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SENZA COLPE-MOSTRA FOTOGRAFICA ITINERANTE SUI BAMBINI CHE VIVONO NELLE CARCERI CON LE LORO MADRI
Roma, Italia
Solidarietà
Obiettivi:
Mi chiamo Anna Catalano, sono una fotografa free lance.
Il mio progetto fotografico più significativo è “Senza Colpe”, con cui, dal 2018 ad oggi, sto documentando la realtà dei bambini che in Italia vivono negli ICAM (Istituti a carcerazione attenuata per madri, introdotti con la Legge 62 del 21 aprile 2011) e nelle sezioni nido delle carceri tradizionali, così come previsto dalla legge 354 del 26 luglio 1975 che consente alle detenute di portare i propri figli con sé in carcere, per cercare di tutelare il rapporto genitoriale e insieme espiare la pena inflitta per il reato commesso.
Per un bambino trascorre mesi o addirittura anni in un Icam o in un carcere è nocivo. Sanno che fuori da quelle mura esiste un’altra vita e l’alternanza tra queste due realtà alimenta delle dinamiche complesse che richiedono loro un grosso sforzo di adattamento continuo tra libertà e reclusione, generando malesseri nella sfera psico emotiva, e non solo.
Ho visitato tutti gli ICAM, cinque in totale (Torino “Lorusso e Cutugno”, Milano “San Vittore”, Venezia“Giudecca”, Cagliari e Lauro (AV)). Pur se concepiti in apparenza a misura di madre e bambino, dovrebbero essere impiegati come una soluzione provvisoria, utili quindi a valutare misure di detenzione alternative, ma sono diventati troppo spesso “La” soluzione per un periodo di tempo indefinito, e un modo per le detenute di vivere un tipo di detenzione meno dura per loro, ma dalle conseguenze incalcolabili per i loro figli.
Il progetto iniziato a dicembre 2018 è completamente autofinanziato.
Solo a Lauro, sono andata una decina di volte. E in questo viaggio durato anni non tutti i momenti visti sono stati catturati dall’obiettivo. Ricordo due bambine che in pieno agosto non avevano messo il naso fuori dall’istituto e si bagnavano con una pompa d’acqua nel cortile. O a Milano un bambino che chiedeva perché non potesse invitare gli amichetti a festeggiare il compleanno. La libertà che negli Icam hanno i minori è un’illusione. Per una questione di rispetto, la prima volta che sono entrata non ho preso subito la fotocamera. Ho parlato con le detenute, ho spiegato loro perché fossi lì, abbiamo pranzato insieme e solo quando ho percepito una scintilla ho capito che potevo scattare e ascoltare le storie di ognuna.
Il 30 maggio 2022 la commissione giustizia della camera ha approvato la proposta di legge a firma dell’Onorevole Paolo Siani, con 242 voti a favore, 7 contrati e 2 astenuti. Il disegno di legge propone delle modifiche alla 62/2011 mirando a valorizzare l’esperienza delle case famiglia, oggi solo due su tutto il territorio nazionale, una a Milano e l’altra Roma, considerate da tutte la vera soluzione al problema dei bambini in carcere, portando inoltre lo Stato a finanziarle.
La chiusura anticipata della XVIII legislatura ha impedito che la proposta passasse in Senato. Ripresentata in questa legislatura da Debora Serracchiani, la proposta è saltata dopo un duro scontro tra opposizioni e governo. La Lega intende riscrivere e la norma prevedendo in automatico il carcere per le donne incinte – la cui pena oggi è differita – e la revoca della patria potestà in caso di reiterazione del reato. “
Dallo scorso 22 marzo “Senza Colpe” è diventata una mostra, che ha avuto come prima tappa il PAN di Napoli e sta aiutando a smuovere l’opinione pubblica su questo tema, delicato e poco conosciuto.
Tutti i costi di allestimento sono stati a mio carico, così come le trasferte.
Ora, l’idea è quella di ingrandirla, di stampare ed esporre ancora più foto, di farla diventare itinerante, in molti stanno chiedendo di poterla esporre in altre città.
Ecco, la raccolta fondi andrebbe a sostenere questa causa, aiuterebbe a intervenire sulla nuova proposta di legge, perché la comunità sta scoprendo una realtà sconosciuta, perché chi legifera probabilmente non ha mai visitato un ICAM o una sezione nido e queste fotografie potrebbero aiutarli a spostare il loro punto di vista sui bambini, capire meglio quello che vivono e permetterebbe di portare la mostra in altre città, sostenendomi nei costi di produzione, allestimento, trasferte.
Da sola, è diventato molto, molto difficile.
Per referenze, questo è il mio sito web.
Servizio TGR Campania, minuto 8,46
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Commenti (1)

In bocca al lupo cara Anna! Spero che questo tuo progetto arrivi a quante più persone possibile! Un abbraccio.
