La violenza sulle donne è un fenomeno che riguarda ogni cultura, area geografica, fascia di età o ceto sociale, e può presentarsi sotto diverse forme, i cui confini spesso non sono tracciabili. Tra le meno esplicite e spesso inconsapevoli tipologie di violenza, c’è la violenza economica. Nonostante sia un fenomeno poco conosciuto e quantificabile solo in parte, riguarda numerose donne ed ha conseguenze gravi per la comunità. La violenza economica si presenta soprattutto nell’ambito della violenza domestica: l’uomo per assicurarsi di mantenere il potere finanziario può rifiutare di sostenere economicamente la partner, controllare le sue spese, costringerla a firmare documenti, contrarre debiti o prendere parte a truffe contro la sua volontà. In questo rientra anche l’impedire alla donna di trovare forme di autosostentamento in modo da mantenerla in uno stato di dipendenza economica. Spesso questo fenomeno non viene riconosciuto in quanto scambiato per una normale gestione maschile dell’economia familiare. La pandemia ha amplificato il fenomeno descritto, in quanto, evidenziando la crisi economica, ha rafforzato la condizione di ineguaglianza tra uomini e donne ed il gender gap. Questo è ancora più evidente nella realtà campana, dove il divario di genere rende la situazione di subalternità della donna un fattore di rischio consistente per le situazioni di violenza. Nella periferia est di Napoli, in cui noi Kassandre operiamo da anni, la carenza di servizi specifici dedicati al contrasto della violenza di genere rende necessaria un’implementazione degli stessi e un loro ripensamento anche alla luce dei cambiamenti connessi alla pandemia.
Il nostro progetto ha come obiettivo quello di coinvolgere fino a 16 donne in un percorso individualizzato che consenta loro di accostarsi all’ambito lavorativo. Attraverso borse professionalizzanti, si sosterrà l’indipendenza economica e l’autonomizzazione delle donne, favorendo così anche una presa di consapevolezza e l’empowerment. Nello specifico, saranno offerti dai 4 agli 8 incontri di bilancio delle competenze ed orientamento al lavoro, di cui si occuperà un’operatrice esperta, incontri volti ad accompagnare le donne nella scelta dei corsi professionalizzanti di OSS o di analista programmatore. Il percorso terrà conto degli interessi, delle capacità e delle risorse delle donne coinvolte, rendendole protagoniste. Un’altra operatrice si occuperà di prendere contatto con gli enti di interesse, favorendo così la formazione di una rete di supporto che tenga conto delle esigenze delle donne. Permettendo alle donne una crescita personale ed offrendo loro una borsa professionalizzante, l’obiettivo implicito consiste nel favorire l’inserimento delle donne nel mondo lavorativo come OSS e analista programmatore.
L'utilizzo dei fondi: Il vostro sostegno
I fondi raccolti attraverso le donazioni ed il sostegno di MSD saranno impiegati nel finanziamento di un corso professionalizzante della durata di un massimo di 5 mesi, per OSS o per analista programmatore, per ciascuna delle donne coinvolte nel progetto. Se la cifra raggiunta è superiore rispetto a quella prevista, il progetto coinvolgerà un numero superiore di donne. Una piccola parte dei fondi sarà destinata alle spese di organizzazione e gestione dei corsi inclusi materiali di promozione e cancelleria (volantini, stampe, promozione digital..)
Ci presentiamo
Noi, Le Kassandre, siamo un'associazione di promozione sociale che nasce nel 2004 dall’incontro di un gruppo di donne, italiane e straniere, di generazioni ed esperienze diverse, ma accomunate dal tentativo di coniugare l’impegno professionale alle tematiche del sociale, soprattutto quelle relative al genere, alle pari opportunità, e alla educazione/formazione delle nuove generazioni.
Negli ultimi anni abbiamo portato a termine alcuni progetti di notevole rilievo culturale e sociale finalizzati alla creazione di un laboratorio di impresa sociale, interculturale e di servizi per le donne, in particolare nella zona Est di Napoli. Siamo un’equipe di professioniste con formazione specifica su tematiche relative alla violenza di genere composta da: psicologhe, psicoterapeute, avvocate, counselor, insegnanti ed un gruppo di volontarie e tirocinanti che sono di supporto all’associazione ormai da anni.
Il nostro lavoro mira a creare uno spazio che accolga le voci delle donne ma soprattutto, entrando nella rete del 1522 dal 2010, ci impegniamo a contrastare la violenza sulle donne. Le azioni di contrasto si muovono su due livelli, diretto ed indiretto. Tra le azioni dirette, portiamo avanti uno Sportello Donna. Accogliamo e accompagniamo le donne in percorsi di valorizzazione di sé, in particolare in caso di abusi e violenze, offrendo loro servizi di accoglienza, informazione, consulenza legale, consulenza psicologica individuale e di gruppo. Le azioni di contrasto indiretto alla violenza si muovono soprattutto nella direzione della promozione di un lavoro di rete, in collaborazione con scuole, università ed istituzioni, con frequenti e costanti momenti di riflessione e dibattito con altre associazioni presenti sul territorio nazionale e sensibili al tema del genere e della violenza.
