Restauro del Podere Cafasso a Paestum
Ambiente
Obiettivi:
Energia pulita e accessibileVita sott'acquaVita sulla terra

Premessa sui benefici della campagna su cittadini e turisti

La vita cittadina può offrire molti benefici, grazie alle maggiori opportunità di formazione, impiego, socialità e all’accesso a cure specifiche.

La globalizzazione ha portato grandi vantaggi, ma il prezzo da pagare per la società è stato l’inesorabile allontanamento dai borghi e dalla natura. Spostarsi nei grandi centri urbani ha obbligato le persone in spazi ristretti e spesso grigi, e a condividere il proprio tempo libero con le folle dei mezzi pubblici.

La vita metropolitana è un fenomeno complesso, e nonostante i suoi molteplici aspetti positivi, da tempo la scienza ha individuato anche quelli dannosi per il benessere fisico, come l’aumento delle malattie cardiovascolari e respiratorie. Inoltre, recenti studi hanno dimostrato come possa avere effetti negativi anche sulla salute mentale, soprattutto quando il cittadino non ha la possibilità di abitare in quartieri di qualità. Il rischio di cadere in depressione è più alto del 20% rispetto a chi vive in provincia. A questo si associano anche rischi più alti di sviluppare psicosi o disturbi d’ansia.
Questi dati confermano perciò quanto sia indispensabile che le persone abbiano la possibilità di riscoprire il contatto con la natura.

La campagna riesce, per esempio, a normalizzare i parametri fisiologici di frequenza cardiaca, pressione e ormoni dello stress.
La natura migliora le capacità d’attenzione e stimola il pensiero creativo. Contemplare alberi e i fiori ha un effetto calmante, fa diminuire l’attività della corteccia prefrontale responsabile della pianificazione, e stimola le aree cerebrali legate alla regolazione delle emozioni.
Il silenzio della campagna facilita la concentrazione e la soluzione dei problemi, il verso degli uccelli aiuta ad alleviare lo stress e diminuisce l’aggressività degli automobilisti.

Tuttavia, uno studio condotto online da YouGov per conto di VELUX in 15 paesi (inclusi Europa e Stati Uniti), fra marzo e aprile 2019, su 17mila intervistati, ha dimostrato che trascorriamo in media meno di un’ora alla settimana all’aria aperta.

Nell’ultimo decennio è dunque nata un’esigenza importante di ritornare alla natura e di prestare più attenzione al benessere psico-fisico, e una fetta di turismo e del mercato dell’accoglienza sempre più coglie questo bisogno, non solo per gli appassionati del green, ma anche per chi non può permettersi di abitare in provincia, per offrire esperienze positive e soggiorni di benessere all’interno di spazi bucolici e rilassanti.

Come nasce l'idea del "Podere Cafasso"

Il “Podere Cafasso” nasce dalle consapevolezze appena descritte. Due ragazzi di Milano sono incastrati in una routine fatta di uffici, smog, mezzi pubblici affollati e poco tempo libero. Provengono entrambi da famiglie contadine, e ormai stanchi dello stress metropolitano, accarezzano l’idea di entrare nel turismo green per poter rivivere le tradizioni familiari e lavorare in maniera più sana, e offrire lo stesso privilegio a tutte le persone bisognose di staccare la spina o di ritrovare un rapporto con la natura.

La ricerca di una soluzione ideale si conclude nel paese d’origine di uno dei due, a Capaccio Paestum, in provincia di Salerno, proprio alle porte del Cilento. Territorio molto quotato per i suoi paesini rimasti fedeli al passato, per le escursioni in montagna e i mari limpidi della costa.
Qui trovano un grande rudere del ’50, con un terreno agricolo, in mezzo alle coltivazioni di granturco e alle casette del borgo. Il rudere è stato dimora di diverse famiglie di coltivatori e pastori, che si sono susseguite nei decenni. Da quindici anni è ormai in stato di abbandono, i solai sono crollati e sul tetto crescono erbacce.
I pochi alberi da frutto della tenuta sono ricoperti di rovi, la terra è dura per l’incuria e invasa da sole erbacce. Ma in lontananza si può ammirare la maestosa montagna di Capaccio, e alle spalle si scorgono le antiche mura del centro storico di Paestum. Nel posto si respira pace e profumi di fiori spontanei.
La location è perfetta.

Location e itinerari

Il “Podere Cafasso” si trova a Capaccio Paestum, alle porte del Cilento, in un territorio che coniuga il mare e la montagna, ricco di storia, natura e amore per la cucina.

La tenuta possiede un accesso privato che sbocca direttamente sulla Strada Statale 18, collegamento che abbraccia tutte le mete turistiche del salernitano da Nord a Sud. È a 1 km dalla stazione ferroviaria, ed è a 15 minuti dall’autostrada.
È perciò un punto perfetto per progettare vacanze di relax, ma anche se si intende spostarsi ogni giorno per visitare i molti itinerari, sia in macchina che in treno.
Il “Podere” a 5 km dalle spiagge bandiera blu, e a 1 solo km dal celebre parco archeologico dell’antica città di Paestum, con i suoi suggestivi templi greco-romani, patrimonio Unesco.
La mozzarella di bufala è un fiore all’occhiello del comune, mentre proprio nel borgo in cui è situato il “Podere” ha sede un gruppo ufficiale di trekking, con cui è possibile visitare ogni settimana località e sentieri di montagna, del Cilento e della costiera Amalfitana.

Ecco alcune mete raggiungibili dal “Podere Cafasso”: 
- Agropoli, 10 km
- Trentinara, 15 km
- Grotte di Castelcivita, 25 km
- Santa Maria di Castellabate, 25 km
- Felitto e le gole del Calore, 35 km
- Il paese fantasma di Roscigno Vecchia, 35 km
- Acciaroli, 45 km
- Parco archeologico di Velia, 45 km
- Amalfi e costiera Amalfitana, 70 km
- Camerota, 80km
- Palinuro, 80 km
- Sapri, 90 km
- Certosa di Padula, 100 km
- Casaletto Spartano e Capelli di Venere, 100 km

Riqualificare il casale in Country House

Il progetto prende così il nome di “Podere Cafasso” per riabilitare l’antica epoca della riforma fondiaria avvenuta nelle campagne del comune di Capaccio Paestum.

Vorremmo ristrutturare e restaurare il casale, trasformandolo in una country house dotata di nove camere di diverse metrature, ognuna con bagno privato.

L’ambizione della country house “Podere Cafasso” è quella di poter dare ai turisti, agli appassionati di natura e a chi abita in città la possibilità di sperimentare un’esperienza di vita in campagna, con colazioni in giardino, percorsi didattici, ma anche raccogliendo i frutti dell'orto, passando del tempo con gli animali o facendo un picnic nel nostro bosco.

Emergenza Covid-19

Pieni di speranze, abbiamo acquistato il rudere nel gennaio del 2020, dopo aver procacciato dei prestiti ad hoc. Un mese esatto dopo è avvenuto l'impensabile: l'arrivo del virus che ha bloccato il mondo.

Ci è voluta una resilienza scellerata e un grande amore per la terra e i fiori per non perdersi d’animo.
E abbiamo fatto un lavoro immane, noi due da soli, preparando il terreno per tutti i progetti naturalistici che saranno parte integrante dell’esperienza che vorremo offrire ai nostri futuri visitatori.

Purtroppo il Covid-19 ha messo in crisi questo tipo di investimenti, perché la nostra dovrebbe essere una country house, cioè una struttura ricettiva di campagna con attività didattiche, e il settore più compromesso dal virus è proprio quello dell’accoglienza e del turismo, e non è ancora chiaro come si evolverà il settore dei viaggi.
Quindi i soldi per la ristrutturazione sono per ora svaniti. Gli strumenti finanziari che ci avrebbero permesso di portare a compimento il progetto sono bloccati e in realtà siamo stati in qualche modo fortunati ad aver ottenuto il finanziamento per l’acquisto poche settimane prima del lockdown. 
Ecco perché nasce l’idea di mettersi in gioco su Eppela con il crowdfunding e dare al nostro progetto una nuova opportunità.

Come verranno utilizzati i fondi - Primo Step

Il percorso di restauro del casale sarà lungo e articolato, e percorrerà vari step, quali mettere in sicurezza lo stabile con la ricostruzione dei solai e del tetto, creare un fossato per il drenaggio delle acque pluviali, realizzare impianti di riscaldamento e cappotti termici, mettere a norma gli impianti elettrici e idraulici, rifare la facciata e creare le varie camere.

In questa prima fase di crowdfunding, il nostro obiettivo è di raccogliere la somma necessaria per riuscire ad avviare il cantiere e ad acquistare i materiali iniziali per il tetto.

