FUNGHI ESPRESSO 2.0
Tecnologia
Obiettivi:
Imprese, innovazione e infrastrutture

Chi siamo

Funghi Espresso è una startup agricola che coltiva funghi freschi in modo sostenibile e naturale, utilizzando il fondo di caffè proveniente dai bar come substrato per la coltivazione.

Funghi Espresso è la scommessa di due ragazzi: Antonio, agronomo, e Vincenzo, architetto, che hanno creato un modello ispirato alla Blue Economy (teoria sviluppata dall’economista Gunter Pauli), dove gli scarti di un ciclo produttivo sono riutilizzati in altri cicli produttivi, in un effetto chiamato a “cascata”. In questa teoria i sistemi produttivi non sono visti in maniera distinta e separata gli uni dagli altri, ma in modo integrato: gli scarti provenienti da un ciclo produttivo possono essere recuperati o riciclati in un altro ciclo produttivo per generare nuova energia, nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro.

Funghi Espresso promuove il riutilizzo delle risorse a livello locale introducendo il concetto di “Urban Farming”, ovvero di “Fattoria Urbana”, dove la produzione agricola è situata nei pressi della città, per riutilizzare al meglio gli scarti che essa produce (fondi di caffè) e restituire alla città stessa prodotti alimentari con elevato valore nutritivo, come i funghi.

Nel sistema Funghi Espresso non esistono rifiuti ma risorse. Infatti, il substrato una volta finita la coltivazione diventa un ottimo concime organico per l’agricoltura, chiudendo così il ciclo del caffè!

Come verranno utilizzati i fondi

I fondi raccolti grazie alla campagna di crowdfunding, saranno utilizzati per la progettazione e la realizzazione del primo prototipo di container.

Il primo importante lavoro sarà quello di coibentare il nostro container marittimo, sia le pareti con dei pannelli isolanti, che il tetto, con una copertura verde (composta da un sottile strato di terreno sul quale semineremo un prato) per diminuire l'impatto del sole durante i periodi caldi.

Per quanto riguarda il controllo dei parametri ambientali, all'interno del container saranno istallati sensori per il controllo dell'umidità, della temperatura e dell'anidride carbonica (CO2); il tutto sarà collegato ad un software (Arduino) che ci permetterà di regolare il condizionamento dell'aria, l'accensione delle ventole e dell'impianto di nebulizzazione dell'acqua.

Per sfruttare al meglio lo spazio in verticale saranno realizzati dei carrelli su misura, che consentiranno di movimentare il substrato dalla cella d'incubazione (al buio) alla cella di fruttificazione (alla luce).

La nostra storia

Il percorso che ha portato alla creazione di Funghi Espresso inizia nel 2013, quando Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del comune di Capannori e vincitore Premio Goldman Prize 2013, apre il caso studio sul riutilizzo del fondo di caffè in agricoltura, presentato all’interno dello showroom Il gusto di un caffè sostenibile.

Antonio Di Giovanni (agronomo membro del team di Ercolini), realizza il progetto pilota di educazione ambientale Dal caffè alle proteine, che ha visto la partecipazione di circa 200 alunni dell’Istituto comprensivo Ilio Micheloni alla coltivazione di funghi (Pleurotus Ostreatus) utilizzando come substrato proprio il fondo di caffè.

In seguito a questa sperimentazione, Antonio incontra un giovane architetto campano, Vincenzo Sangiovanni, anche lui appassionato di sostenibilità ambitale e interessato ai metodi di riutilizzo degli scarti organici.

Nel marzo 2014, grazie all'incontro con il sig. Tomohiro Sato, imprenditore giapponese, Antonio e Vincenzo fondano Funghi Espresso e inaugurano nel 2015 la prima sede produttiva nel comune di Capannori (LU).

I nostri riconoscimenti

Nell’aprile del 2014 Funghi Espresso riceve il suo primo riconoscimento come “Miglior progetto di qualità” all’interno dell’Incubatore Universitario Fiorentino (Impresa Campus Unifi).

Nel giugno dello stesso anno, Funghi Espresso è stata premiata come startup innovativa, all’interno del "Tour delle buone pratiche a Rifiuti Zero" organizzato dal Centro di ricerca Rifiuti Zero del comune di Capannori e dall’associazione Zero Waste Italy.

