo imprese, ma anche persone: Rudy Bandiera (creator, anchorman, docente online-offline e gamer), Marco Mazzaglia (videogame evangelist, docente Politecnico di Torino), Barbara Bruschi (UniTo - Scienze dell’Educazione), Eleonora Pantò (Social Innovation Specialist), Sonia Bertinat (psicologa e psicoterapeuta), Viola Nicolucci (psicologa e psicoterapeuta), Alessandro Zennaro (UniTo - Psicologia), Paolo Bianchini (UniTo - Scienze dell’Educazione), Carlo Boccazzi (COO e Founder Hackability NPO), Matteo Botto (Founder di Contronarrazioni, Ricercatore).

Infine, in molti hanno scritto o parlato del progetto: abbiamo raccolto alcuni dei contributi sulla pagina Dicono di noi del nostro sito.

Le persone dietro al progetto 

Il progetto nasce da un'intuizione dei founders, Mauro e Serena, genitori di un ragazzo e una bambina appassionati di video games, ex educatori di strada, oggi attivi nel mondo del non profit come responsabili della gestione, il primo, e della comunicazione, la seconda, di Crescere Insieme, Onlus torinese attiva da oltre 40 anni nel settore educativo.

Alla costruzione di EduGamers for kids si sono uniti Federico, informatico, della cooperativa sociale Access Point, e Ruggero, progettista sociale della cooperativa sociale Apriti Sesamo, entrambi operatori sociali romani e vecchi gamers. Esperti di edutainment, ovvero dell'uso del gioco a fini educativi, hanno portato nel progetto la loro competenza trentennale in ambito videoludico e la possibilità di selezionare e formare EduGamers sul territorio romano.

L'organizzazione: Crescere Insieme Onlus

L’inizio della storia di Crescere Insieme coincide con l’apertura della prima comunità per bambini in Italia, nel ’72. Dopo un uxoricidio, cinque fratelli sarebbero stati separati in istituti, ma i fondatori della Onlus li accolsero in un alloggio, perché avessero la possibilità, appunto, di crescere insieme. Da allora, Crescere Insieme ha aperto altri servizi per minori, e non solo. Con EduGamers for kids gli interventi educativi approdano online. O meglio si trasformano in interventi nell’onlife, la dimensione aperta dalla rivoluzione digitale, nella quale la distinzione tra offline e online perde di senso. 

Per quanto riguarda le due Onlus partner del progetto, Apriti Sesamo opera da 27 anni in servizi educativi sul territorio romano, ed è specializzata in progetti di inclusione sociale di minori ed adulti; Access Point è una cooperativa sociale specializzata in IT, in particolare in formazione sulle tematiche della tecnologia e nella progettazione e realizzazione di videogiochi educativi.

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Aggiornamenti (3)
18 November 2021

Grazie al vostro supporto, ce l'abbiamo fatta! E abbiamo deciso di rilanciare giocando un jolly. 

Come il jolly in una partita di carte, il suo valore dipenderà dal gioco e dai giocatori. Quello che è certo è che sarà un nuovo evento: il suo contenuto lo decideremo attraverso un sondaggio insieme al pubblico dei primi due eventi del ciclo "Videogiochi: consigli di sopravvivenza per genitori, nonne e nonni"!

Aiutaci a raggiungere il nuovo traguardo!

Scopri di più cliccando sul link https://www.facebook.com/watch/?v=1586492081702383

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12 November 2021

Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie… 85 volte grazie, uno per ciascun* di voi! Siamo davvero vicini all'obiettivo, manca un ultimissimo slancio per afferrare il traguardo. 

Ci date una mano a diffondere la nostra iniziativa? Parlate di EduGamers for kids ai vostri amici, parenti, conoscenti? 

Ancora grazie, grazie, grazie!

26 October 2021

8 giorni, 53 sostenitori, 65% dell'obiettivo…

1000 grazie a tutt* e a ciascun*: senza la vostra fiducia, non saremmo arrivati fin qui 😊

E continuate a condividere la nostra iniziativa! Parlatene, scrivetene, raccontate di aver contribuito a sostenerla. Fatene un momento di allegria: ognuno dei vostri contributi, per noi, lo è 😉

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Finanziato
4.036 €
100 % raccolto
+4.000 €
Fondazione Sviluppo e Crescita CRT
Traguardo: 8.000 €
Raccolta: 4.000 €
Contributo: 4.000 €
98
Sostenitori
15
Condivisioni
Fondazione Crt
4000 € - 3 anni fa
Concetta Russo
10 € - 3 anni fa
marco gasperini
10 € - 3 anni fa

Tante questioni, una proposta

“Guarda che skin ho trovato nell’ultima lootbox!”

Skin, lootbox… Ma tu hai capito quello che sta dicendo? 

Capire il significato delle parole è il primo passo per entrare in relazione. Non è facile, però. Chi è cresciuto in un mondo tutto analogico entra spesso in confusione nel quotidiano confronto/scontro con i nativi e le native digitali, con i nuovi modi di giocare, di pensare, di imparare, con i loro scleri davanti alla console di gioco. E ancora più difficile è non essere inquietati dall'idea che i propri figli e figlie si facciano inghiottire dalla dimensione virtuale, in particolare dall'avvincente galassia dei videogiochi. 

E poi: ma che sono 'ste piazze virtuali di cui si sente parlare?

Già. Adesso esistono anche le piazze virtuali, frequentatissime dai bambini e dalle bambine e quasi per nulla dai genitori. Varchi d’accesso per quei luoghi sono anche i videogame, che non offrono solo epiche partite in solitaria o con gli amici, ma anche interi universi da visitare nei quali fare incontri, litigi, sogni. 

Ma non è che si ammalano a stare tutto questo tempo davanti agli schermi? 

Matrice analogica, luoghi comuni e videogame: un cocktail che rende difficile la sfida. Una volta si sarebbe detto: “Ho bisogno di un bel corso di aggiornamento.” Per affrontare questi dubbi, adesso ci siamo noi: gli EduGamers. 

Partecipando a questa campagna ci aiuterai a realizzare l’iniziativa "Videogiochi: consigli di sopravvivenza per genitori, nonni e nonne", un ciclo di quattro eventi pubblici online per cercare insieme qualche risposta e scoprire che c'è un modo più consapevole di stare al fianco dei giovani giocatori e delle giovani giocatrici, anche quando sparano all’impazzata, distruggono mostri, vincono campionati di calcio, salvano principesse e costruiscono nuovi mondi virtuali.