La violenza sulle donne è un fenomeno che riguarda ogni cultura, area geografica, fascia di età o ceto sociale, e può presentarsi sotto diverse forme, i cui confini spesso non sono tracciabili. Tra le meno esplicite e spesso inconsapevoli tipologie di violenza, c’è la violenza economica. Nonostante sia un fenomeno poco conosciuto e quantificabile solo in parte, riguarda numerose donne ed ha conseguenze gravi per la comunità. La violenza economica si presenta soprattutto nell’ambito della violenza domestica: l’uomo per assicurarsi di mantenere il potere finanziario può rifiutare di sostenere economicamente la partner, controllare le sue spese, costringerla a firmare documenti, contrarre debiti o prendere parte a truffe contro la sua volontà. In questo rientra anche l’impedire alla donna di trovare forme di autosostentamento in modo da mantenerla in uno stato di dipendenza economica. Spesso questo fenomeno non viene riconosciuto in quanto scambiato per una normale gestione maschile dell’economia familiare. La pandemia ha amplificato il fenomeno descritto, in quanto, evidenziando la crisi economica, ha rafforzato la condizione di ineguaglianza tra uomini e donne ed il gender gap. Questo è ancora più evidente nella realtà campana, dove il divario di genere rende la situazione di subalternità della donna un fattore di rischio consistente per le situazioni di violenza. Nella periferia est di Napoli, in cui noi Kassandre operiamo da anni, la carenza di servizi specifici dedicati al contrasto della violenza di genere rende necessaria un’implementazione degli stessi e un loro ripensamento anche alla luce dei cambiamenti connessi alla pandemia.
Il nostro progetto ha come obiettivo quello di coinvolgere fino a 16 donne in un percorso individualizzato che consenta loro di accostarsi all’ambito lavorativo. Attraverso borse professionalizzanti, si sosterrà l’indipendenza economica e l’autonomizzazione delle donne, favorendo così anche una presa di consapevolezza e l’empowerment. Nello specifico, saranno offerti dai 4 agli 8 incontri di bilancio delle competenze ed orientamento al lavoro, di cui si occuperà un’operatrice esperta, incontri volti ad accompagnare le donne nella scelta dei corsi professionalizzanti di OSS o di analista programmatore. Il percorso terrà conto degli interessi, delle capacità e delle risorse delle donne coinvolte, rendendole protagoniste. Un’altra operatrice si occuperà di prendere contatto con gli enti di interesse, favorendo così la formazione di una rete di supporto che tenga conto delle esigenze delle donne. Permettendo alle donne una crescita personale ed offrendo loro una borsa professionalizzante, l’obiettivo implicito consiste nel favorire l’inserimento delle donne nel mondo lavorativo come OSS e analista programmatore.
L'utilizzo dei fondi: Il vostro sostegno
I fondi raccolti attraverso le donazioni ed il sostegno di MSD saranno impiegati nel finanziamento di un corso professionalizzante della durata di un massimo di 5 mesi, per OSS o per analista programmatore, per ciascuna delle donne coinvolte nel progetto. Se la cifra raggiunta è superiore rispetto a quella prevista, il progetto coinvolgerà un numero superiore di donne. Una piccola parte dei fondi sarà destinata alle spese di organizzazione e gestione dei corsi inclusi materiali di promozione e cancelleria (volantini, stampe, promozione digital..)
Ci presentiamo
Noi, Le Kassandre, siamo un'associazione di promozione sociale che nasce nel 2004 dall’incontro di un gruppo di donne, italiane e straniere, di generazioni ed esperienze diverse, ma accomunate dal tentativo di coniugare l’impegno professionale alle tematiche del sociale, soprattutto quelle relative al genere, alle pari opportunità, e alla educazione/formazione delle nuove generazioni.
Negli ultimi anni abbiamo portato a termine alcuni progetti di notevole rilievo culturale e sociale finalizzati alla creazione di un laboratorio di impresa sociale, interculturale e di servizi per le donne, in particolare nella zona Est di Napoli. Siamo un’equipe di professioniste con formazione specifica su tematiche relative alla violenza di genere composta da: psicologhe, psicoterapeute, avvocate, counselor, insegnanti ed un gruppo di volontarie e tirocinanti che sono di supporto all’associazione ormai da anni.