Il 28 ottobre 2014, Funghi Espresso è stata premiata dalla Regione Toscana come migliore buona pratica, nell’ambito del concorso di idee, “Call for ideas Toscana” in relazione al tema Expo 2015. Il riconoscimento è stato consegnato in occasione dei duecento giorni da Expo 2015.

Funghi Espresso è stata selezionata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF), tra le 25 startup agricole più innovative in Italia.

Grazie a questo importante riconoscimento, Funghi Espresso ha partecipato a Expo 2015 con un suo stand all’interno del mercato di Cascina Triulza.

Domande&Risposte

Perché dovrei sostenere Funghi Espresso?

Per raccontare al mondo che esiste un modo nuovo di fare impresa. Locale, sostenibile, ad impatto zero, che produce cibo buono e sano!

Perché dovrei finanziare un container?

Il container è proprio quello che ci serve per realizzare il nostro sogno, per 5 semplici motivi:

1. E' grande e può contenere in verticale una grande quantità di substrato coltivabile

2. Protegge la coltivazione dalle contaminazioni

3. All'interno di un container è facile regolare l'ambiente di coltivazione

4. Possiamo farlo funzionare con un limitato consumo di energia e di suolo

5. E' un modulo di dimensioni standard, quindi è facile trasportarlo e replicarlo, anche in un ambiente urbano!

Ho deciso di modificare la mia ricompensa. Come posso fare?

Entra nell'area riservata del sito di Eppela e prosegui cliccando sul tasto "le tue offerte". In quella sezione puoi modificare le tue preferenze variando l'offerta.

Le ricompense che vedo nel video saranno identiche a quelle che riceverò a fine campagna?

Sì! I nostri kit sono già stati testati dai nostri clienti e sostenitori in tutta Italia, buongustai amanti dei funghi e amici di Funghi Espresso!

Ho appena supportato il progetto. Quando mi arriverà la ricompensa?

Gli ordini verranno processati entro la fine di aprile. Le ricompense saranno spedite tra maggio e giugno.

Resta aggiornato!

Segui la nostra campagna su Facebook, Twitter e Instagram e dicci cosa ne pensi!

#raccogliamoifondi

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Credi che la nostra idea sia geniale? Vuoi iniziare la tua coltivazione? Allora questa è l'occasione giusta! Infatti, oltre alla cena e agli altri gadget e prodotti Funghi Espresso, potrai partecipare al nostro corso di formazione della durata di due giorni dove potrai apprendere le tecniche sulla coltivazione e capire come poter replicare il nostro modello.

500€ o più

Trascorri con noi un intera giornata in azienda! Potrai conoscere meglio Antonio e Vincenzo e capire con loro come poter riprodurre al meglio il modello Funghi Espresso nel tuo contesto territoriale. Avrai la possibilità di partecipare anche al corso di formazione e ricevere le altre ricompense (cena, prodotti e gadget Funghi Espresso).

1000€ o più

Entrerai nella Funghi Espresso Wall of Fame e vedrai il tuo nome riportato sui primi 15 container che produrremo! Dopo tutto, un'offerta così importante deve ricevere una ricompensa altrettanto importante!

Tecnologia
Obiettivi:
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Chi siamo

Funghi Espresso è una startup agricola che coltiva funghi freschi in modo sostenibile e naturale, utilizzando il fondo di caffè proveniente dai bar come substrato per la coltivazione.

Funghi Espresso è la scommessa di due ragazzi: Antonio, agronomo, e Vincenzo, architetto, che hanno creato un modello ispirato alla Blue Economy (teoria sviluppata dall’economista Gunter Pauli), dove gli scarti di un ciclo produttivo sono riutilizzati in altri cicli produttivi, in un effetto chiamato a “cascata”. In questa teoria i sistemi produttivi non sono visti in maniera distinta e separata gli uni dagli altri, ma in modo integrato: gli scarti provenienti da un ciclo produttivo possono essere recuperati o riciclati in un altro ciclo produttivo per generare nuova energia, nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro.

Funghi Espresso promuove il riutilizzo delle risorse a livello locale introducendo il concetto di “Urban Farming”, ovvero di “Fattoria Urbana”, dove la produzione agricola è situata nei pressi della città, per riutilizzare al meglio gli scarti che essa produce (fondi di caffè) e restituire alla città stessa prodotti alimentari con elevato valore nutritivo, come i funghi.