Chi siamo 

Siamo educatori/trici o psicologi/ghe cresciuti con il joystick in mano, capaci di usare il nostro sapere educativo insieme alle abilità di gamer. Sappiamo parlare ai più grandi e anche a chi, ancora giovane o giovanissimo, “sclera” per una partita persa almeno tre volte al giorno. Siamo Mary Poppins 4.0 che saltano agilmente tra Fortnite e il salotto di una casa, tra il mondo di Minecraft e un’aula scolastica. 

Cosa facciamo nel concreto

Giochiamo online con i ragazzi e le ragazze e li supportiamo nel loro percorso di maturazione digitale, nell'esplorazione delle abilità sviluppate dai videogiochi, nell'autoregolazione del tempo di gioco e nella scoperta di sé e delle proprie emozioni. Li incontriamo nella dimensione ludica per aiutarli a vivere l’esperienza videoludica in modo educativo.

Diamo anche una mano ai genitori, ai nonni e a tutti coloro che hanno un ruolo educativo, per aiutarli ad andare oltre il sentito dire, mettendoli in grado di orientarsi e di orientare nel mondo dei videogiochi. E per smettere di fare la figura di chi, digiuno di calcio, non capisce perché nel secondo tempo della partita le squadre cerchino di fare gol nella propria porta. 

La nostra storia in breve

Siamo nati dal bisogno di aiuto che hanno provato due genitori di fronte a ciò che vedevano accadere durante le partite di Fortnite nel loro salotto. Due genitori che si sono chiesti se per tutto quello a cui assistevano non vi fosse una soluzione diversa da quella - grande tentazione! - di buttare la console ben avvolta da tutti i suoi cavi nel cassonetto della spazzatura.

Da quel bisogno sono nate tante domande, discussioni, incontri, consultazioni di amici, professori universitari, gamer, influencer… E, alla fine, l’idea di mettere insieme professioni educative e videogiochi per creare una figura nuova nel mondo pedagogico.

Da quel momento è iniziato un percorso di ricerca per costruire strumenti di analisi, momenti di formazione, iniziative di sensibilizzazione. E poi la prima campagna di crowfunding su questo piattaforma per finanziare il primo percorso di formazione per EduGamers.

Durante le chiusure imposte dalla pandemia - con l’aumento del tempo trascorso dai ragazzi e dalle ragazze sulle piattaforme di videogiochi - siamo stati chiamati dalle famiglie e dalle scuole per realizzare percorsi di gaming educativo con singoli giocatori o gruppi classe. Per riuscire a dare risposta alle numerose richieste di consulenza e di intervento, nella primavera del 2021 è stato attivato un secondo percorso per la formazione di nuovi EduGamers.

Chi ci ha aiutato

Sono molti quelli che hanno contribuito a questo viaggio. Alcuni per brevi tratti, altri ci seguono con passione da lungo tempo. 

Innanzitutto dobbiamo ringraziare tutti i donors e gli sponsor della prima campagna che hanno avuto fiducia nel progetto anche se - o forse proprio perché - da tanti era stato definito "visionario". 

E poi non possiamo dimenticare l’appoggio del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione dell'Università di Torino, della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, del Centro Studi Giuridici Informatici Torino- Ivrea, di Conversa srl, di Guanxi srl, di M2 Informatica srl, di CMA, di Cooperjob srl.

E non solo imprese, ma anche persone: Rudy Bandiera (creator, anchorman, docente online-offline e gamer), Marco Mazzaglia (videogame evangelist, docente Politecnico di Torino), Barbara Bruschi (UniTo - Scienze dell’Educazione), Eleonora Pantò (Social Innovation Specialist), Sonia Bertinat (psicologa e psicoterapeuta), Viola Nicolucci (psicologa e psicoterapeuta), Alessandro Zennaro (UniTo - Psicologia), Paolo Bianchini (UniTo - Scienze dell’Educazione), Carlo Boccazzi (COO e Founder Hackability NPO), Matteo Botto (Founder di Contronarrazioni, Ricercatore).

Infine, in molti hanno scritto o parlato del progetto: abbiamo raccolto alcuni dei contributi sulla pagina Dicono di noi del nostro sito.

Le persone dietro al progetto 

Il progetto nasce da un'intuizione dei founders, Mauro e Serena, genitori di un ragazzo e una bambina appassionati di video games, ex educatori di strada, oggi attivi nel mondo del non profit come responsabili della gestione, il primo, e della comunicazione, la seconda, di Crescere Insieme, Onlus torinese attiva da oltre 40 anni nel settore educativo.

Alla costruzione di EduGamers for kids si sono uniti Federico, informatico, della cooperativa sociale Access Point, e Ruggero, progettista sociale della cooperativa sociale Apriti Sesamo, entrambi operatori sociali romani e vecchi gamers. Esperti di edutainment, ovvero dell'uso del gioco a fini educativi, hanno portato nel progetto la loro competenza trentennale in ambito videoludico e la possibilità di selezionare e formare EduGamers sul territorio romano.

L'organizzazione: Crescere Insieme Onlus

L’inizio della storia di Crescere Insieme coincide con l’apertura della prima comunità per bambini in Italia, nel ’72. Dopo un uxoricidio, cinque fratelli sarebbero stati separati in istituti, ma i fondatori della Onlus li accolsero in un alloggio, perché avessero la possibilità, appunto, di crescere insieme. Da allora, Crescere Insieme ha aperto altri servizi per minori, e non solo. Con EduGamers for kids gli interventi educativi approdano online. O meglio si trasformano in interventi nell’onlife, la dimensione aperta dalla rivoluzione digitale, nella quale la distinzione tra offline e online perde di senso. 

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➡ 450 € VIDEOGAMESLAB - PERCORSO LABORATORIALE PER SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE 1) IMPARO VIDEOGIOCANDO Soft skills per la scuola primaria Obiettivi del laboratorio sono: aiutare bambine e bambini a crescere nella consapevolezza delle capacità (percezione, attenzione, memoria, problem solving e altre soft skills) sviluppate dalla pratica videoludica per poterle trasferire in altri ambiti della vita; promuovere il gaming responsabile e consapevole; sensibilizzare su sicurezza in rete, cyberbullismo, gestione dello screen time. 2) READY EXPLORER ONE Un viaggio dei videogiochi dagli anni '70 ai '90 Obiettivi del laboratorio sono: promuovere la consapevolezza delle capacità cognitive, comunicative e relazionali sviluppate dai videogiochi; promuovere il gaming responsabile e consapevole; sensibilizzare su sicurezza in rete, cyberbullismo, gestione dello screen time; fornire strumenti di lettura per interpretare i videogiochi come oggetti culturali. LE ATTIVITÀ POSSONO ESSERE MODIFICATE
SULLA BASE DELLE ESIGENZE FORMATIVE ED EDUCATIVE DELLE CLASSI E, OPPORTUNAMENTE RIMODULATE, SONO FRUIBILI ANCHE DA REMOTO.
Torino, Italia
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18 November 2021

Grazie al vostro supporto, ce l'abbiamo fatta! E abbiamo deciso di rilanciare giocando un jolly. 