Il nostro architetto

Ottavia Voza, nata nel 1962, è architetta e dottore di ricerca, ed è impegnata da oltre un trentennio in attività di progettazione e di ricerca nel campo del recupero dei centri storici e dei beni monumentali e paesaggistici, in Italia e nei paesi del bacino del Mediterraneo.

E’ progettista del Piano di Recupero, del Piano del Colore e del Programma Integrato del Centro Storico di Capaccio Paestum. Nella città antica di Paestum si è occupata dello studio dell’impianto urbano e dello studio e restauro di diversi monumenti, compreso quello, in corso di realizzazione, della cinta muraria. È autrice di diversi progetti di Parchi Archeologici in sud Italia. 
Attualmente è professore a contratto di Restauro presso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Salerno.
E’ stata sin dagli inizi degli anni ottanta attivista in campo ambientale, contribuendo alla istituzione dell’Oasi Dunale di Torre di mare, in campo culturale, essendo stata tra i soci fondatori nel 1993 della Fondazione Paestum, e più recentemente anche nel campo dei Diritti Civili, come responsabile nazionale per i diritti delle persone trans in Arcigay dal 2012 al 2018. 
Ottavia è una donna trans, genitore di due figli di 23 e 19 anni.


Obiettivi ambientali e culturali del "Podere Cafasso"

Gli obiettivi del progetto "Podere Cafasso" sono molteplici:

- Rivalutazione storica del fabbricato, attraverso interventi di ristrutturazione e arredamento compatibili e fedeli al periodo originale, e conversione in country house per l’accoglienza degli ospiti;
- Riforestazione della tenuta, spogliata dalle coltivazioni intensive, attraverso un bosco planiziale di lecci, olmi, cercis, querce e aceri;
- Riqualificazione ambientale, con la semina di specie spontanee in genere combattute o che spariscono con l'uso dei diserbanti (come malve, tarassaco, borragine e papaveri), l'impianto di alberi usati nell’artigianato (come i salici), specie ornamentali da fiore per gli insetti utili alla lotta biologica, e piante officinali;
- Recupero delle pratiche antiche, come l’intreccio dei cestini o l’essiccazione di erbe e ortaggi;
- Offrire percorsi sensoriali all’interno della tenuta, offrendo la possibilità ai futuri clienti di poter raccogliere ortaggi, frutta, spezie e uova dal pollaio, di ascoltare il cinguettio delle rondini, ma anche di imparare l’arte della semina, delle talee e degli innesti, con giornate dedicate al giardinaggio;
- Offrire un soggiorno completamente immersi nel verde, restando comunque a 1 km dal centro storico e con accesso diretto alla Statale SS18, che collega il Cilento all'autostrada.

I punti di forza del “Podere Cafasso”

Al “Podere Cafasso” l’obiettivo di ricreare un ambiente rurale rilassante, didattico e pieno di attività ricreative passa attraverso una serie di idee disegnate e poi concretizzate con le nostre sole forze, attualmente in corso d’opera ma già attive.

Per noi ha un significato molto importante essere entrati in un campo incolto e aver iniziato da zero a dare vita ai vari ecosistemi della tenuta, e per farlo abbiamo scelto piante da vivaio quasi esclusivamente giovani, o ottenute da enti ambientali, o ancora ricavate da semina, donazioni da tutta Italia o talee provenienti da diverse zone del Cilento.

Qui di seguito tutti i progetti, alcuni non ancora attuati, altri da pochi mesi, motivo per cui hanno un aspetto ancora precoce, ma prevediamo che le grandezze ideali di tutti gli ecosistemi si otterranno entro un anno. Con la visione delle foto potrete infatti già ammirare la metamorfosi che alcuni progetti hanno avuto in soli tre mesi dall'inizio dei lavori.

Dossi della biodiversità e osservatorio degli insetti

Sono tre piccole colline che affiancano il casale, di altezza irregolare, costituite da una base di drenaggio di ciottoli, terra e terrazzamenti di legno e tufo. La forma verticale è ideale per lo sviluppo delle erbe aromatiche e i fiori di campo, che non gradiscono i ristagni.

Due di questi dossi ospitano sul fianco esposto a Sud molte specie aromatiche e officinali, come rosmarino, melissa, calendula, mentre il fianco esposto a Nord accoglie bulbose, erbacee spontanee di campagna come il tarassaco, cespugli ornamentali.

Il terzo dosso è invece rivestito di piante grasse.

Questi dossi hanno varie funzioni. Permettono la raccolta delle aromatiche per uso sia alimentare (come decotti) che artigianale (per produrre oli o saponi); di osservare il prolificare degli insetti, soprattutto quelli per la lotta biologica (come le coccinelle) e il loro ciclo vitale, dalle coccinelle ai bruchi alle api, grazie ai fiori e ad apposite casette di legno; di capire come nidificano le lucertole e quanto sono preziose per l’ecosistema; di verificare come l’affollamento di specie vegetali permetta al terreno di mantenersi umido e riparato dal sole; di comprendere come le piante spontanee possano coesistere con quelle coltivate, senza essere considerate di disturbo ma anzi un arricchimento.

Bosco planiziale

Piccola macchia boschiva di forma circolare con alberi di quercia, leccio, frassino, acero, olmo e alloro. Il suo valore è sia ambientale che storico, poiché simboleggia il recupero e la salvaguardia di specie arboree originarie della piana.

La macchia arborea ha un recinto grossolano di ceppi e massi, contornato a sua volta da frutti di bosco, asparagi selvatici, cespugli della macchia mediterranea ed edere. Questo recinto ha la funzione di mantenere all’interno del bosco umidità e ombra, condizioni necessarie per la decomposizione delle foglie secche e la nascita dell’humus. Al centro del bosco, invece, è presente una collina di rocce e terra, su cui vengono coltivate bulbose, erbe e felci di montagne, specie bisognose di humus e umidità, dalle fioriture che variano da gennaio a novembre.

Frutteto

Un’area visitabile riservata a trenta alberi da frutto, come il ciliegio, il melo e gli agrumi, con due filari di vite e di kiwi.

Inoltre, il “Podere Cafasso” intende dedicare una parte del frutteto biologico alla ricerca e al recupero di varietà antiche.


Pollaio

Ampio recinto con casetta per galline e oche, e per la raccolta delle uova a uso domestico o come attività didattica per i clienti.

Questo progetto non è stato ancora realizzato.

Spazio giardinaggio

Un gazebo con bancone, vasi e utensili per imparare insieme l’arte del giardinaggio, la realizzazione di cestini, gli usi delle erbe, le basi della semina e le tecniche di talea. Gli ospiti potranno anche realizzare da sé delle talee in vaso prelevando piantine della tenuta, e portarle a casa come ricordo.

Questo progetto non è stato ancora realizzato.

Orto

Un’area visitabile e divisa in settori, con un orto classico per specie perenni e di stagione, uno spazio adibito a orto sinergico e uno realizzato con cassoni per l'agricoltura verticale.

Questo progetto non è ancora ultimato.

Stagno

Una vasca di 3 metri per 9, su tre livelli di altezze (70 cm per le specie acquatiche da fondo, 30cm per le specie da mezzo fondo e riva per le bordure). Lo stagno è interamente ricoperto di terra, per garantire tutti i processi naturali dell’ecosistema, e funziona senza filtri meccanici. La sua purificazione avviene con un equilibrio naturale tra diverse piante che ossigenano e filtrano (come la Typha e la Pontederia cordata) e animali (come le vongole di fiume e le lumache). L’assenza di antagonismo garantisce agli abitanti dello stagno di nidificare sulle sponde e nelle rientranze, e ai visitatori di osservare da vicino i nidi, le uova e la crescita delle forme di vita.

Canale di pietra

È l’antico sistema del consorzio per il trasporto delle acque agricole, oggi in disuso, ed è all’interno della tenuta. È stato ripulito ed è ancora in perfette condizioni. Alle sue spalle è stato piantato un filare di salici gialli e bianchi, e piante di agnocasto, specie tipiche dei canali rurali.

Recinzioni per more e insetti utili

Uno dei problemi iniziali che abbiamo affrontato al Podere Cafasso è stato quello di circoscrivere il perimetro: costruire un muretto oppure no? Oltre all’enorme spesa economica, sarebbe stata un’enorme colata di cemento. Così abbiamo optato per vegetazione e artigianato.

Recinzione 1: su uno dei lati (la tenuta ha una forma triangolare) al nostro arrivo c’era una grossa muraglia di rovi incolti, che invadeva la proprietà per diversi metri di larghezza, lì dove ci sarebbe dovuta essere la stradina d’uscita. Così abbiamo avuto un’idea: radere al suolo i rovi per recuperare il sentiero, costruire una recinzione grossolana ed “educare” in altezza i nuovi rovi che sarebbero nati. L’obiettivo ambizioso è quello di avere una parete vegetale non più selvatica ma intrecciata alla rete, così da poter dare agli ospiti l’opportunità di raccogliere le more in estate, un'esperienza che ha accompagnato l'infanzia di molti.