Nel sistema Funghi Espresso non esistono rifiuti ma risorse. Infatti, il substrato una volta finita la coltivazione diventa un ottimo concime organico per l’agricoltura, chiudendo così il ciclo del caffè!

Come verranno utilizzati i fondi

I fondi raccolti grazie alla campagna di crowdfunding, saranno utilizzati per la progettazione e la realizzazione del primo prototipo di container.

Il primo importante lavoro sarà quello di coibentare il nostro container marittimo, sia le pareti con dei pannelli isolanti, che il tetto, con una copertura verde (composta da un sottile strato di terreno sul quale semineremo un prato) per diminuire l'impatto del sole durante i periodi caldi.

Per quanto riguarda il controllo dei parametri ambientali, all'interno del container saranno istallati sensori per il controllo dell'umidità, della temperatura e dell'anidride carbonica (CO2); il tutto sarà collegato ad un software (Arduino) che ci permetterà di regolare il condizionamento dell'aria, l'accensione delle ventole e dell'impianto di nebulizzazione dell'acqua.

Per sfruttare al meglio lo spazio in verticale saranno realizzati dei carrelli su misura, che consentiranno di movimentare il substrato dalla cella d'incubazione (al buio) alla cella di fruttificazione (alla luce).

La nostra storia

Il percorso che ha portato alla creazione di Funghi Espresso inizia nel 2013, quando Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del comune di Capannori e vincitore Premio Goldman Prize 2013, apre il caso studio sul riutilizzo del fondo di caffè in agricoltura, presentato all’interno dello showroom Il gusto di un caffè sostenibile.

Antonio Di Giovanni (agronomo membro del team di Ercolini), realizza il progetto pilota di educazione ambientale Dal caffè alle proteine, che ha visto la partecipazione di circa 200 alunni dell’Istituto comprensivo Ilio Micheloni alla coltivazione di funghi (Pleurotus Ostreatus) utilizzando come substrato proprio il fondo di caffè.

In seguito a questa sperimentazione, Antonio incontra un giovane architetto campano, Vincenzo Sangiovanni, anche lui appassionato di sostenibilità ambitale e interessato ai metodi di riutilizzo degli scarti organici.

Nel marzo 2014, grazie all'incontro con il sig. Tomohiro Sato, imprenditore giapponese, Antonio e Vincenzo fondano Funghi Espresso e inaugurano nel 2015 la prima sede produttiva nel comune di Capannori (LU).

I nostri riconoscimenti

Nell’aprile del 2014 Funghi Espresso riceve il suo primo riconoscimento come “Miglior progetto di qualità” all’interno dell’Incubatore Universitario Fiorentino (Impresa Campus Unifi).

Nel giugno dello stesso anno, Funghi Espresso è stata premiata come startup innovativa, all’interno del "Tour delle buone pratiche a Rifiuti Zero" organizzato dal Centro di ricerca Rifiuti Zero del comune di Capannori e dall’associazione Zero Waste Italy.

Il 28 ottobre 2014, Funghi Espresso è stata premiata dalla Regione Toscana come migliore buona pratica, nell’ambito del concorso di idee, “Call for ideas Toscana” in relazione al tema Expo 2015. Il riconoscimento è stato consegnato in occasione dei duecento giorni da Expo 2015.

Funghi Espresso è stata selezionata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF), tra le 25 startup agricole più innovative in Italia.

Grazie a questo importante riconoscimento, Funghi Espresso ha partecipato a Expo 2015 con un suo stand all’interno del mercato di Cascina Triulza.

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Perché dovrei sostenere Funghi Espresso?

Per raccontare al mondo che esiste un modo nuovo di fare impresa. Locale, sostenibile, ad impatto zero, che produce cibo buono e sano!

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Il container è proprio quello che ci serve per realizzare il nostro sogno, per 5 semplici motivi:

1. E' grande e può contenere in verticale una grande quantità di substrato coltivabile

2. Protegge la coltivazione dalle contaminazioni

3. All'interno di un container è facile regolare l'ambiente di coltivazione

4. Possiamo farlo funzionare con un limitato consumo di energia e di suolo

5. E' un modulo di dimensioni standard, quindi è facile trasportarlo e replicarlo, anche in un ambiente urbano!

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