Come il jolly in una partita di carte, il suo valore dipenderà dal gioco e dai giocatori. Quello che è certo è che sarà un nuovo evento: il suo contenuto lo decideremo attraverso un sondaggio insieme al pubblico dei primi due eventi del ciclo "Videogiochi: consigli di sopravvivenza per genitori, nonne e nonni"!

Aiutaci a raggiungere il nuovo traguardo!

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12 November 2021

Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie… 85 volte grazie, uno per ciascun* di voi! Siamo davvero vicini all'obiettivo, manca un ultimissimo slancio per afferrare il traguardo. 

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26 October 2021

8 giorni, 53 sostenitori, 65% dell'obiettivo…

1000 grazie a tutt* e a ciascun*: senza la vostra fiducia, non saremmo arrivati fin qui 😊

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Amami Giocando - Un Percorso Educativo Interattivo sull’Affettività e Inclusione

Siamo il team di 'Amami Giocando' e abbiamo una missione: trasformare l'educazione all'affettività, alla sessualità e all'inclusione in un'esperienza unica, coinvolgente e accessibile a tutti. 
Il nostro evento, che si terrà a Bari nella suggestiva Piazza Umberto il 12 ottobre 2024, è un'opportunità per imparare e crescere insieme in un ambiente aperto e senza giudizi.

Immagina di partecipare a un evento dove i temi della diversità e dell'inclusione vengono esplorati attraverso personaggi amati come Nemo, Heidi e Lady Oscar. Questi personaggi non sono solo icone dell'infanzia, ma anche simboli potenti di accettazione, autonomia e diversità. Attraverso giochi interattivi e attività educative ispirate a questi personaggi, vogliamo aiutare tutti, dai più giovani agli adulti, a comprendere l'importanza dell'inclusione e dell'empatia.

Chi Siamo:
"Amami Giocando" è organizzato da SexJujube e Zerobarriere, due realtà che condividono una visione comune di inclusione e accessibilità.
SexJujube è una start-up innovativa tutta al femminile che promuove il benessere sessuale, l'educazione, e valori inclusivi. Con un team di esperti psicosessuologi, SexJujube offre una piattaforma e-commerce di sex toys rivolta a uomini, donne, LGBTQIAP+ e persone con disabilità, oltre a organizzare attività di educazione sessuale sia online che offline. La loro missione è spianare la strada verso l’emancipazione sessuale di tutti gli individui, specialmente per le persone con disabilità, sfidando i tabù e promuovendo l'inclusività.
Zerobarriere è un’associazione che si dedica a promuovere l’accessibilità universale e l'inclusione delle persone con disabilità. Attraverso progetti innovativi, come la
sensibilizzazione e la progettazione di ambienti senza barriere, Zerobarriere lavora per garantire che ogni individuo abbia le stesse opportunità di partecipazione sociale e accesso agli spazi pubblici e privati.

Cosa Hanno in Comune:
Entrambe le organizzazioni, SexJujube e Zerobarriere, condividono un impegno profondo per l'inclusione e l'accessibilità. Collaborano per creare spazi e momenti di confronto dove la diversità è celebrata e tutti, indipendentemente dalle loro abilità o identità, possano sentirsi accolti e rappresentati. Questo evento, "Amami Giocando", è un esempio concreto di come si possa unire l’educazione all’affettività e sessualità con il principio dell’accessibilità universale, garantendo che ogni partecipante possa beneficiare dell'esperienza.

Abbiamo coinvolto esperti di grande esperienza, tra cui psicologi, sessuologi e fisioterapisti specializzati, che condivideranno le loro conoscenze in sessioni di talk dinamiche e partecipative.
Questi esperti, come la Dott.ssa Silvana Nardi, il Dott. Michele Massimo Laforgia e la Dott.ssa Azzurra Carrozzo, sono pronti a rispondere alle vostre domande e a sfidare i pregiudizi in un contesto libero da tabù. 

Inoltre, il progetto è realizzato in stretta collaborazione con diverse associazioni, scuole e istituzioni locali, come l’Università degli Studi di Bari e altre organizzazioni dedicate all'educazione e all'inclusione sociale. Queste collaborazioni sono fondamentali per garantire che l'evento sia ben radicato nella comunità locale e risponda alle esigenze di diversi gruppi, promuovendo una cultura di inclusione e rispetto.

Durante la settimana dell'evento, dal 12 al 17 ottobre, ospiteremo anche la mostra "Sensuability" presso l'Università di Bari. Questa mostra, nata per abbattere i tabù sulla disabilità e la sessualità, utilizza linguaggi artistici come il cinema, la fotografia, la pittura, la musica e il fumetto per cambiare l'immaginario collettivo. È importante sottolineare che i fondi raccolti non andranno all'università, ma saranno utilizzati per coprire i costi di installazione e promozione della mostra, garantendo che questa iniziativa culturale possa raggiungere il pubblico più ampio possibile.

Perché abbiamo bisogno del tuo aiuto?
Le donazioni sono fondamentali per poter realizzare "Amami Giocando" e assicurare che l’evento sia accessibile e coinvolgente per tutti. Ecco come verranno utilizzati i fondi raccolti:
1. Compensi per gli Esperti e Formatori: Abbiamo invitato psicologi, sessuologi e altri
esperti di alto livello che condivideranno le loro conoscenze e risponderanno alle domande dei partecipanti. Le donazioni aiuteranno a coprire i loro compensi, riconoscendo il valore del loro contributo educativo e formativo.


2. Materiali Educativi e Promozionali: Parte delle donazioni sarà destinata a sostenere la mostra "Sensuability", che si terrà presso l’Università di Bari. È importante sottolineare che i fondi raccolti non andranno all'università, ma saranno utilizzati per coprire i costi di installazione e promozione della mostra. L’obiettivo è garantire che questa iniziativa culturale, volta a sfidare i tabù sulla sessualità e la disabilità attraverso l'arte, possa raggiungere il pubblico più ampio possibile.


3. Accessibilità e Inclusività: Vogliamo che "Amami Giocando" sia accessibile a tutti, incluse le persone con disabilità. I fondi saranno utilizzati per garantire che tutte le aree dell’evento siano facilmente accessibili e che ogni partecipante, indipendentemente dalle sue abilità, possa partecipare pienamente e in sicurezza.
4. Campagna di Comunicazione: Per raggiungere quante più persone possibile, dobbiamo investire in campagne di comunicazione efficace. Le donazioni aiuteranno a finanziare il nostro lavoro sui social media, i materiali promozionali e le attività di ufficio stampa, così da far conoscere l’evento e invitare una comunità ampia e diversificata a partecipare.