Il nostro lavoro mira a creare uno spazio che accolga le voci delle donne ma soprattutto, entrando nella rete del 1522 dal 2010, ci impegniamo a contrastare la violenza sulle donne. Le azioni di contrasto si muovono su due livelli, diretto ed indiretto. Tra le azioni dirette, portiamo avanti uno Sportello Donna. Accogliamo e accompagniamo le donne in percorsi di valorizzazione di sé, in particolare in caso di abusi e violenze, offrendo loro servizi di accoglienza, informazione, consulenza legale, consulenza psicologica individuale e di gruppo. Le azioni di contrasto indiretto alla violenza si muovono soprattutto nella direzione della promozione di un lavoro di rete, in collaborazione con scuole, università ed istituzioni, con frequenti e costanti momenti di riflessione e dibattito con altre associazioni presenti sul territorio nazionale e sensibili al tema del genere e della violenza.
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10€ o più
Attestato di partecipazione
15€ o più
gomitolo di lana simbolo delle kassandre
25€ o più
tessera associativa più invito a un evento di fine raccolta in associazione
25€ o più
biglietto per cineforum con conseguente dibattito sul tema della violenza di genere.
50€ o più
Incontro di formazione online sui temi della violenza di genere che avrà una durata di 2h e sarà tenuto da una psicologa e da un’avvocata nel mese di marzo
Quando: 2 | 9 | 16 | 23 luglio 2025 A che ora: dalle 21.00 fino a mezzanotte Dove: Piazza Santa Maria Maggiore, Mondovì (CN)
Questa edizione del Contest Y l'abbiamo sognata in grande, ecco alcune novità:
I giudici: ogni sera ci saranno tre giudici fissi (un giornalista, un professore di musica e un'insegnante di canto) + un giudice ospite di fama nazionale che cambierà ogni data, in relazione al tema della serata.
Gli artisti: ogni sera, a fianco dei concorrenti, si esibirà sul palco del Contest Y anche un artista ospite, avremo con noi musicisti, cantanti, rapper e stand-up comedian!
La partecipazione del pubblico: durante la finale del 23 luglio, tutti gli spettatori presenti in piazza potranno votare il proprio artista preferito. Il concorrente che otterrà il maggior numero di voti otterrà il premio speciale del pubblico.
Le collaborazioni: quest'anno abbiamo esteso la nostra rete di partenariati con altre realtà del territorio, fra cui l'associazione L'Albero del Macramè e l'azienda Lo Grasal, che hanno pensato a dei regali speciali per te che sostieni il nostro progetto <3
I premi: al centro del nostro evento, però, ci sono sempre i nostri concorrenti! Quest'anno vorremmo dedicare una parte ancora più consistente del nostro budget all'acquisto di premi che possano dare loro un contributo ancora più forte alla loro carriera artistica.
GLI STEP DEL CROWDFUNDING
300 euro: riusciamo ad acquistare i premi per il secondo e terzo classificato e il premio del pubblico
1000 euro: riusciamo a ingaggiare i giudici ospiti delle quattro serate, esperti del panorama musicale nazionale
1500 euro e oltre: riusciamo a portare sul palco del Contest Y musicisti, cantanti, rapper e stand-up comedian per rendere le nostre serate ancor più indimenticabili!
L'obiettivo minimo del nostro crowdfunding è di 1500 euro, ma tutto ciò che raccogliamo in più ci permetterà di realizzare alcune delle nostre mille idee e di mettere le ali al nostro progetto!
Per sei anni, il Teatro Il Mulino di Piossasco è stato tutto questo. Grazie al lavoro della compagnia Mulino ad Arte, non è stato solo un luogo di spettacoli, ma uno spazio vivo, aperto, dove 9.000 persone all'anno – spettatori, artisti, studenti, associazioni – si sono ritrovate, confrontate, emozionate. Abbiamo portato il nome di Piossasco in tutta Italia e in dieci Paesi europei con il nostro Teatro a Pedali. Abbiamo costruito una delle stagioni culturali più ricche della regione. Ma ora, questo percorso rischia di interrompersi.
Dal 1° gennaio 2025 l'amministrazione comunale di Piossasco ha azzerato il suo contributo per la gestione del Teatro Il Mulino. Il 31 luglio prossimo, inoltre, scadrà l'attuale concessione e ci è stata proposta una proroga tecnica, ma alle stesse condizioni: nessun sostegno, nessuna risorsa. Intanto, come Mulino ad Arte abbiamo già sostenuto numerose spese per la stagione teatrale e per il Festival 2025, scoprendo solo dopo che non ci sarebbe più stata alcuna copertura pubblica.
Siamo artisti, non politici. Ma crediamo che dove c’è volontà, c’è sempre una strada. E oggi, questa strada passa anche da voi. Se pensate che la cultura debba continuare a vivere, se credete che valga la pena difendere il lavoro di chi ogni giorno la porta avanti con passione e coerenza, vi chiediamo di sostenerci.
Ogni contributo – grande o piccolo – ci aiuterà a far fronte agli impegni già assunti, e a non lasciare che tutto ciò che abbiamo costruito in questi anni vada perduto. Aiutateci a tenere in vita un progetto culturale libero, indipendente, necessario.
Non chiediamo di salvare un edificio, ma di dare futuro a un’idea. A una visione collettiva. A una compagnia che ha fatto della cultura una missione.