Recinzione 2: farfalle e api sono insetti impollinatori estremamente utili per l’ambiente, ma a causa dei pesticidi usati nelle coltivazioni intensive, stanno sparendo. Non solo, a causa dei cambiamenti climatici, le api rimaste non affrontano più il letargo naturale. Svegliandosi prima del previsto, faticano a trovare nutrimento in periodi che non combaciano con le fioriture. Per questo, la seconda recinzione della tenuta è stata dedicata a piante rampicanti che fioriscono in tempi diversi dell’anno, come il Jasminum nudiflorum o gelsomino giallo, che sboccia a gennaio, la Wisteria o glicine, che si risveglia a marzo, la Passiflora che fiorisce a giugno e così via, molte altre.

Siepe mediterranea

La parte frontale della tenuta è circoscritta da una siepe di nove specie mediterranee, come il mirto, il biancospino, la ginestra, l’alloro. Le differenti personalità delle piante permettono alla siepe di avere un aspetto irregolare e spontaneo, come in natura, e miscugli di colori molto suggestivi.

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Ti aspettiamo dall'estate 2021 per una giornata al Podere Cafasso, con visita della tenuta e picnic per due persone, all'interno del boschetto, con telo, cuscini e un cestino per la merenda a base di salumi, formaggi, verdure sott'olio e fresella al pomodoro.

100€ o più

Ti aspettiamo dall'estate 2021 per una giornata al Podere Cafasso, con visita della tenuta e picnic per quattro persone, all'interno del boschetto, con telo, cuscini e un cestino per la merenda a base di salumi, formaggi, verdure sott'olio e fresella al pomodoro.

Ambiente
Obiettivi:
Energia pulita e accessibileVita sott'acquaVita sulla terra

Premessa sui benefici della campagna su cittadini e turisti

La vita cittadina può offrire molti benefici, grazie alle maggiori opportunità di formazione, impiego, socialità e all’accesso a cure specifiche.

La globalizzazione ha portato grandi vantaggi, ma il prezzo da pagare per la società è stato l’inesorabile allontanamento dai borghi e dalla natura. Spostarsi nei grandi centri urbani ha obbligato le persone in spazi ristretti e spesso grigi, e a condividere il proprio tempo libero con le folle dei mezzi pubblici.

La vita metropolitana è un fenomeno complesso, e nonostante i suoi molteplici aspetti positivi, da tempo la scienza ha individuato anche quelli dannosi per il benessere fisico, come l’aumento delle malattie cardiovascolari e respiratorie. Inoltre, recenti studi hanno dimostrato come possa avere effetti negativi anche sulla salute mentale, soprattutto quando il cittadino non ha la possibilità di abitare in quartieri di qualità. Il rischio di cadere in depressione è più alto del 20% rispetto a chi vive in provincia. A questo si associano anche rischi più alti di sviluppare psicosi o disturbi d’ansia.
Questi dati confermano perciò quanto sia indispensabile che le persone abbiano la possibilità di riscoprire il contatto con la natura.

La campagna riesce, per esempio, a normalizzare i parametri fisiologici di frequenza cardiaca, pressione e ormoni dello stress.
La natura migliora le capacità d’attenzione e stimola il pensiero creativo. Contemplare alberi e i fiori ha un effetto calmante, fa diminuire l’attività della corteccia prefrontale responsabile della pianificazione, e stimola le aree cerebrali legate alla regolazione delle emozioni.
Il silenzio della campagna facilita la concentrazione e la soluzione dei problemi, il verso degli uccelli aiuta ad alleviare lo stress e diminuisce l’aggressività degli automobilisti.

Tuttavia, uno studio condotto online da YouGov per conto di VELUX in 15 paesi (inclusi Europa e Stati Uniti), fra marzo e aprile 2019, su 17mila intervistati, ha dimostrato che trascorriamo in media meno di un’ora alla settimana all’aria aperta.

Nell’ultimo decennio è dunque nata un’esigenza importante di ritornare alla natura e di prestare più attenzione al benessere psico-fisico, e una fetta di turismo e del mercato dell’accoglienza sempre più coglie questo bisogno, non solo per gli appassionati del green, ma anche per chi non può permettersi di abitare in provincia, per offrire esperienze positive e soggiorni di benessere all’interno di spazi bucolici e rilassanti.

Come nasce l'idea del "Podere Cafasso"

Il “Podere Cafasso” nasce dalle consapevolezze appena descritte. Due ragazzi di Milano sono incastrati in una routine fatta di uffici, smog, mezzi pubblici affollati e poco tempo libero. Provengono entrambi da famiglie contadine, e ormai stanchi dello stress metropolitano, accarezzano l’idea di entrare nel turismo green per poter rivivere le tradizioni familiari e lavorare in maniera più sana, e offrire lo stesso privilegio a tutte le persone bisognose di staccare la spina o di ritrovare un rapporto con la natura.

La ricerca di una soluzione ideale si conclude nel paese d’origine di uno dei due, a Capaccio Paestum, in provincia di Salerno, proprio alle porte del Cilento. Territorio molto quotato per i suoi paesini rimasti fedeli al passato, per le escursioni in montagna e i mari limpidi della costa.
Qui trovano un grande rudere del ’50, con un terreno agricolo, in mezzo alle coltivazioni di granturco e alle casette del borgo. Il rudere è stato dimora di diverse famiglie di coltivatori e pastori, che si sono susseguite nei decenni. Da quindici anni è ormai in stato di abbandono, i solai sono crollati e sul tetto crescono erbacce.
I pochi alberi da frutto della tenuta sono ricoperti di rovi, la terra è dura per l’incuria e invasa da sole erbacce. Ma in lontananza si può ammirare la maestosa montagna di Capaccio, e alle spalle si scorgono le antiche mura del centro storico di Paestum. Nel posto si respira pace e profumi di fiori spontanei.
La location è perfetta.

Location e itinerari

Il “Podere Cafasso” si trova a Capaccio Paestum, alle porte del Cilento, in un territorio che coniuga il mare e la montagna, ricco di storia, natura e amore per la cucina.

La tenuta possiede un accesso privato che sbocca direttamente sulla Strada Statale 18, collegamento che abbraccia tutte le mete turistiche del salernitano da Nord a Sud. È a 1 km dalla stazione ferroviaria, ed è a 15 minuti dall’autostrada.
È perciò un punto perfetto per progettare vacanze di relax, ma anche se si intende spostarsi ogni giorno per visitare i molti itinerari, sia in macchina che in treno.
Il “Podere” a 5 km dalle spiagge bandiera blu, e a 1 solo km dal celebre parco archeologico dell’antica città di Paestum, con i suoi suggestivi templi greco-romani, patrimonio Unesco.
La mozzarella di bufala è un fiore all’occhiello del comune, mentre proprio nel borgo in cui è situato il “Podere” ha sede un gruppo ufficiale di trekking, con cui è possibile visitare ogni settimana località e sentieri di montagna, del Cilento e della costiera Amalfitana.

Ecco alcune mete raggiungibili dal “Podere Cafasso”: 
- Agropoli, 10 km
- Trentinara, 15 km
- Grotte di Castelcivita, 25 km
- Santa Maria di Castellabate, 25 km
- Felitto e le gole del Calore, 35 km
- Il paese fantasma di Roscigno Vecchia, 35 km
- Acciaroli, 45 km
- Parco archeologico di Velia, 45 km
- Amalfi e costiera Amalfitana, 70 km
- Camerota, 80km
- Palinuro, 80 km
- Sapri, 90 km
- Certosa di Padula, 100 km
- Casaletto Spartano e Capelli di Venere, 100 km

Riqualificare il casale in Country House

Il progetto prende così il nome di “Podere Cafasso” per riabilitare l’antica epoca della riforma fondiaria avvenuta nelle campagne del comune di Capaccio Paestum.

Vorremmo ristrutturare e restaurare il casale, trasformandolo in una country house dotata di nove camere di diverse metrature, ognuna con bagno privato.

L’ambizione della country house “Podere Cafasso” è quella di poter dare ai turisti, agli appassionati di natura e a chi abita in città la possibilità di sperimentare un’esperienza di vita in campagna, con colazioni in giardino, percorsi didattici, ma anche raccogliendo i frutti dell'orto, passando del tempo con gli animali o facendo un picnic nel nostro bosco.

Emergenza Covid-19

Pieni di speranze, abbiamo acquistato il rudere nel gennaio del 2020, dopo aver procacciato dei prestiti ad hoc. Un mese esatto dopo è avvenuto l'impensabile: l'arrivo del virus che ha bloccato il mondo.