Ogni euro donato ci avvicina un passo di più alla realizzazione di un evento che non solo educa, ma ispira cambiamenti positivi nella società. Con il tuo supporto, "Amami Giocando" può diventare un modello per eventi futuri, espandendo la nostra missione di inclusione e comprensione in tutta Italia.

41%
-85 Giorni
Salute e benessereIstruzione di qualitàRidurre le disuguaglianze
Empowerment on the road

Con l’iniziativa “Empowerment on the road. Young Women Network incontra le Giovani Donne al Sud l'Associazione intende affrontare e promuovere i temi dell’empowerment femminile e della parità di genere all’interno delle Università del Sud Italia, per accrescere e consolidare la consapevolezza di questi concetti chiave da parte delle giovani donne delle nuove generazioni. 

Crediamo fermamente che valorizzare le unicità di ogni persona sia la chiave per costruire una società più giusta, dove ognun* possa esprimere liberamente il proprio potenziale e godere di pari diritti e opportunità.

Il progetto “Empowerment on the road” vuole sottolineare la necessità di creare uno spazio e una cultura più aperti ed inclusivi, volti alla valorizzazione delle unicità individuali.

In concreto, il progetto prevede la realizzazione all’interno dei poli universitari individuati (nelle regioni italiane di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) di una serie di workshop e laboratori interattivi che hanno l’obiettivo di allenare le competenze emotive, sociali e relazionali (i.e., Intelligenza Emotiva) delle giovani donne, nonché formarle sui temi di empowerment femminile, bias e stereotipi di genere, femminismi e parità di genere. 

Obiettivi del nostro progetto:

  1. Diffondere i temi dell’empowerment femminile e della parità di genere nelle Università del Sud.
  2. Decostruire bias e stereotipi di genere, promuovendo una cultura inclusiva e aperta.
  3. Raccontare l'importanza del mentoring nel proprio percorso di crescita personale e professionale.
  4. Formare le giovani donne su temi chiave come Intelligenza Emotiva, leadership, empowerment femminile, parità di genere e femminismi, attraverso workshop interattivi.
  5. Mostrare come Young Women Network possa supportare le giovani donne nel rafforzare la loro autostima e fiducia.

Young Women Network (YWN), nata nel 2012, è la prima associazione femminista non profit in Italia, dedicata alla crescita personale e professionale delle giovani donne

Guidata da un Consiglio Direttivo attualmente costituito da cinque giovani professioniste volontarie, l'Associazione conta centinaia di socie in tutta Italia, professioniste under40 provenienti da diversi settori professionali. 

Con il nostro motto Achieve more together, siamo impegnate a valorizzare il ruolo della donna nella società, offrendo alle nostre associate strumenti concreti per crescere, imparare e realizzare i loro obiettivi professionali. 

Grazie alla realizzazione di eventi di formazione, networking, advocacy e mentoring, aiutiamo le giovani donne a sviluppare competenze come leadership, negoziazione e consapevolezza di sé. I corsi, tenuti da esperti/e del settore, affrontano tematiche fondamentali come l'educazione finanziaria e l'imprenditoria.

In oltre dieci anni di attività, Young Women Network ha svolto un ruolo attivo nell’advocacy per l’equità di genere, collaborando con istituzioni nazionali e internazionali per superare il divario di genere.

Uno dei nostri progetti di punta è Inspiring Mentor, programma di mentoring nato nel 2016, che ha già coinvolto oltre 1500 mentor e creato più di 2500 coppie di Mentor-Mentee, accompagnando le giovani donne nella loro crescita personale e professionale.

 

Sostieni Young Women Network nel nostro impegno a formare le future leader di domani e a promuovere una società più inclusiva ed equa. 

Insieme possiamo fare la differenza!

67%
-24 Giorni
Parità di genereRidurre le disuguaglianze
Per essere felici basta un filo d'erba

Ciao,

mi chiamo Simona Tedeschi. Nell’ultimo anno e soggiornando in una casa magica dell’Appennino Parmense ho scritto un piccolo libro dal titolo: Per essere felici basta un filo d’erba – manuale per tornare a casa dove la casa siamo noi e ciò che ci circonda.

Si tratta di tre fascicoli racchiusi in un cofanetto; due di questi propongono un percorso diviso in quattro tappe progressive: Semplicità, Sguardo, Silenzio e Spirito.

Ti invito a diventare “entronauta” cioè esploratore della tua interiorità e scoprire o riscoprire la tua natura profonda e quella che ti circonda perché tutti noi siamo natura e abbiamo bisogno di tornarvi altrimenti rischiamo di sentirci sempre fuori posto e costantemente alla ricerca di qualcosa di lontano e indefinito.

Invece la felicità è vicina, alla portata di tutti; basta essere totalmente presenti dove si è e in ciò che si fa. Nel libro ti propongo un percorso accompagnato da esercizi in modo che l’esperienza non sia solo mentale ma anche corporea e possa generare cambiamenti profondi.

Il terzo fascicolo è dedicato a favole e poesie per ricordarti l’importanza di esprimere la tua creatività e la necessità di recuperare una relazione con il tuo bambino interiore.

Le poesie entrano nel dolore del bambino ferito ma lo trasformano in parola.

Le favole toccano il cuore, risvegliano l’anima e permettono, attraverso un viaggio fantastico compiuto insieme al protagonista, di affrontare e superare ferite profonde come l’abbandono, l’insensibilità, la mancanza di sicurezza, l’invisibilità e il sacrificio.

Ti chiedo di aderire alla mia raccolta fondi per poter stampare il libro e far conoscere ad altre persone il messaggio che è di semplicità e riconnessione con la natura sia interiore che esteriore. 

 

48%
-7 Giorni
Salute e benessereCittà e comunità sostenibiliLotta contro il cambiamento climatico

Per maggiori informazioni contattaci al nostro indirizzo privacy@eppela.com
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Se ci sei noi partiamo

Cominciamo con le presentazioni

Siamo la Casa Verde, sorgiamo in una delle più belle località della Toscana, una collina verde che si inoltra a sprone nella Valle dell’Arno con a fronte la cerchia dell’Appennino.
Siamo un centro di assistenza e riabilitazione polifunzionale e facciamo parte della Fondazione Stella Maris-Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico.

Al nostro interno esistono diverse realtà:
• 22 posti di degenza in RSD,
• 6 posti di degenza in RI – Riabilitazione Intensiva-,
• 8 posti in diurno RI,
• 20 posti presso il Nuovo Centro Diurno per adolescenti con patologia psichiatrica.


