I DIAMANTI delle CERBAIE
Querce, Italia
Ambiente
Obiettivi:
Salute e benessereCittà e comunità sostenibiliVita sulla terra

Le Colline delle Cerbaie sono un luogo unico in Toscana e in Italia per l’elevata biodiversità presente.

In questi rilievi di poche decine di metri sul livello del mare, resistono habitat naturali e specie vegetali che non si trovano altrove e, anche per questo, buona parte del territorio è inserita nella Rete Europea Natura2000.

Nelle Cerbaie vi sono, allo stato spontaneo, almeno 10 specie vegetali protette e quasi 50 di interesse regionale secondo gli elenchi della LR 56_2000 sulla Biodiversità.

Qui si trovano habitat e piante al limite estremo della loro distribuzione mondiale.

Qui sta per essere riconosciuta la prima Foresta Vetusta della Regione Toscana secondo le linee guida del Ministero delle Foreste.

i

Questo inimitabile patrimonio naturale è stato oggetto, circa quindici anni fa e grazie a finanziamenti regionali e europei, di importanti progetti di recupero e valorizzazione di ambienti e percorsi in modo da poter, da un lato tutelare la biodiversità e, dall’altro, dare la possibilità alla popolazione e ai turisti di poter fruire di queste opportunità di conoscenza e svago.

Sono stati create, anche grazie al supporto dei Comuni e delle associazioni, reti di sentieri dotate di attrezzature e segnaletica escursionistica e didattica che hanno consentito di realizzare progetti di educazione ambientale con le scuole, passeggiate e progetti scientifici di monitoraggio ambientale.

Purtroppo, negli anni, i costi per la manutenzione ordinaria e straordinaria sono diventati insostenibili per gli sforzi profusi dal Consorzio Forestale delle Cerbaie, struttura privata partecipata dalle Amministrazioni Comunali. Anno dopo anno, anche a fronte di iniziative di valorizzazione delle diverse aree, quanto realizzato più di dieci anni fa, rischia sempre di più di andare perduto e così anche l’opportunità, unica, di poter tutelare e promuovere questa risorsa che non ha uguali.

Ecco perché abbiamo scelto tre luoghi/ambienti rappresentativi dell’intero sistema collinare nei quali, grazie al Crowdfunding, poter ritornare “all’anno zero” da cui poter ripartire con nuove energie per svilupparne le potenzialità e far divenire questi luoghi eccellenze importanti per la conservazione, l’educazione e la coscienza civica.

La Sfagneta delle Pianore, nel Comune di Santa Maria a Monte, ospita la torbiera a sfagno più grande della Toscana non montana… e cos’è lo Sfagno? E’ un muschio di origine artica, diffuso alle alte latitudini europee che è giunto in Italia al tempo delle glaciazioni e poi nuovamente scomparso con il riscaldamento del clima degli ultimi 20.000 anni.

E’ una pianta protetta e assai rara e in Toscana raggiunge i limiti meridionali di distribuzione. Assieme a lui, vegeta la solenne Felce Florida (Osmunda regalis), anche lei un Relitto ambientale (cioè una pianta “alla deriva” dal suo ambiente originario) anche se il suo ambiente sono le foreste equatoriali ed è giunta da noi ben più di 20 milioni di anni fa. In un lembo di poco più di 2 ettari, resistono “ambienti che non dovrebbero esserci” in un mosaico di specie unico.

Nel 2010 furono inaugurati i percorsi didattici e recuperati gli ambienti. Poi, nel corso degli anni, la manutenzione ordinaria non è stata più possibile e oggi lo stato delle attrezzature e degli habitat versa in una condizione di notevole criticità

La Sfagneta della Sammartina invece, nel Comune di Fucecchio, insiste in poco più di 1000 mq e ha le stesse caratteristiche delle Pianore tranne per la presenza, di valore unico della Drosera rotundifolia, pianta carnivora nordica che vive in stretto rapporto con lo Sfagno. Grazie alle vescicolette collose agli apici dei filamenti che partono dalle foglie, riesce a integrare la sua “dieta”, nutrendosi di una moltitudine di piccoli invertebrati che, malauguratamente, scambiano quelle palline fatali per goccioline d’acqua.