Ci è voluta una resilienza scellerata e un grande amore per la terra e i fiori per non perdersi d’animo.
E abbiamo fatto un lavoro immane, noi due da soli, preparando il terreno per tutti i progetti naturalistici che saranno parte integrante dell’esperienza che vorremo offrire ai nostri futuri visitatori.

Purtroppo il Covid-19 ha messo in crisi questo tipo di investimenti, perché la nostra dovrebbe essere una country house, cioè una struttura ricettiva di campagna con attività didattiche, e il settore più compromesso dal virus è proprio quello dell’accoglienza e del turismo, e non è ancora chiaro come si evolverà il settore dei viaggi.
Quindi i soldi per la ristrutturazione sono per ora svaniti. Gli strumenti finanziari che ci avrebbero permesso di portare a compimento il progetto sono bloccati e in realtà siamo stati in qualche modo fortunati ad aver ottenuto il finanziamento per l’acquisto poche settimane prima del lockdown. 
Ecco perché nasce l’idea di mettersi in gioco su Eppela con il crowdfunding e dare al nostro progetto una nuova opportunità.

Come verranno utilizzati i fondi - Primo Step

Il percorso di restauro del casale sarà lungo e articolato, e percorrerà vari step, quali mettere in sicurezza lo stabile con la ricostruzione dei solai e del tetto, creare un fossato per il drenaggio delle acque pluviali, realizzare impianti di riscaldamento e cappotti termici, mettere a norma gli impianti elettrici e idraulici, rifare la facciata e creare le varie camere.

In questa prima fase di crowdfunding, il nostro obiettivo è di raccogliere la somma necessaria per riuscire ad avviare il cantiere e ad acquistare i materiali iniziali per il tetto.

Il nostro architetto

Ottavia Voza, nata nel 1962, è architetta e dottore di ricerca, ed è impegnata da oltre un trentennio in attività di progettazione e di ricerca nel campo del recupero dei centri storici e dei beni monumentali e paesaggistici, in Italia e nei paesi del bacino del Mediterraneo.

E’ progettista del Piano di Recupero, del Piano del Colore e del Programma Integrato del Centro Storico di Capaccio Paestum. Nella città antica di Paestum si è occupata dello studio dell’impianto urbano e dello studio e restauro di diversi monumenti, compreso quello, in corso di realizzazione, della cinta muraria. È autrice di diversi progetti di Parchi Archeologici in sud Italia. 
Attualmente è professore a contratto di Restauro presso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Salerno.
E’ stata sin dagli inizi degli anni ottanta attivista in campo ambientale, contribuendo alla istituzione dell’Oasi Dunale di Torre di mare, in campo culturale, essendo stata tra i soci fondatori nel 1993 della Fondazione Paestum, e più recentemente anche nel campo dei Diritti Civili, come responsabile nazionale per i diritti delle persone trans in Arcigay dal 2012 al 2018. 
Ottavia è una donna trans, genitore di due figli di 23 e 19 anni.


Obiettivi ambientali e culturali del "Podere Cafasso"

Gli obiettivi del progetto "Podere Cafasso" sono molteplici:

- Rivalutazione storica del fabbricato, attraverso interventi di ristrutturazione e arredamento compatibili e fedeli al periodo originale, e conversione in country house per l’accoglienza degli ospiti;
- Riforestazione della tenuta, spogliata dalle coltivazioni intensive, attraverso un bosco planiziale di lecci, olmi, cercis, querce e aceri;
- Riqualificazione ambientale, con la semina di specie spontanee in genere combattute o che spariscono con l'uso dei diserbanti (come malve, tarassaco, borragine e papaveri), l'impianto di alberi usati nell’artigianato (come i salici), specie ornamentali da fiore per gli insetti utili alla lotta biologica, e piante officinali;
- Recupero delle pratiche antiche, come l’intreccio dei cestini o l’essiccazione di erbe e ortaggi;
- Offrire percorsi sensoriali all’interno della tenuta, offrendo la possibilità ai futuri clienti di poter raccogliere ortaggi, frutta, spezie e uova dal pollaio, di ascoltare il cinguettio delle rondini, ma anche di imparare l’arte della semina, delle talee e degli innesti, con giornate dedicate al giardinaggio;
- Offrire un soggiorno completamente immersi nel verde, restando comunque a 1 km dal centro storico e con accesso diretto alla Statale SS18, che collega il Cilento all'autostrada.

I punti di forza del “Podere Cafasso”

Al “Podere Cafasso” l’obiettivo di ricreare un ambiente rurale rilassante, didattico e pieno di attività ricreative passa attraverso una serie di idee disegnate e poi concretizzate con le nostre sole forze, attualmente in corso d’opera ma già attive.

Per noi ha un significato molto importante essere entrati in un campo incolto e aver iniziato da zero a dare vita ai vari ecosistemi della tenuta, e per farlo abbiamo scelto piante da vivaio quasi esclusivamente giovani, o ottenute da enti ambientali, o ancora ricavate da semina, donazioni da tutta Italia o talee provenienti da diverse zone del Cilento.

Qui di seguito tutti i progetti, alcuni non ancora attuati, altri da pochi mesi, motivo per cui hanno un aspetto ancora precoce, ma prevediamo che le grandezze ideali di tutti gli ecosistemi si otterranno entro un anno. Con la visione delle foto potrete infatti già ammirare la metamorfosi che alcuni progetti hanno avuto in soli tre mesi dall'inizio dei lavori.

Dossi della biodiversità e osservatorio degli insetti

Sono tre piccole colline che affiancano il casale, di altezza irregolare, costituite da una base di drenaggio di ciottoli, terra e terrazzamenti di legno e tufo. La forma verticale è ideale per lo sviluppo delle erbe aromatiche e i fiori di campo, che non gradiscono i ristagni.

Due di questi dossi ospitano sul fianco esposto a Sud molte specie aromatiche e officinali, come rosmarino, melissa, calendula, mentre il fianco esposto a Nord accoglie bulbose, erbacee spontanee di campagna come il tarassaco, cespugli ornamentali.

Il terzo dosso è invece rivestito di piante grasse.

Questi dossi hanno varie funzioni. Permettono la raccolta delle aromatiche per uso sia alimentare (come decotti) che artigianale (per produrre oli o saponi); di osservare il prolificare degli insetti, soprattutto quelli per la lotta biologica (come le coccinelle) e il loro ciclo vitale, dalle coccinelle ai bruchi alle api, grazie ai fiori e ad apposite casette di legno; di capire come nidificano le lucertole e quanto sono preziose per l’ecosistema; di verificare come l’affollamento di specie vegetali permetta al terreno di mantenersi umido e riparato dal sole; di comprendere come le piante spontanee possano coesistere con quelle coltivate, senza essere considerate di disturbo ma anzi un arricchimento.

Bosco planiziale

Piccola macchia boschiva di forma circolare con alberi di quercia, leccio, frassino, acero, olmo e alloro. Il suo valore è sia ambientale che storico, poiché simboleggia il recupero e la salvaguardia di specie arboree originarie della piana.

La macchia arborea ha un recinto grossolano di ceppi e massi, contornato a sua volta da frutti di bosco, asparagi selvatici, cespugli della macchia mediterranea ed edere. Questo recinto ha la funzione di mantenere all’interno del bosco umidità e ombra, condizioni necessarie per la decomposizione delle foglie secche e la nascita dell’humus. Al centro del bosco, invece, è presente una collina di rocce e terra, su cui vengono coltivate bulbose, erbe e felci di montagne, specie bisognose di humus e umidità, dalle fioriture che variano da gennaio a novembre.

Frutteto

Un’area visitabile riservata a trenta alberi da frutto, come il ciliegio, il melo e gli agrumi, con due filari di vite e di kiwi.

Inoltre, il “Podere Cafasso” intende dedicare una parte del frutteto biologico alla ricerca e al recupero di varietà antiche.


Pollaio

Ampio recinto con casetta per galline e oche, e per la raccolta delle uova a uso domestico o come attività didattica per i clienti.

Questo progetto non è stato ancora realizzato.

Spazio giardinaggio

Un gazebo con bancone, vasi e utensili per imparare insieme l’arte del giardinaggio, la realizzazione di cestini, gli usi delle erbe, le basi della semina e le tecniche di talea. Gli ospiti potranno anche realizzare da sé delle talee in vaso prelevando piantine della tenuta, e portarle a casa come ricordo.

Questo progetto non è stato ancora realizzato.

Orto

Un’area visitabile e divisa in settori, con un orto classico per specie perenni e di stagione, uno spazio adibito a orto sinergico e uno realizzato con cassoni per l'agricoltura verticale.

Questo progetto non è ancora ultimato.