L’intervento riabilitativo-abilitativo-sociale che offriamo è condotto in stretta intesa con l’USL del territorio di provenienza dei pazienti, anche in vista del vasto problema del reinserimento sociale dei giovani assistiti. Ci configuriamo quindi come una “struttura intermedia” che ospita per un periodo determinato e poi, sempre di concerto con i servizi del territorio inviante, elaboriamo progetti per il reinserimento in famiglia o per inserimenti alternativi.
Uno degli aspetti fondamentali della presa in carico riabilitativa dei pazienti è la capacità di acquisire, recuperare e mantenere, le abilità sociali. Si parte da esposizioni graduali agli stimoli sociali in attività protette e interne ma svolte in gruppo, fino a sperimentare i singoli pazienti in attività di gruppo a loro consone per esposizione a stimoli e richieste di performance, ma eseguite all’esterno della struttura.


Questo ci aiuta a lavorare principalmente su:
• Capacità di tollerare e gestire la frustrazione data dagli stimoli esterni non controllabili e imprevedibili,
• Rispetto delle regole sociali,
• Ampliamento della sensazione di autoefficacia e abbassamento dell’ansia,
• Autonomie personali,
• Riduzione dell’isolamento socio-familiare,
• Migliorare la qualità della vita del paziente e della sua famiglia.

Le attività esterne attivate e attivabili a breve sono:
• Piscina,
• Atletica,
• Teatro,
• Trekking lungo la Via Francigena,
• Scuola,
• Gite giornaliere strutturate,
• Spesa settimanale,
• Villeggiatura settimanale al mare e in montagna,
• Partecipazione a feste e iniziative sul territorio.

È il momento di unire le forze: la nostra raccolta fondi “Se ci sei noi partiamo”

Negli anni, siamo riusciti a mantenere questi impegni grazie all’aiuto di alcune associazioni territoriali, al contributo del Gruppo Volontari di Casa Verde e ai nostri due pulmini.
Oggi ci troviamo in difficoltà perché siamo rimasti con un solo pulmino con il quale non riusciamo a fare fronte alle numerose e diversificate richieste e necessità di uscite per attività esterne. 
Il nostro obiettivo, grazie anche al vostro contributo, è quindi quello di implementare i mezzi di trasporto di Casa Verde per permettere ai ragazzi di uscire e fare esperienze guidate nel mondo con il nostro aiuto.
Nello specifico, se raggiungeremo insieme l'obiettivo di 40.000€, potremo acquistare un nuovo pulmino. 

Come contribuire

Puoi contribuire alla campagna tramite le seguenti modalità:

  • donando direttamente su questa pagina cliccando sul pulsante “Contribuisci
  • tramite bonifico bancario al conto corrente dedicato - IT45Y0623014002000043228314 - intestato a IRCCS FONDAZIONE STELLA MARIS indicando nella causale: erogazione liberale per campagna di crowdfunding “Se ci sei noi partiamo” in corso su Eppela.
72%
-17 Giorni
Salute e benessereRidurre le disuguaglianzePace, giustizia e istituzioni solide
Progetto speciale
Antiche Radici: Sostieni l'agricoltura contadina

Antiche Radici siamo Gabriele, Rozeta e il Piccolo Gioele. Dal 2015 abbiamo creato la nostra piccola azienda agricola a Polverigi dove produciamo ortaggi, miele, tisane e altri prodotti trasformati di altissima qualità con metodi naturali.

Abbiamo un piccolo apiario, un piccolo oliveto, un forno a legna, e conduciamo una vita molto semplice basata sull’autoproduzione, rispettando tutti gli esseri viventi e preservando la terra stessa. Vendiamo i nostri prodotti direttamente in azienda e presso i mercati locali a Km0. Organizziamo attività didattiche  e corsi perché crediamo che un mondo migliore sia possibile e che questa rivoluzione debba partire dal basso.

Purtroppo, il contratto di affitto non verrà più rinnovato e l’unico modo per continuare a proseguire questo sogno sarebbe quello di comprare la terra che noi già coltiviamo da dieci anni e il luogo in cui abitiamo.

Vorremmo continuare a resistere ed esistere. Non chiediamo un aiuto economico per noi stessi, ma per fare nostro il luogo dove continuare a crescere, trasmettere i saperi, praticare uno stile di vita alternativo e sostenibile che preserva l’ambiente e le persone che vorranno supportarci. È importante per noi che voi condividiate il progetto perché solo attraverso le vostre donazioni sarà possibile continuare questa avventura. 

Crediamo nello scambio: quindi per ciascuna donazione ricevuta vi offriamo la condivisione dei nostri saperi attraverso corsi ed altre esperienze.

 

 

Antiche Radice are Gabriele, Rozeta, and little Gioele.

Since 2015, we have created our small farm in

Polverigi, where we produce high-quality vegetables ,honey and herbal teas using natural methods. We have a small

apiary, a small olive grove, a wood-fired oven, and we lead a very simple life based on self-production,

respecting all living beings and preserving the land itself. We sell our products directly on the farm and at

local Km0 markets. We organize educational activities such as social agriculture and courses because we

believe that a better world is possible and that this revolution must start from the grassroots.

Unfortunately, the lease will not be renewed. The only way to continue pursuing this dream is to buy the

land we have been cultivating for ten years. We want to continue to resist and exist. We are not asking for

financial help for ourselves, but to make this place our own, where we can continue to grow, share our

knowledge, and practice an alternative and sustainable lifestyle that preserves the environment and the

people who want to support us. It is important for us that you share the project because only through your

donations will it be possible to continue this adventure.

We believe in exchange so for each donation we receive we offer you the sharing of our knowledge through courses and other experiences 

 

Rrënjë të lashta;

janë Gabriele, Rozeta dhe i vogli Gioele. Që nga viti 2015, kemi krijuar fermën tonë të vogël

në Polverigi, ku prodhojmë perime, mjaltë dhe çajra bimore me cilësi të lartë duke përdorur metoda natyrore.

Kemi njè bletari të vogël, një ullishte të vogël, një furrë me dru dhe jetojmë një jetë shumë të thjeshtë bazuar në

vetëprodhim, duke respektuar të gjitha qeniet e gjalla dhe duke ruajtur vetë tokën. Ne i shesim produktet

tona direkt në fermë dhe në tregjet lokale Km0. Organizojmë aktivitete edukative si bujqësia sociale dhe

kurse, sepse besojmë se një botë më e mirë është e mundur dhe se kjo revolucion duhet të fillojë nga

poshtë.