Anche in questo luogo, manutenuto meglio negli anni grazie al lavoro di volontari e appassionati, le strutture per la fruizione sono in stato di quasi completo abbandono.

Il terzo luogo scelto per la Riconquista delle Cerbaie sono i Boschi ex-Opera Pia Landini Marchiani, di proprietà del Comune di Fucecchio, un territorio di quasi 120 ettari dove, sempre nel 2010, il Comune, beneficiando di un finanziamento europeo, realizzò un importante progetto di recupero dei sentieri boschivi con staccionate, panchine, tavolini per pic-nic, cartellonistica didattico-naturalistica, laghi per la biodiversità.

Il Consorzio Forestale gestisce, tramite concessione dal Comune, questo patrimonio di percorsi e foreste, avendo potuto garantire la manutenzione grazie a interventi di taglio boschivo oggi non più possibili e quindi, anche questa “opera” unica nel suo genere in Toscana (una foresta pubblica aperta alla cittadinanza) rischia, mese dopo mese, di andare perduta.

Per tornare al “punto di partenza”, al cosiddetto “anno zero”, abbiamo bisogno di raccogliere 60.000 €, la cifra che ci permetterà di recuperare gli ambienti, ripristinare i percorsi e le attrezzature e iniziare progetti di valorizzazione 2.0 delle risorse presenti.

Grazie e in bocca al lupo a tutti noi!

 

Andrea Bernardini

Direttore del Consorzio Forestale delle Cerbaie

Commenti (3)
Utente Anonimo ha donato 50€
lodevole e coraggiosa iniziativa, per un principio di tutela nell'interesse di tutti
07/03/2023
Utente Anonimo ha donato 40€
avanti tutta!
18/02/2023
Utente anonimo ha donato 60€
Forza!
18/02/2023
300 €
Obiettivo 60.000 €
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Querce, Italia
Ambiente
Obiettivi:
Salute e benessereCittà e comunità sostenibiliVita sulla terra

Le Colline delle Cerbaie sono un luogo unico in Toscana e in Italia per l’elevata biodiversità presente.

In questi rilievi di poche decine di metri sul livello del mare, resistono habitat naturali e specie vegetali che non si trovano altrove e, anche per questo, buona parte del territorio è inserita nella Rete Europea Natura2000.

Nelle Cerbaie vi sono, allo stato spontaneo, almeno 10 specie vegetali protette e quasi 50 di interesse regionale secondo gli elenchi della LR 56_2000 sulla Biodiversità.

Qui si trovano habitat e piante al limite estremo della loro distribuzione mondiale.

Qui sta per essere riconosciuta la prima Foresta Vetusta della Regione Toscana secondo le linee guida del Ministero delle Foreste.

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Questo inimitabile patrimonio naturale è stato oggetto, circa quindici anni fa e grazie a finanziamenti regionali e europei, di importanti progetti di recupero e valorizzazione di ambienti e percorsi in modo da poter, da un lato tutelare la biodiversità e, dall’altro, dare la possibilità alla popolazione e ai turisti di poter fruire di queste opportunità di conoscenza e svago.

Sono stati create, anche grazie al supporto dei Comuni e delle associazioni, reti di sentieri dotate di attrezzature e segnaletica escursionistica e didattica che hanno consentito di realizzare progetti di educazione ambientale con le scuole, passeggiate e progetti scientifici di monitoraggio ambientale.

Purtroppo, negli anni, i costi per la manutenzione ordinaria e straordinaria sono diventati insostenibili per gli sforzi profusi dal Consorzio Forestale delle Cerbaie, struttura privata partecipata dalle Amministrazioni Comunali. Anno dopo anno, anche a fronte di iniziative di valorizzazione delle diverse aree, quanto realizzato più di dieci anni fa, rischia sempre di più di andare perduto e così anche l’opportunità, unica, di poter tutelare e promuovere questa risorsa che non ha uguali.