Stagno

Una vasca di 3 metri per 9, su tre livelli di altezze (70 cm per le specie acquatiche da fondo, 30cm per le specie da mezzo fondo e riva per le bordure). Lo stagno è interamente ricoperto di terra, per garantire tutti i processi naturali dell’ecosistema, e funziona senza filtri meccanici. La sua purificazione avviene con un equilibrio naturale tra diverse piante che ossigenano e filtrano (come la Typha e la Pontederia cordata) e animali (come le vongole di fiume e le lumache). L’assenza di antagonismo garantisce agli abitanti dello stagno di nidificare sulle sponde e nelle rientranze, e ai visitatori di osservare da vicino i nidi, le uova e la crescita delle forme di vita.

Canale di pietra

È l’antico sistema del consorzio per il trasporto delle acque agricole, oggi in disuso, ed è all’interno della tenuta. È stato ripulito ed è ancora in perfette condizioni. Alle sue spalle è stato piantato un filare di salici gialli e bianchi, e piante di agnocasto, specie tipiche dei canali rurali.

Recinzioni per more e insetti utili

Uno dei problemi iniziali che abbiamo affrontato al Podere Cafasso è stato quello di circoscrivere il perimetro: costruire un muretto oppure no? Oltre all’enorme spesa economica, sarebbe stata un’enorme colata di cemento. Così abbiamo optato per vegetazione e artigianato.

Recinzione 1: su uno dei lati (la tenuta ha una forma triangolare) al nostro arrivo c’era una grossa muraglia di rovi incolti, che invadeva la proprietà per diversi metri di larghezza, lì dove ci sarebbe dovuta essere la stradina d’uscita. Così abbiamo avuto un’idea: radere al suolo i rovi per recuperare il sentiero, costruire una recinzione grossolana ed “educare” in altezza i nuovi rovi che sarebbero nati. L’obiettivo ambizioso è quello di avere una parete vegetale non più selvatica ma intrecciata alla rete, così da poter dare agli ospiti l’opportunità di raccogliere le more in estate, un'esperienza che ha accompagnato l'infanzia di molti.

Recinzione 2: farfalle e api sono insetti impollinatori estremamente utili per l’ambiente, ma a causa dei pesticidi usati nelle coltivazioni intensive, stanno sparendo. Non solo, a causa dei cambiamenti climatici, le api rimaste non affrontano più il letargo naturale. Svegliandosi prima del previsto, faticano a trovare nutrimento in periodi che non combaciano con le fioriture. Per questo, la seconda recinzione della tenuta è stata dedicata a piante rampicanti che fioriscono in tempi diversi dell’anno, come il Jasminum nudiflorum o gelsomino giallo, che sboccia a gennaio, la Wisteria o glicine, che si risveglia a marzo, la Passiflora che fiorisce a giugno e così via, molte altre.

Siepe mediterranea

La parte frontale della tenuta è circoscritta da una siepe di nove specie mediterranee, come il mirto, il biancospino, la ginestra, l’alloro. Le differenti personalità delle piante permettono alla siepe di avere un aspetto irregolare e spontaneo, come in natura, e miscugli di colori molto suggestivi.

Progetti correlati
Insieme per Spike

Spike è un giovane randagio “ospite”, dall’eta’ di 5 mesi, di un canile siciliano; nei primi giorni di luglio 2023 ha avuto una improvvisa paralisi agli arti posteriori con una rapida progressione ascendente che ha coinvolto tronco, arti anteriori, collo e testa nel giro di poche ore.

Gli esami effettuati in emergenza hanno evidenziato la poliradicoloneurite idiopatica, una malattia immuno-mediata a carico del sistema nervoso periferico; una patologia che, se trattata correttamente, ha un esito positivo: significa che Spike fra qualche mese potrebbe tornare a correre e saltare.

Ma affinché ciò avvenga, Spike necessita per queste prime settimane, oltre che dei trattamenti farmacologici, anche e soprattutto di un’intensa attività fisioterapica, di una cuccia morbida e pulita, di cambi frequenti di decubito e tutte le attenzioni atte ad evitare le piaghe.

I Volontari hanno, quindi, trovato uno stallo a pagamento a Catania, dove ha sede la clinica in cui viene ricoverato ogni giorno in regime di day hospital per seguire la fisioterapia.

Lo sforzo è immane… Spike ha bisogno dell’aiuto economico di tutti voi con noi, nonché di una famiglia che voglia NON farlo tornare in una gabbia quando si sarà rimesso.

Insieme possiamo. 
 

L’associazione Amici degli Animali Barcellona PdG- Milazzo Odv è attiva sul territorio dal 2003 occupandosi di circa 400 cani e gatti randagi che, altrimenti, sarebbero condannati all’inferno.

https://www.facebook.com/AssociazioneAmiciDegliAnimaliBarcellonaPGMilazzo

25%
-52 Giorni
Salute e benessereRidurre le disuguaglianzeVita sulla terra
Una casa in cui tornare

“La felicità non è un posto in cui arrivare ma una casa a cui tornare.” 

(Proverbio Arabo)

Un progetto di ristrutturazione di una casa  di accoglienza sulla montagna pistoiese per realizzare esperienze di convivenza, incontro e scoperta della natura per gruppi di tutte le età. 

A Lizzano Pistoiese, l'Azione Cattolica di Pistoia si sta impegnando a recuperare la struttura della diocesi che un tempo ospitava la scuola del paese con l'intento di farla tornare ad essere una casa per l'ospitalità per bambini, giovani e adulti che desiderano realizzare momenti di convivenza, ma anche per poter garantire a titolo gratuito l'accoglienza di gruppi appartenenti alle realtà più vulnerabili del nostro territorio e non solo. 

Questa casa verrà progettata come uno spazio di sosta e arricchimento, dove dedicare tempo alla tutela della natura e del creato, e dove chiunque possa sentirsi coinvolto in un tempo scandito dalle relazioni e dalla straordinaria ordinarietà dello stare insieme. 

Per realizzare questo progetto, i giovani e gli adulti dell'azione cattolica di Pistoia si sono già dedicati alla pulizia degli ambienti, al recupero e restauro di alcuni mobili e alla ricerca di strumentazioni per allestire tutti gli spazi in maniera efficiente; ma sono ancora prioritari i lavori di messa in sicurezza della struttura, di recupero degli infissi, oltre che riparo e manutenzione dell'impianto idraulico e elettrico. 

Il contributo di ciascuno è importante per raggiungere il nostro obiettivo e garantire una casa per tutti.

 

QUESTO QUELLO CHE ABBIAMO TROVATO:

 

NOI E L'INIZIO DEL  NOSTRO LAVORO:

 

63%
-33 Giorni
Sconfiggere la povertàRidurre le disuguaglianzeVita sulla terra
Casa Appennino - Arte, Escursionismo, Yoga

Casa Appennino è uno spazio dove sperimentare e produrre esperienze condivise in cui escursionismo consapevole, natura, arte e yoga, diventano gli strumenti per valorizzare e promuovere il patrimonio ambientale, sociale e culturale del territorio. Un progetto che si attua attraverso residenze interdisciplinari, laboratori, mostre, cammini, yoga, seminari ed attività di restituzione, gratuite per i residenti, al fine di generare consapevolezza e costruire comunità.
Noi abbiamo iniziato, unisciti a noi.

Siamo Carla Ciatto, una vita passata nel mondo della fotografia, oggi insegnante di yoga e futura guida ambientale escursionistica, e Angelo Bellobono, artista, guida ambientale escursionistica, maestro di sci e di sport laureato in scienze motorie, da trent’anni lavoro fondendo pittura e natura.
La nostra esperienza di vita insieme ha fatto nascere un sogno: contribuire a costruire comunità e rigenerare un luogo attraverso la bellezza, la natura, il cammino, l’arte e lo yoga. Questo sogno si chiama Casa Appennino, è una grande casa che abbiamo acquistato nel borgo di Ponticelli Sabino (Rieti), che ora stiamo ristrutturando per farla divenire il cuore di tante attività ed esperienze da condividere.
In questo sogno abbiamo messo insieme quello che siamo. Entra anche tu a farne parte e vieni a viverlo con noi.

Casa Appennino è a soli 40 minuti da Roma, a Ponticelli Sabino, comune di Scandriglia (Rieti), nel Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, un ambiente intatto e selvaggio, ma accogliente e avvolgente. Non serve percorrere migliaia di chilometri, la meraviglia è vicina, basta alzare lo sguardo per scoprire che la bellezza è intorno a noi.
Ponticelli Sabino, a 45 Km da Roma e a 300 m sul livello del mare, si sviluppa attorno a un antico castello degli Orsini, risalente al XI secolo. Oltre all’antica chiesa di Santa Maria del Colle, situata in paese, nelle immediate vicinanze si trovano il Santuario di Santa Maria delle Grazie, il borgo di Farfa con la sua splendida Abbazia e il Monastero Buddista Santacittarama, luoghi di pace e raccoglimento. Numerosi i sentieri da poter percorrere, che comprendono tratti della Via Di Francesco, del Cammino di San Benedetto, del Sentiero Coleman (pittore paeaggista realista), della Via dei Lupi e del Cammino naturale dei Parchi.
L’area è inoltre una delle più rinomate per la produzione dell’olio di oliva.