Për fat të keq, kontrata e qirasë nuk do të rinovohet. Mënyra e vetme për të vazhduar realizimin e kësaj

ëndrre është të blejmë tokën që kemi kultivuar për dhjetë vjet. Ne duam të vazhdojmë të rezistojmë dhe të

ekzistojmë. Nuk kërkojmë ndihmë financiare për veten tonë, por për të bërë vendin tonë, ku mund të

vazhdojmë të rritemi si ferme , të ndajmë njohuritë tona dhe të praktikojmë një mënyrë alternative dhe të

qëndrueshme të jetesës që ruan mjedisin dhe njerëzit që duan të na mbështesin. Për ne është shumè e

rëndësishme që ju të ndani projektin, sepse vetëm përmes donacioneve tuaja do të jetë e mundur të

vazhdojmë këtë aventurë.

Ne besojmë në shkëmbim: prandaj, për çdo donacion të marrë, ne ofrojmë ndarjen e njohurive tona

përmes kurseve dhe esperienca tè tjera nè natyrè

 

 

30%
-51 Giorni
Consumo e produzione responsabili
Progetto Thomas

Ciao, mi chiamo Thomas, vivo a Roma e ho 12 anni. Sono in terza media e soffro di una forma di scoliosi molto grave con una curvatura di oltre 70 gradi. Ho iniziato a soffrirne a 3 anni quando se n'è accorto mio nonno Gino mentre eravamo al mare. 

Da quel momento è iniziata la mia sofferenza. Sono 9 anni che metto busti e faccio continue visite da dottori. Questo purtroppo non aiuta la mia balbuzia che si amplifica quando sono teso e ansioso per ogni controllo e vivendo male la mia situazione insieme agli altri. Amo i Manga e adoro disegnarli, il mio sogno sarebbe quello di farli per lavoro, ma purtroppo la mia postura sbagliata mi impedisce di mettermi ore a disegnare e di stare in piedi per molto. La mia passione è il disegno ed è quello che faccio tutti i giorni dopo la scuola. Ora io e la mia famiglia sappiamo che il busto e la fisioterapia non bastano più e che devo operarmi per forza. L'operazione alla colonna costa circa ai 30 mila euro, altrimenti dovrei aspettare almeno 2 anni per la lista di attesa e i dottori dicono che sarebbe meglio non peggiorare la situazione. Vi lascio alcuni miei disegni e delle mie foto, grazie di cuore.        Se avete problemi con le donazioni non esitate a contattarci.
 

ENGLISH VERSION:
Hi, my name is Thomas and I am 12 years old. I am in eighth grade and suffer from a very severe form of scoliosis with a curvature of over 70 degrees

I started to suffer from it when I was 3 years old when my grandfather Gino noticed it while we were at the seaside. 
From that moment on, my suffering began. I've been wearing braces and making continuous visits to doctors for 9 years. Unfortunately, this does not help my stuttering which is amplified when I am tense and anxious for any control and living my situation badly together with others. I love Manga and I love drawing them, my dream would be to make them for work, but unfortunately my wrong posture prevents me from spending hours drawing and standing for a long time. My passion is drawing and that's what I do every day after school. Now my family and I know that the brace and physiotherapy are no longer enough and that I have to have surgery. The operation on the spine costs about 30 thousand euros, otherwise I would have to wait at least 2 years for the waiting list and the doctors say that it would be better not to worsen the situation.   I leave you some of my drawings and photos, Thank you very much.                                                                 

(Me stesso - realizzato da me)

 

(Xenomorfo “alien” - realizzato da me)

(Son Goku - realizzato da me)

50%
-26 Giorni
Salute e benessere
CONTRO IL MELANOMA OGNI DONAZIONE CONTA

L'INRCA è un centro di ricerca scientifica nazionale di eccellenza, con molte Unità Operative all’avanguardia: una di queste è l’unità operativa dermatologica diretta dal dott. Alfredo Giacchetti.

La campagna di crowdfunding è supportata da un Team del Corso Business Startup del DISES-UNIVPM, composto da: Claudia Burattini, Roberto Fortuni, Giovanni Candelaresi, Leonardo Ulissi, Paolo Micheli, Demis Dottori, Andrea De Angelis e guidato dal prof. Dario Grandoni.

La campagna riguarda l’acquisto di un sistema innovativo per garantire una DIAGNOSTICA TEMPESTIVA DEL MELANOMA.

Il melanoma è un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti. La mortalità per il melanoma oggi è tra le più bassa tra tutti i tumori a fronte della sua crescente incidenza, si è ridotta negli ultimi tempi grazie alla DIAGNOSI PRECOCE e all’utilizzo di nuovi farmaci, come i farmaci target e le immunoterapie.

La soluzione è acquistare ATBM MASTER:

  • Il sistema ATBM, utilizzando la Total Body Dermoscopy, aiuta ad individuare precocemente i melanomi.
  • L’Intelligenza Artificiale permette di identificare in modo molto più veloce e preciso i nei sospetti riducendo sensibilmente i tempi di diagnosi.
  • La pelle viene fotografata tutta insieme, evidenziando i nuovi nevi o quelli modificati rispetto alle precedenti acquisizioni.
  • È ormai accertato che contrariamente a quanto si pensa l’80% dei melanomi non insorge da nevi preesistenti, bensì ex novo su cute sana.

I vantaggi del total body mapping sono molteplici:

  • Riduzione della mortalità
  • Riduzione del numero di interventi inutili
  • Riduzione delle spese per il SSN
  • Riduzione del tempo della visita
  • Riduzione delle liste di attesa

Chi riuscirà a donare 200€ o più per acquistare ATBM MASTER, potrà partecipare ad uno degli screening day appositamente organizzati.

23%
-54 Giorni
Salute e benessere
Festival Dora Nera

 

Il Dora Nera è il primo festival in Italia che non si accontenta di fare cultura: ma che usa il noir come forma di narrazione e comprensione del mondo e le storie come denuncia delle ingiustizie che segnano la contemporaneità

Il Dora Nera è il primo esperimento in Italia di festival che non si vergogna a dirsi schierato. Un festival dal basso, reso possibile grazie al sostegno delle persone innamorate del genere. Non ha padroni, non ha sponsor potenti. Tutti i partner del festival condividono la visione dell’arte come forma di denuncia sociale. È una scelta di libertà.

Dora Nera è progettualità sociale: da due anni porta scrittori e scrittrici nelle scuole di periferia e, all’interno del festival, è nato il primo gruppo di lettura di donne senza dimora (in collaborazione con la Fondazione Gruppo Abele Onlus). Nel 2024 le donne della Casa di Prima Accoglienza di via Pacini stanno tenendo un workshop di fumetto curato da Adam Tempesta.