Gabriella Vitiello
04/04/2023
30 €
Obiettivo
5.000 €
56
Giorni rimanenti
2
Sostenitori
23
Condivisioni
Utente Anonimo
10€
- 2 mesi fa
Utente Anonimo
20€
- 2 mesi fa
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10€ o più
Menzione di tutti i sostenitori, su un pannello dedicato posto accanto alla sinossi del progetto, in ogni sede espositiva. I nomi dei sostenitore saranno divulgati anche tramite le azioni di comunicazione on line legate all'iniziativa.
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Roma, Italia
Solidarietà
Obiettivi:
Mi chiamo Anna Catalano, sono una fotografa free lance.
Il mio progetto fotografico più significativo è “Senza Colpe”, con cui, dal 2018 ad oggi, sto documentando la realtà dei bambini che in Italia vivono negli ICAM (Istituti a carcerazione attenuata per madri, introdotti con la Legge 62 del 21 aprile 2011) e nelle sezioni nido delle carceri tradizionali, così come previsto dalla legge 354 del 26 luglio 1975 che consente alle detenute di portare i propri figli con sé in carcere, per cercare di tutelare il rapporto genitoriale e insieme espiare la pena inflitta per il reato commesso.
Per un bambino trascorre mesi o addirittura anni in un Icam o in un carcere è nocivo. Sanno che fuori da quelle mura esiste un’altra vita e l’alternanza tra queste due realtà alimenta delle dinamiche complesse che richiedono loro un grosso sforzo di adattamento continuo tra libertà e reclusione, generando malesseri nella sfera psico emotiva, e non solo.
Ho visitato tutti gli ICAM, cinque in totale (Torino “Lorusso e Cutugno”, Milano “San Vittore”, Venezia“Giudecca”, Cagliari e Lauro (AV)). Pur se concepiti in apparenza a misura di madre e bambino, dovrebbero essere impiegati come una soluzione provvisoria, utili quindi a valutare misure di detenzione alternative, ma sono diventati troppo spesso “La” soluzione per un periodo di tempo indefinito, e un modo per le detenute di vivere un tipo di detenzione meno dura per loro, ma dalle conseguenze incalcolabili per i loro figli.
Il progetto iniziato a dicembre 2018 è completamente autofinanziato.
Solo a Lauro, sono andata una decina di volte. E in questo viaggio durato anni non tutti i momenti visti sono stati catturati dall’obiettivo. Ricordo due bambine che in pieno agosto non avevano messo il naso fuori dall’istituto e si bagnavano con una pompa d’acqua nel cortile. O a Milano un bambino che chiedeva perché non potesse invitare gli amichetti a festeggiare il compleanno. La libertà che negli Icam hanno i minori è un’illusione. Per una questione di rispetto, la prima volta che sono entrata non ho preso subito la fotocamera. Ho parlato con le detenute, ho spiegato loro perché fossi lì, abbiamo pranzato insieme e solo quando ho percepito una scintilla ho capito che potevo scattare e ascoltare le storie di ognuna.
Il 30 maggio 2022 la commissione giustizia della camera ha approvato la proposta di legge a firma dell’Onorevole Paolo Siani, con 242 voti a favore, 7 contrati e 2 astenuti. Il disegno di legge propone delle modifiche alla 62/2011 mirando a valorizzare l’esperienza delle case famiglia, oggi solo due su tutto il territorio nazionale, una a Milano e l’altra Roma, considerate da tutte la vera soluzione al problema dei bambini in carcere, portando inoltre lo Stato a finanziarle.
La chiusura anticipata della XVIII legislatura ha impedito che la proposta passasse in Senato. Ripresentata in questa legislatura da Debora Serracchiani, la proposta è saltata dopo un duro scontro tra opposizioni e governo. La Lega intende riscrivere e la norma prevedendo in automatico il carcere per le donne incinte – la cui pena oggi è differita – e la revoca della patria potestà in caso di reiterazione del reato. “
Dallo scorso 22 marzo “Senza Colpe” è diventata una mostra, che ha avuto come prima tappa il PAN di Napoli e sta aiutando a smuovere l’opinione pubblica su questo tema, delicato e poco conosciuto.
Tutti i costi di allestimento sono stati a mio carico, così come le trasferte.
Ora, l’idea è quella di ingrandirla, di stampare ed esporre ancora più foto, di farla diventare itinerante, in molti stanno chiedendo di poterla esporre in altre città.
Ecco, la raccolta fondi andrebbe a sostenere questa causa, aiuterebbe a intervenire sulla nuova proposta di legge, perché la comunità sta scoprendo una realtà sconosciuta, perché chi legifera probabilmente non ha mai visitato un ICAM o una sezione nido e queste fotografie potrebbero aiutarli a spostare il loro punto di vista sui bambini, capire meglio quello che vivono e permetterebbe di portare la mostra in altre città, sostenendomi nei costi di produzione, allestimento, trasferte.
Da sola, è diventato molto, molto difficile.
Per referenze, questo è il mio sito web.
Servizio TGR Campania, minuto 8,46
Commenti (1)
Utente Anonimo ha donato
10€
In bocca al lupo cara Anna! Spero che questo tuo progetto arrivi a quante più persone possibile! Un abbraccio.
Gabriella Vitiello
04/04/2023