Le attività:
- Creazione di nuovi cammini nei Monti Lucretili che connettono i borghi del parco attraverso la rigenerazione dei sentieri con pulizia e nuove segnaletiche anche in forma di piccole opere realizzate attivando laboratori con le scuole del territorio. Un laboratorio scuola, natura e arte per gli studenti e non solo. L’esperienza sarà raccolta in una pubblicazione, una guida artistica interamente realizzata dai ragazzi, che sarà poi presentata in una serata dedicata.
- Corsi periodici di yoga, escursionismo, attività in natura e laboratori d’arte offerti gratuitamente ai residenti di Ponticelli Sabino e Scandriglia.
- Residenza artistica interdisciplinare a cadenza annuale, laboratori aperti, mostra finale e proposta per attivare una collezione di arte contemporanea e individuazione di uno spazio per accoglierla.
- Festival annuale dedicato al benessere in natura con pratica dello yoga, cammino in natura, meditazione e arte, per rendere accessibile alla comunità locale attività culturali e in ambiente montano, esempio di uno stile di vita sostenibile per migliorare la propria salute e il proprio benessere fisico, psichico e sociale.
 

Un progetto di questo tipo, partendo dal basso ma supportato da competenza, passione e condivisione, rappresenta un modello in grado di generare cura del territorio, benessere della comunità, microeconomie sostenibili, visioni comuni, nuove prospettive, processi educativi delle nuove generazioni, consapevolezza di ricchezze inesplorate e non abbandono dei luoghi.
“Casa Appennino” è dunque uno spazio che dà “Casa” ad emozioni e competenze per costruire realtà e futuro.
Le recenti tendenze governative sono in linea con un processo di questo tipo, come evidenziato nel nuovo Piano strategico di sviluppo per il turismo 2023/2027
al paragrafo 10.5:
“Una parte dell’offerta di turismo culturale dovrebbe essere riprogettata e riproposta nelle forme di un turismo esperienziale e/o di un turismo creativo-trasformativo. Quest’ultima forma di turismo completa e supera la semplice esperienza perché offre l’opportunità ai visitatori di sviluppare il loro
potenziale creativo attraverso la partecipazione a esperienze lunghe che contemplino momenti di formazione e apprendimento. I turisti fanno veri e propri viaggi trasformativi attraverso l’immersione in luoghi per loro “non ordinari” e il coinvolgimento nelle attività, nelle abitudini e nei segreti di popolazioni locali o gruppi d’interesse creati attorno a delle passioni. Queste forme di turismo hanno anche il pregio di generare contatti tra ospiti e visitatori e garantire forme di coinvolgimento della comunità ospitante.”

Biografie:

Angelo Bellobono, artista, maestro di sci, guida ambientale escursionistica e laureato in scienze motorie, da anni lavora a progetti sulle montagne nei paesi del Mediterraneo, da lui considerato un grande “lago di montagna”. Il suo amore per l’Appennino, catena montuosa mediterranea per eccellenza, che naviga al centro di questo “mare/lago” unendo sud e nord, est ed ovest, lo ha portato a fare di queste montagne il centro della sua indagine artistica. Il suo bagaglio professionale e sportivo connesso a processi artistici che trattano gli aspetti geo-antropologici delle alte terre appeniniche, la loro forza e fragilità, ha dato forma ad esperienze quali “Io sono futuro”, nelle aree colpite dal sisma del centro Italia, “Linea Appennino 1201”, un attraversamento fisico e pittorico dei 1201 km della catena appenninca, il più recente “Mappa Appennino”, una serie di spedizioni pittoriche e residenze in località montane lungo l’Appennino, presentato in una mostra personale al Museo Maxxi de L’Aquila, e “Atla(s)now” un lungo progetto sull’alto Atlante del Marocco presentato al TEDxRoma nel 2015.
Nel recente documentario del CAI “La lunga bellezza” dedicato al Sentiero Italia e presentato al Trento Film Festival, è stata dedicata una parte al suo lavoro.
Il suo lavoro è presente in numerose collezioni pubbliche e private.
“Dipingo per tornare a casa. La pittura è la mia mappa fatta di sudore, vento, freddo, sole, salite e discese, è la costruzione del sentiero.”

Carla Ciatto, insegnante di yoga e futura guida ambientale escursionistica. Dopo la laurea in sociologia ha maturato negli anni esperienze in campi diversi, per poi intraprendere la strada della libera professione nel campo della fotografia collaborando con fotogiornalisti e artisti di fama internazionale, e coltivando parallelamente il suo forte interesse per lo Yoga e per le discipline orientali attraverso la pratica quotidiana sin dai primi anni 2000. Per molto tempo yoga e fotografia hanno convissuto in equilibrio e arricchimento reciproco, ma poi la decisione è stata quella di dedicarsi completamente all’insegnamento dello Hatha Yoga e alla pratica della meditazione Vipassana, costruendo la sua conoscenza attraverso esperienze dirette e percorsi formativi negli ultimi 10 anni. Appassionata di cammino in natura e in montagna ha poi deciso di intraprendere il percorso per conseguire la qualifica di guida ambientale escursionistica, ideando un programma di escursionismo e yoga, tramite il quale conduce cammini verso le vette appenniniche nei dintorni di Roma, arricchendo le escursioni con una pratica di yoga in cima alle montagne o al rientro nelle valli in armonia con la natura.


Noi non siamo nella natura, Noi siamo natura.

42%
-7 Giorni
Salute e benessereCittà e comunità sostenibiliVita sulla terra
Archimede 2.0 - Solar Car by Futuro Solare - Drive the sun

Stiamo per realizzare l'automobile solare più bella al mondo! Si chiamerà Archimede 2.0 

Archimede 2.0 - Futurosolare Guida il soleArchimede 2.0

Il completamento di Archimede 2.0 rappresenta la conclusione di un percorso didattico e umano intrapreso dagli studenti, giovani professionisti e aziende che hanno pensato, partecipato e contribuito alla realizzazione del progetto.

Grazie alla loro dedizione e al loro impegno, siamo stati in grado di sviluppare un veicolo solare innovativo e sostenibile, che rappresenta una vera e propria sfida tecnologica e culturale per il futuro della mobilità. 

Siamo grati a tutti coloro che hanno collaborato con noi,  poiché insieme abbiamo dimostrato che quando si uniscono le forze, si possono ottenere risultati straordinari e contribuire al progresso della società nel suo complesso.



 

Aiutare il team Futuro Solare a realizzare questa impresa permetterà di far progredire la conoscenza e crescita di studenti d'istituti tecnici professionali e universitari nelle loro aree di studio, permettendogli di analizzare processi per trovare soluzioni nella sfida energetica dei prossimi anni.

Ora più mai c'è bisogno d'innovazione ed eccellenza in campi che permetteranno di risolvere i paradigmi energetici del pianeta.

Futuro Solare Onlus

L'Associazione "Futuro Solare Onlus" è attiva a Siracusa dal 2005, impegnata nella sperimentazione di tecnologie innovative per la ricarica di energia on-board di veicoli a trazione elettrica, attraverso la conversione fotovoltaica. Il nostro lavoro si svolge in un laboratorio di tipo "fablab", che ci è stato concesso dall'Amministrazione Comunale di Siracusa.

Ci dedichiamo a promuovere soluzioni innovative e sostenibili per la mobilità urbana, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell'aria nelle nostre città. Il nostro approccio si basa sulla ricerca e lo sviluppo di tecnologie avanzate, con un forte impegno verso la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale.

Il nostro laboratorio è dotato di attrezzature e strumenti all'avanguardia per la progettazione e la sperimentazione di nuovi sistemi di conversione fotovoltaica per la ricarica di veicoli elettrici. Siamo inoltre impegnati a promuovere la cultura della sostenibilità e dell'innovazione, attraverso la condivisione delle nostre conoscenze e l'organizzazione di eventi e attività per la comunità locale.

Ci impegniamo quotidianamente nella ricerca e nell'innovazione, coinvolgendo le nuove generazioni in questo percorso. La nostra associazione si basa su tre pilastri fondamentali:

1. Formazione - Siamo convinti che i giovani rappresentino la speranza per il futuro e per questo investiamo nella loro formazione. Offriamo opportunità di apprendimento e di sviluppo delle competenze tecniche, scientifiche e sociali, per preparare i giovani alle sfide del futuro.