ANCHE QUEST’ANNO DORA NERA VIVE GRAZIE A TE
SOSTIENICI!

Non esistono donazioni più importanti di altre. Non ci interessano i numeri: quello che contano sono i gesti. Il Dora Nera vuole essere il festival di tutte e tutti, un modo per arrivare alla letteratura senza impedimenti, senza ostacoli. È la ragione per cui, fin dall’inizio, abbiamo deciso di lasciare gratuiti tutti gli eventi in calendario. Se possiamo farlo è proprio grazie al tuo sostegno. 
Siamo un festival popolare e intendiamo rimanerlo a lungo.
Puoi sostenerci con una donazione associata a una delle ricompense o con una donazione libera.

E anche se non lo farai, fa nulla. Il Dora Nera ha le porte aperte anche per te!

 


FACCIAMO LA STORIA…

Il Dora Nera nasce nel 2021 da un’intuizione dello scrittore e sceneggiatore Pasquale Ruju, in collaborazione con Tatjana Giorcelli e Piero Ferrante, rispettivamente presidentessa e vicepresidente dell’associazione Babelica di Torino. 

Si svolge a Torino, nel mese di novembre. Dopo la prima edizione all’Accademia Albertina, dal 2022, location fissa e quanto mai appropriata, è l’Oratorio di San Filippo Neri. 


Il Dora Nera non è solo un festival: è un’autentica invasione noir. Per tre giorni, quelli della nebbia e i primi di freddo umido che entra nelle ossa e le corrode, Torino si riempie di dibattiti, incontri, mostre, presentazioni, spettacoli, proiezioni cinematografiche. Letteratura, cinema, musica e arte si mescolano per provare a raccontare la parte più oscura della società, quella meno consolante.


A ogni edizione, il Dora Nera assegna due premi: uno alla carriera e uno alla migliore opera edita. 

 

PREMI ASSEGNATI

DORA NERA ALLA CARRIERA
2021: Massimo Carlotto
2022: Sandrone Dazieri 
2023: Carlo Lucarelli 

DORA NERA MIGLIORE OPERA EDITA
2022: Gianni Biondillo 
2023: Stefano Cosmo 

 

 

QUEST’ANNO IL DORA NERA LO FAI ANCHE TU!

SOSTIENICI! DONA ORA E SCEGLI LA TUA RICOMPENSA

185%
-10 Giorni
Sconfiggere la povertàIstruzione di qualitàParità di genere
LavoriAmo per l'Autonomia con la "Serra di Piero".

🇮🇹  La nostra storia, il nostro impegno 

(🇬🇧Scroll down for English version)

Aiaba (Associazione Italiana per l'Assistenza ai Bambini Autistici) è un’associazione di genitori che è nata nel 1970. La Casa di Aldo è una Comunità alloggio protetta residenziale aperta il 23 marzo 2023 dopo anni di sacrifici da parte di tutti quei genitori che sentivano l’esigenza di voler creare un posto sicuro per i loro figli che rispondesse ai loro bisogni. Attualmente abbiamo 11 ospiti tutti con diagnosi di autismo.

La nostra finalità è quella di creare un posto che può essere ‘casa’ e che valorizzi le abilità acquisite, che mantenga le loro competenze attraverso le attività quotidiane e che rispondano alle loro specificità individuali.


Il progetto per il quale vi chiediamo supporto è “La Serra di Piero”, in memoria di Piero Perciballi, presidente e genitore che con tenacia ha voluto e lottato per l’apertura della “Casa di Aldo”, e che prematuramente ci ha lasciati poco prima che questa struttura aprisse. Per questo vorremmo dedicare a lui in maniera metaforica questo progetto come forma di rinascita, di ricordo e di cura di tutto quello che ha dato e che ha fatto per noi.

Cosa vogliamo realizzare:

La Serra sarà costruita per la produzione invernale di piante ortaggi e fiori dal seme e successivamente messe a dimora nell’orto con anche in prossimità una casetta per la produzione di piccola falegnameria che fungerà da piccolo laboratorio per la creazione di vasetti o oggettistica di piccolo artigianato da poter rivendere nei mercatini territoriali insieme alle piante e fiori di produzione propria.

Perchè il nostro sogno è importante:

La serra ha un valore importante, per la salute, per i benefici di interazione, di semplicità di compiti, di uscita e di relazione. Le piante inoltre favoriscono la sensorialità, che nell’autismo è un fattore predisponente. Aiutano l’autostima, perché agiscono rapidamente alla cura dell’uomo.

Tutto questo li rende partecipi di un lavoro e protagonisti attivi. Il lavoro nella serra potrà creare congiunzione e relazione con il territorio di Bagno a Ripoli e con la comunità, rendendoci partecipanti attivi del territorio nel quale abitiamo.

 


Per questo vi chiediamo la possibilità di finanziare la totale realizzazione di questo progetto affinché possa servire per fare in modo che i nostri ragazzi abbiano un’esperienza lavorativa, di vita e di autonomia oltre che di relazione, fra loro e anche con il territorio circostante rendendoli attori protagonisti e dando così spazio alle loro singole possibilità.

(Scorri verso il basso per visualizzare le foto)

🇬🇧 ENGLISH VERSION 

Our story and our goals:

Casa di Aldo is a protected residential community which opened on the 23rd March 2023 after years of hard work by parents who wanted to create a safe haven of care for their children that would meet their individual needs. At present there are 11 residents living there with a diagnosis of autism.

We are striving to create an environment that represents ‘home’ to our residents, which further develops the skills they have acquired and maintains the abilities of each individual.

We would like you to support our project called ‘Piero’s Greenhouse’ (La Serra di Piero) in memory of Piero Perciballi, former chairman of AIABA, a parent who worked with great determination to open the Casa di Aldo who died unexpectedly, shortly before the residence was opened. We are dedicating this project to his memory and to everything he gave and did for us.

What we want to achieve:

The greenhouse will be built to produce, from seeds, plants, flowers and vegetables in the winter. These will then be planted in our vegetable garden near the workshop we are currently using for carpentry and DIY. It will become a small laboratory for handicraft where our residents can make small pots and gifts with their plants and flowers to sell in local markets.

Why our dream is so important:

Working in the greenhouse is important for health, it encourages interaction between residents and carers and facilitates the learning of simple tasks. Furthermore, plants improve sensory sensitivities which often affect people with autism. Working with plants improves self esteem and has a positive influence on our general wellbeing.

All this makes our residents active participants and protagonists in their work. The greenhouse will create work and links with local realities and the community in Bagno a Ripoli, enabling us to become active members of our local area.

These are all the reasons why we are asking you to help us finance and complete this project so our residents can experience work and independent lives. It will also encourage interaction between them and the surrounding neighbourhood, promote further development of their individual potential and allow them to be the leading actors of their stage.