Ecco perché abbiamo scelto tre luoghi/ambienti rappresentativi dell’intero sistema collinare nei quali, grazie al Crowdfunding, poter ritornare “all’anno zero” da cui poter ripartire con nuove energie per svilupparne le potenzialità e far divenire questi luoghi eccellenze importanti per la conservazione, l’educazione e la coscienza civica.

La Sfagneta delle Pianore, nel Comune di Santa Maria a Monte, ospita la torbiera a sfagno più grande della Toscana non montana… e cos’è lo Sfagno? E’ un muschio di origine artica, diffuso alle alte latitudini europee che è giunto in Italia al tempo delle glaciazioni e poi nuovamente scomparso con il riscaldamento del clima degli ultimi 20.000 anni.

E’ una pianta protetta e assai rara e in Toscana raggiunge i limiti meridionali di distribuzione. Assieme a lui, vegeta la solenne Felce Florida (Osmunda regalis), anche lei un Relitto ambientale (cioè una pianta “alla deriva” dal suo ambiente originario) anche se il suo ambiente sono le foreste equatoriali ed è giunta da noi ben più di 20 milioni di anni fa. In un lembo di poco più di 2 ettari, resistono “ambienti che non dovrebbero esserci” in un mosaico di specie unico.

Nel 2010 furono inaugurati i percorsi didattici e recuperati gli ambienti. Poi, nel corso degli anni, la manutenzione ordinaria non è stata più possibile e oggi lo stato delle attrezzature e degli habitat versa in una condizione di notevole criticità

La Sfagneta della Sammartina invece, nel Comune di Fucecchio, insiste in poco più di 1000 mq e ha le stesse caratteristiche delle Pianore tranne per la presenza, di valore unico della Drosera rotundifolia, pianta carnivora nordica che vive in stretto rapporto con lo Sfagno. Grazie alle vescicolette collose agli apici dei filamenti che partono dalle foglie, riesce a integrare la sua “dieta”, nutrendosi di una moltitudine di piccoli invertebrati che, malauguratamente, scambiano quelle palline fatali per goccioline d’acqua.

Anche in questo luogo, manutenuto meglio negli anni grazie al lavoro di volontari e appassionati, le strutture per la fruizione sono in stato di quasi completo abbandono.

Il terzo luogo scelto per la Riconquista delle Cerbaie sono i Boschi ex-Opera Pia Landini Marchiani, di proprietà del Comune di Fucecchio, un territorio di quasi 120 ettari dove, sempre nel 2010, il Comune, beneficiando di un finanziamento europeo, realizzò un importante progetto di recupero dei sentieri boschivi con staccionate, panchine, tavolini per pic-nic, cartellonistica didattico-naturalistica, laghi per la biodiversità.

Il Consorzio Forestale gestisce, tramite concessione dal Comune, questo patrimonio di percorsi e foreste, avendo potuto garantire la manutenzione grazie a interventi di taglio boschivo oggi non più possibili e quindi, anche questa “opera” unica nel suo genere in Toscana (una foresta pubblica aperta alla cittadinanza) rischia, mese dopo mese, di andare perduta.

Per tornare al “punto di partenza”, al cosiddetto “anno zero”, abbiamo bisogno di raccogliere 60.000 €, la cifra che ci permetterà di recuperare gli ambienti, ripristinare i percorsi e le attrezzature e iniziare progetti di valorizzazione 2.0 delle risorse presenti.

Grazie e in bocca al lupo a tutti noi!

 

Andrea Bernardini

Direttore del Consorzio Forestale delle Cerbaie

Commenti (3)
Utente anonimo ha donato 60€
Forza!
18/02/2023
Utente Anonimo ha donato 40€
avanti tutta!
18/02/2023
Utente Anonimo ha donato 50€
lodevole e coraggiosa iniziativa, per un principio di tutela nell'interesse di tutti
07/03/2023

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