2. Collaborazione - Siamo consapevoli che la realizzazione di un mondo più sostenibile e innovativo richiede un impegno collettivo. Collaboriamo con aziende e istituti scolastici, creando reti di conoscenza e di scambio di idee, per promuovere la ricerca e l'innovazione a livello locale e globale.

3. Rinnovabilità per l'ambiente - Siamo impegnati in un nuovo modo di vivere la mobilità, sostenibile e rinnovabile. Utilizziamo le tecnologie fotovoltaiche per la ricarica di veicoli elettrici, riducendo così le emissioni di CO2 e contribuendo alla riduzione dell'impatto ambientale. Il nostro obiettivo è quello di promuovere un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Sostenere questa iniziativa rappresenta il modo per inserire un piccolo tassello nel puzzle che comporrà il quadro globale di un pensiero innovativo per la gestione energetica del pianeta nei prossimi anni.

Abbiamo già fatto una campagna per Archimede 1 e siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo di crowdfunding. 

La campagna è visibile a questo link.

e vincendo anche lo Spirito dell'Evento nel 2018 a Zolder
 

 

Adesso anche  i grandi media si sono interessati a noi, qui c'è una breve intervista al nostro presidente Vincenzo Di Bella che parla su Rai 3, nella nota trasmissione di Report.

Oggi siamo quasi pronti a finire Archimede 2.0 e siamo pronti a gareggiare alla World Solar Challenge.

Ma abbiamo bisogno anche del tuo aiuto, per rendere Archimede 2.0 una reale soluzione per il futuro di noi tutti. 

Ti basterà realmente poco per aiutarci, dal condividere il nostro progetto sui tuoi social oppure scegliere uno dei vari rewards.

Entra anche tu a far parte di Futuro Solare - Guida il sole

Rischi e sfide

Riconosciamo che completare il progetto dell'automobile solare Archimede 2.0 e partecipare alla World Solar Challenge rappresentano obiettivi ambiziosi che comportano diversi rischi. Tuttavia, siamo convinti dell'importanza di perseguire tali obiettivi per promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale nell'industria automobilistica. Le sfide che abbiamo identificato sono quelle di rendere la mobilità sostenibile in Sicilia e nel mondo, creando un modello di veicolo a propulsione solare che possa essere utilizzato come esempio di sostenibilità per altre comunità e paesi. Inoltre, l'obiettivo di creare un'automobile solare bella e innovativa richiede una costante ricerca e sviluppo di nuove soluzioni tecniche ed estetiche. Infine, partecipare alla World Solar Challenge rappresenta una grande opportunità per confrontarsi con le più grandi università e professionisti del mondo nel settore dell'automotive sostenibile e dimostrare la validità del nostro lavoro. Siamo pronti ad affrontare queste sfide e rischi con determinazione, innovazione e sostenibilità come i nostri principi guida.

Design di lunga durata

Abbiamo sviluppato materiali a lunga durata con un alto tasso di riciclabilità per la macchina solare Archimede 2.0. Questi materiali rappresentano un importante passo avanti verso la sostenibilità ambientale, poiché consentono di ridurre l'impatto ambientale e di migliorare l'efficienza del riciclo. Siamo orgogliosi di essere in grado di offrire soluzioni innovative e responsabili per un futuro più verde e sostenibile.

Riutilizzabile e riciclabile

La nostra automobile solare Archimede 2.0 è stata realizzata con materiali che sono riciclabili fino all'80%. Questi materiali sono stati scelti con l'obiettivo di minimizzare l'impatto ambientale dell'intero ciclo di vita dell'automobile, dalla produzione al suo smaltimento. Siamo impegnati nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni sostenibili e responsabili per il settore automobilistico, contribuendo così a un futuro più verde e sostenibile per tutti.

Materiali sostenibili

La scelta di utilizzare scarti della lavorazione del pomodoro, filamenti in lino e canapa con collanti naturali, tessuti naturali a base di ortica e rivestimenti con pelli sintetiche basati su legno rappresenta un importante passo avanti nella creazione di un veicolo sostenibile ed ecocompatibile. Gli scarti della lavorazione del pomodoro sono un esempio di materiali di scarto che possono essere utilizzati in modo efficiente e responsabile, riducendo l'impatto ambientale e creando un ciclo virtuoso di recupero e riutilizzo. L'utilizzo di filamenti in lino e canapa con collanti naturali, insieme a tessuti naturali a base di ortica, contribuisce a ridurre l'impatto ambientale derivante dalla produzione di tessuti sintetici. Infine, i rivestimenti con pelli sintetiche basati su legno rappresentano un'alternativa sostenibile alle pelli animali, riducendo l'impatto ambientale e promuovendo un'etica animalista. Siamo orgogliosi di contribuire alla creazione di soluzioni innovative e sostenibili per l'industria automobilistica, promuovendo una maggiore attenzione all'impatto ambientale e alla responsabilità sociale.

Fabbriche che rispettano l'ambiente

Siamo impegnati a promuovere una giusta metodologia di progettazione per il futuro, che possa porre le basi per lo sviluppo di veicoli a propulsione solare e di soluzioni sostenibili per l'industria automobilistica. Nonostante non intendiamo creare una nuova fabbrica, il nostro lavoro si pone all'avanguardia rispetto alle richieste del futuro, promuovendo la necessità di compiere scelte più responsabili verso l'ambiente e la salute di tutti. Il nostro impegno per la sostenibilità e la responsabilità sociale si riflette nella scelta dei materiali e delle tecnologie utilizzate nella realizzazione dell'automobile solare Archimede 2.0, che rappresenta un importante passo avanti verso un futuro più verde e sostenibile per tutti. Siamo convinti che il nostro lavoro possa ispirare nuove prospettive e idee per lo sviluppo di soluzioni sostenibili per l'industria automobilistica e contribuire così a un mondo migliore per le future generazioni.

Sustainable Distribution

Vogliamo trasmettere il nostro sapere tramite repository online e piattaforme digitali, in moda da poter inviare il nostro know how con il minimo sforzo ambientale e con un carbon offset vicino allo 0. L'invio di codice, file per la stampe e procedure per poter aiutare altre comunità come laboratori, spazi di apprendimento, università e scuole

Altro

Siamo fortemente impegnati nell'inserire buone pratiche di educazione ambientale nei nostri spazi. Per questo, abbiamo creato laboratori pratici e workshop che mirano a trasmettere alla comunità il nostro sapere in modo da sensibilizzare e informare le persone sui temi dell'ambiente e della sostenibilità. Crediamo che questo sia un passo importante per migliorare il futuro di tutti noi e per promuovere un cambiamento culturale che possa portare a comportamenti più responsabili e consapevoli. Siamo convinti che l'educazione sia uno strumento potente per raggiungere questi obiettivi e siamo determinati a fare la nostra parte per contribuire a un mondo migliore.

74%
-25 Giorni
Istruzione di qualitàEnergia pulita e accessibileImprese, innovazione e infrastrutture
Parco Tanaro 2.0 - Diamo voce alla natura!

PARCO TANARO 2.0. DIAMO VOCE ALLA NATURA. 

Il progetto nasce dalla sfida di riqualificare e restituire alla socialità un’importante area cittadina: il parco fluviale urbano lungo le rive del Tanaro. 

Il sito, importante risorsa faunistica e botanica del territorio è al momento lasciato in stato di semiabbandono. Con Parco Tanaro 2.0 proponiamo di intraprendere un percorso virtuoso di cambiamento al fine di realizzare una forma di gestione del parco, innovativa e sostenibile a servizio delle persone, in particolare dei giovani. 

Parco Tanaro 2.0 fungerà da polo multifunzionale immerso nella natura, in un’area verde al centro della città, dall’alto valore ambientale e naturalistico, dove ambiente e natura si possano coniugare a creatività, cultura del green e benessere.  

Abbiamo lanciato un progetto di riqualificazione non soltanto botanica, ma anche sociale dell’area, proponendo di vocare una piccola porzione all’ingresso dell’anti-parco alle attività con i giovani, ai laboratori e alle attività connesse al fine di dissuadere coloro che utilizzavano il parco per attività illecite a non considerare il Parco Tanaro un luogo abbandonato e ideale per questo tipo di mercati illeciti. A tal fine noi come Associazione Collisioni abbiamo dovuto sostenere i costi per l’inserimento di telecamere di videosorveglianza, nuova illuminazione dell’area con lampioni, e i costi di guardionato indispensabili perché l’area nell’immaginario collettivo tornasse ad apparire protetta e custodita.