 

134%
-17 Giorni
Ridurre le disuguaglianze
Pistoia Visioni - Festival di Fotografia

Pistoia Visioni - Festival di Fotografia è un progetto del Gruppo Fotoamatori Pistoiesi ed è il primo evento di questo tipo nel panorama culturale di Pistoia.

Il progetto dà vita a una manifestazione che propone una visione moderna e contemporanea della Fotografia, unita a un processo culturale che la accompagnerà nel suo sviluppo. Saranno coinvolti autori emergenti, nuovi volti nel panorama nazionale e internazionale, senza rinunciare a un dialogo con fotografi più affermati, seguendo un tema specifico che cambierà in ogni edizione.

La prima edizione si intitola “Legàmi” perché ha l’obiettivo di esplorare il tema dei legàmi, intesi come rapporti, relazioni e nessi, sviluppati da ciascun autore e che caratterizzeranno la mostra da un lato e, per quanto possibile, anche gli eventi propedeutici che fanno parte del festival stesso.

 

Gli eventi di Pistoia Visioni partiranno da giugno 2024 ed includeranno una serie di iniziative legate alla Fotografia, comprendendo conferenze, presentazioni di autori e libri, con inviti rivolti a figure di spicco nel panorama nazionale e internazionale della Fotografia.

Nel mese di ottobre, presso le Sale Affrescate del Palazzo del Comune, prestigiosa sede della città di Pistoia, si terrà quindi la mostra di Fotografia “Legami”, dove quattro autori emergenti selezionati esporranno i loro progetti fotografici.

In questa sede sarà disponibile il catalogo della mostra con le immagini più rappresentative degli autori in relazione al tema dell’edizione.

Il progetto ha l’obiettivo di creare una manifestazione ricorrente a Pistoia che, grazie alle giuste sinergie e collaborazioni con il Comune di Pistoia e altri enti interessati, possa diventare un punto di riferimento nel campo della Fotografia, e nel tempo, una fonte di attrazione culturale per la città stessa.

 

Aziende e professionisti possono sponsorizzare in altri modi l’iniziativa:

- Sponsorizzazione diretta fatturabile al Gruppo Fotoamatori Pistoiesi
- Art Bonus della Regione Toscana che dà la possibilità di sostenere il “Pistoia Visioni – Festival di Fotografia” beneficiando di un credito d’imposta (IRAP) pari al 40% dell’importo donato, esclusivamente per mezzo di bonifico bancario e secondo le disposizioni specificate su sito artbonus.toscana.it.
L’agevolazione è concessa solo a donazioni di importo minimo pari 1.000 €.
Tutte le info qui:
https://artbonus.toscana.it/web/artbonus/tutti-i-progetti/-/projects/pistoia-visioni-festival-di-fotografia

 

Maggiori informazioni su www.pistoiavisioni.it

39%
-22 Giorni
LanaterapiAmo insieme ai pazienti

La Lanaterapia 
Con il termine lanaterapia si riconosce il valore della pratica di lavorare a maglia, attività dai numerosi benefici: aiuta a recuperare la calma in una situazione di stress o ansia, grazie all’aumento delle endorfine che donano una sensazione di benessere. Quando si lavora a maglia o all’uncinetto il flusso dei pensieri si interrompe: smettiamo di immaginare, recriminare, rimuginare, calcolare. Entriamo in uno stato di profondo rilassamento psicofisico, simile alla meditazione.
Il lavoro a maglia rappresenta uno strumento efficace per sostenere l’empowerment dei pazienti oncologici.
Lavorare a maglia distrae dalle preoccupazioni, aiuta a percepire meno il dolore, agevola i processi di socializzazione e migliora l’autostima perché implica un obiettivo e il suo raggiungimento. L’incremento di attenzione è importantissimo per chi sta vivendo un percorso di cura, in quanto consente di comprendere meglio la propria malattia e le misure da prendere per superarla e raggiungere la guarigione. 

La Lanaterapia negli ospedali
Il progetto nasce dall’esigenza di aiutare i pazienti oncologici a recuperare il proprio equilibrio psico-fisico durante le lunghe attese per la visita, la diagnosi, la cura, attraverso la pratica della LANATERAPIA (obiettivo della missione statutaria di Gomitolorosa) e dalla necessità emersa dal confronto con numerosi medici di una sempre maggiore umanizzazione del percorso di cura del malato oncologico. 

L'Associazione Gomitolorosa ha voluto rispondere a questa esigenza con l’ideazione del KIT PERSONALE PER PRATICARE LA LANATERAPIA: un astuccio di plastica igienizzabile, personale, contenente tutto l’occorrente per praticare il lavoro a maglia, gomitolo, uncinetto e un video tutorial con QR Code facile da seguire e che sostituisce anche la presenza del supporto delle volontarie, laddove l’accesso alla struttura non sia particolarmente semplice. I pazienti potranno così godere dei benefici della Lanaterapia e dare anche una finalità solidale al loro percorso benessere: gli esagoni realizzati in 15 diversi colori saranno infatti cuciti tra loro per formare colorate copertine e scalda-gambe che saranno poi donati allo stesso Ospedale.

L'obiettivo della raccolta fondi
Con questa raccolta fondi, Gomitolorosa vuole raggiungere 5 nuovi centri di cura in cui poter avviare il progetto di Lanaterapia a supporto di pazienti oncologici: 1.000 KIT PERSONALI DI LANATERAPIA saranno distribuiti per aiutare oltre 1.000 persone, presenti nelle aree di chemioterapia di 5 nuovi Ospedali in tutta Italia:

  • Azienda Socio Sanitaria Territoriale SETTE LAGHI (Varese)
  • AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI SIRACUSA
  • Azienda Socio Sanitaria Territoriale VALLE OLONA (Busto Arsizio)
  • PRESIDIO OSPEDALIERO CORIGLIANO (Cosenza)
  • OSPEDALE MULTIMEDICA CASTELLANZA (Varese)

L'associazione Gomitolorosa
Gomitolorosa è la principale Associazione in Italia impegnata nel recupero e nella lavorazione della lana autoctona in sovrapproduzione (considerata un rifiuto speciale), per favorire un maggiore benessere mentale e fisico generato dal lavoro a maglia, per una nuova attenzione all’ambiente e per una ritrovata solidarietà sociale. Lo fa proponendo un virtuoso modello di economia circolare che trasforma un prodotto da rifiuto speciale a risorsa solidale, passando attraverso solidarietà, benessere, creatività, confronto e condivisione.

121%
-24 Giorni
Salute e benessereIstruzione di qualitàConsumo e produzione responsabili
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