Proprio per incentivare la socialità e la frequentazione del parco da parte della cittadinanza, specie nelle ore più nevralgiche come quelle notturne, abbiamo lanciato un fitto cartellone di appuntamenti, serate, concerti, reading teatrali, assemblee di istituto, incontri con associazione, momenti di ballo con orchestra rivolti agli anziani, che hanno permesso al Parco di tornare a vivere e ad essere al centro del dibattito pubblico cittadino.   

GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO: IL NOSTRO SOGNO!

Il Parco Tanaro di Alba risulta essere, come tutte le aree verdi pubbliche urbane, un’enorme opportunità di crescita per il benessere e la felicità civica, e insieme un rischio di concentrazione dello spaccio di droga, della delinquenza e del malaffare. Ciò che determina le sorti della vita del parco, sarà come sempre quanto i cittadini di Alba e dei paesi limitrofi abiteranno il Parco, con diverse attività e iniziative che mirano naturalmente ad aumentare il suo valore intrinseco come polmone verde a disposizione dell’intera cittadinanza; un’opportunità di crescita e sviluppo per l’intera comunità e, in modo particolare, per i giovani del territorio che – attraverso le attività realizzate – potranno essere il motore del cambiamento. Per incentivare una diversa visione del parco, percepito oggi nelle ore notturne come pericoloso, abbiamo scelto il linguaggio che meglio conosciamo, quello della musica, del teatro e dell’arte in generale, per stimolare il dibattito e il confronto.  

L’obiettivo generale di progetto volto alla valorizzazione, al miglioramento e alla protezione di un sito naturale verrà raggiunto attraverso un piano di eventi, incontri e laboratori che risponde ai tre pilastri derivanti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite “green, digitale, resilienza e coesione”. 

COME VENGONO UTILIZZATI FONDI, GRAZIE ALL’AIUTO DI OGNUNO DI VOI 

I fondi raccolti grazie all’aiuto di ognuno di voi ci permetteranno:

Di migliorare e svolgere attività di manutenzione costante dell’intera area verde del “Parco Tanaro” dotando i gruppi di giovani volontari di quelle attrezzature essenziali allo svolgimento dei lavori di pulizia dell’area, di potatura delle piante e di contenimento dell’erba e delle piante infestanti. Tramite l’acquisto di:  

  • Tagliaerba, idropulitrice, soffioni, cesoie, sistemi di irrigazione.
  • Il posizionamento di appositi contenitori per la raccolta differenziata.
  • Dotazione di maggiore illuminazione notturna.
  • Intervento di giardinieri professionisti per la formazione dei giovani.
  • acquisto di altra attrezzatura essenziale alle attività di giardinaggio e cura del parco.

UNISCITI A NOI!

 Associazione Collisioni ha creato un apposito team dedicato al progetto, comprendente nuove figure professionali assunte nello specifico per Parco Tanaro 2.0. come il personale dedicato alla tutela e alla cura del Parco che lavora in pianta stabile presso l’area. Tale team comprende ovviamente educatori, e altre figure professionali dedicate al coordinamento delle attività con i giovani e i giovanissimi. In stretta collaborazione con il Comune di Alba. 

63%
-17 Giorni
Salute e benessereCittà e comunità sostenibili
La Falesia Dimenticata 2.0. La falesia che vorrei!

 

La storia continua: contribuisci per un nuovo settore d'arrampicata con 30 nuove vie per un totale di 60 e altro terreno alla base del falesia.

 🇬🇧The story continues: contribute to help develop a new climbing sector with 30 new routes, making a total of 60, and further terrain at the foot of the Cliff.

 

Di cosa si tratta - What it's about

 

OBIETTIVO 2022: raccogliere i fondi per acquistare 8 nuove particelle e porzioni di parete per ampliare l'area di arrampicata della Falesia Dimenticata andando ad aggiungere altre 30 vie, portando la scelta delle vie da 30 a 60 vie da scalare!

🇬🇧TARGET 2022:  to collect funds for the purchase of 8 new lots of land and portions of cliff to extend the climbing area of the Forgotten Cliff. This will add 30 more routes, increasing the choices available from 30 to 60 climbing routes!

                            TUTTE LE PARTICELLE DA ACQUISTARE - ALL THE LOTS TO BE PURCHASED

 

Come verranno utilizzati i fondi - How the funds will be used

 

I fondi raccolti verranno utilizzati per:

  • Acquisto di n° 8 particelle per un totale di mq. 4481. Le particelle sono quelle alla base della parete e quelle sopra la parete che è di proprietà delle particelle soprastanti.
  • Frazionamento di N° 1 particella.
  • Spese tecniche  e notarili.
  • preparazione, raccolta e spedizione ricompense.

Entrate superiori al traguardo stabilito della raccolta fondi verranno utilizzati per:

  • Pulizie a bonifica delle pareti acquistate.
  • Chiodatura a norma con fittoni inox resinati.

In parallelo e in conseguenza del successo della campagna di raccolta fondi per l'acquisto dei terreni l'Asd Dolomiti Open sta implementando le sinergie per trovare i fondi necessari per la chiodatura della parete, che prevediamo in caso di successo di completare per settembre 2023.

 

🇬🇧The funds collected will be used for:
 

The purchase of 8 lots for a total of 4,481m². The lots are those at the base of the cliff and those above the cliff, which is the property of the lots above it.

The division of 1 land lot.

Technical and notarial costs.

Payment for preparation, collection and sending.
 

Introits superior to the target set for the collection of funds will be used for:

Cleaning and reclaiming the cliffs purchased.

Bolting compliant with regulations using resined stainless steel bolts.
 

 

In parallel, and as a consequence of the success of the campaign to raise funds for the purchase of the terrains, ASD Dolomiti Open is activating synergies to find the funds necessary for the bolting of the cliff. If the campaign is successful, the work should be completed by September 2023.

 

                 La Falesia Dimenticata, dietro le quinte 2017- 2020 - Behind the scenes 2017 -2020

   

Chi c'è dietro al progetto - Who is behind the project

 

Dolomiti Open Asd & Sportfund Onlus. Un gruppo di persona motivate, scalatori, appassionati dell'outdoor ma soprattutto cittadini attenti e sensibili allo sviluppo della Comunità nell'ottica inclusiva e aggregativa. Stringersi intorno ad un progetto condiviso e a vantaggio di tutti per valorizzare in chiave sostenibile e moderna un'area di arrampicata ma non solo.   Fare rete e creare connessioni e sinergie tra persone ed enti con un unico obiettivo: una falesia che è "oltre", non solo una parete per l' arrampicata, ma un luogo fisico e tangibile dove fare eventi culturali, spettacoli teatrali, dove mettere in relazione le persone.


🇬🇧Dolomiti Open Asd & Sportfund Onlus. A group of motivated individuals, climbers, enthusiasts of outdoor life but, above all, citizens with awareness and sensibility towards the development of the community in an inclusive and aggregative perspective. Their goal is to make common cause around a shared project that will benefit everyone by enhancing in a sustainable and modern manner an area for climbing, and not only climbing. To make a network and create connections and synergies between individuals and institutions with a single goal: a cliff that is “something more”, not just a cliff for climbing, but a physical and tangible place where cultural and theatrical events can be held, where people can interrelate.
 

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ARRAMPICATA PER TUTTI alla Falesia Dimenticata - CLIMBING FOR EVERYONE at the Forgotten Cliff


 

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IL TEATRO alla Falesia Dimenticata - THEATRE at the Forgotten Cliff

 

ERA IL 2017: il video del primo crowdfunding di successo! - IT WAS IN 2017: the video of the first successful crowdfunding!


Un progetto a cura di
Dolomiti Open asd

Dolomiti Open Asd nasce nel 2017 con lo scopo di farsi carico della proprietà e del mantenimento della Falesia Dimenticata e del suo progetto di sviluppo.  Il nostro intento è perseguire l'idea di un bene comune condiviso, luogo di arrampicata, ma anche entità concreta per  fare comunità, creare cultura del rispetto dei luoghi, delle persone e la valorizzazione in chiave moderna ed equilibrata del territorio. Tra gli altri progetti di Dolomiti Open che valorizzano l'inclusione, Brenta Open mette al centro le persone, ognuna con le proprie abilità, per sottolineare che le Dolomiti sono veramente patrimonio di tutti se ognuno le può vivere secondo la propria attitudine.  

 

🇬🇧A project curated by
Dolomiti Open ASD

Dolomiti Open ASD was created in 2017 with the aim of assuming the property and maintenance of the Forgotten Cliff and the project for its development. Our intention is to pursue the idea of a shared common asset, a place for climbing but also a concrete entity in which to make a community and create the culture of respect for places and people, enhancing the territory in a modern, balanced perspective. Among other Dolomiti Open projects for the enhancement of inclusion, Brenta Open places people at its centre, each with their own abilities, to underline the fact that the Dolomites will be truly the heritage of everyone if everyone can experience them in relation to their own capacities. 

 

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