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Zuppa di Plastica
Grumento Nova, Italia
Ambiente
Obiettivi:
Questo progetto è nato diversi anni addietro quando, la Valle fino ad allora incontaminata dove ad oggi ancora vivo, è stata violentata da decine di pozzi per l'estrazione del petrolio con annessa la costruzione di un centro oli. Ciò mi ha portato ad impegnarmi personalmente per la salvaguardia dell'ambiente e dei territori. Così è nato “Zuppa di plastica”. I fondi raccolti verranno utilizzati per le trasferte, per l'acquisto di materiale di scena e le spese teatrali. Il nostro spettacolo non prevederà il pagamento di un biglietto ma di un'offerta libera, poiché lo scopo resta quello di sensibilizzare e rafforzare nelle persone una forte coscienza ambientale.
“Zuppa di Plastica” è uno spettacolo di teatro di impegno che tratta tematiche ambientali tristemente attuali. L’Opera, scritta interamente da Mimmo Toscano, utilizza forme comunicative verbali e musicali che arrivano direttamente al pubblico, con modalità che nascono da un’esperienza sperimentata sul campo e da una competenza pluriennale in laboratori teatrali nelle scuole e nelle associazioni su temi di attualità quali, ad esempio: disagio, emarginazione sociale, bullismo. In modo coinvolgente e non convenzionale, si pone l'attenzione sull'avvelenamento ambientale di acqua, suolo e aria che ci sta portando al punto di non ritorno. Il 28 luglio dello scorso anno ha segnato l'Earth overshoot day 2022. In questa data sono terminate le risorse naturali messe a disposizione dalla Terra e quindi per i restanti mesi l'umanità si è “indebitata” con il pianeta dovendo ricorrere all'utilizzo delle "scorte" disponibili per gli anni futuri, utilizzando di fatto quelle delle prossime generazioni. Significa che la popolazione mondiale ha utilizzato l'equivalente di circa 1,75 pianeti Terra all'anno. Nel 2022 l'Italia ha raggiunto la propria data di esaurimento delle risorse con ben 2 mesi d'anticipo, il 15 Maggio, rispetto a quella mondiale. L’estinzione di alcune specie, una maggiore diffusione delle malattie, l’innalzamento delle temperature, il collasso degli ecosistemi, l’innalzamento dei mari e altri possibili e diversi impatti climatici diventeranno sempre più frequenti e devastanti nei prossimi 30 anni. L'IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici ha stimato dodici “punti di non ritorno” oltre i quali recuperare il collasso dell’ecosistema del pianeta Terra potrebbe diventare impossibile. Essi sono causati dall’aumento delle temperature che, oltre un certo livello, possono innescare delle reazioni a catena con conseguenze devastanti per l’ambiente. Per esempio, lo scioglimento dei ghiacci artici non porterà solamente all’innalzamento del livello dei mari, ma causerà anche la dispersione del gas metano trattenuto nel terreno congelato, che contribuirà ulteriormente a riscaldare l’atmosfera. Un altro punto di non ritorno potrebbe essere la devastazione della foresta pluviale amazzonica e la sua trasformazione in una savana, evento che, secondo gli scienziati, potrebbe avvenire rapidamente e con aumenti della temperatura relativamente piccoli.
“Se la nostra specie prospererà o semplicemente sopravvivrà nel ventunesimo secolo” avverte l’Ipcc nel rapporto, dipenderà dalle scelte che le società prenderanno non nei prossimi anni, ma immediatamente. “Il peggio deve ancora avvenire - si legge ancora sul rapporto dell’Ipcc -incidendo sulla vita dei nostri figli e nipoti”. Infine, il report sottolinea come i cambiamenti climatici vadano ad aumentare le disuguaglianze sociali, per cui saranno “i meno responsabili del riscaldamento globale” a soffrire in modo sproporzionato per i suoi effetti.
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Grumento Nova, Italia
Ambiente
Obiettivi:
Questo progetto è nato diversi anni addietro quando, la Valle fino ad allora incontaminata dove ad oggi ancora vivo, è stata violentata da decine di pozzi per l'estrazione del petrolio con annessa la costruzione di un centro oli. Ciò mi ha portato ad impegnarmi personalmente per la salvaguardia dell'ambiente e dei territori. Così è nato “Zuppa di plastica”. I fondi raccolti verranno utilizzati per le trasferte, per l'acquisto di materiale di scena e le spese teatrali. Il nostro spettacolo non prevederà il pagamento di un biglietto ma di un'offerta libera, poiché lo scopo resta quello di sensibilizzare e rafforzare nelle persone una forte coscienza ambientale.
“Zuppa di Plastica” è uno spettacolo di teatro di impegno che tratta tematiche ambientali tristemente attuali. L’Opera, scritta interamente da Mimmo Toscano, utilizza forme comunicative verbali e musicali che arrivano direttamente al pubblico, con modalità che nascono da un’esperienza sperimentata sul campo e da una competenza pluriennale in laboratori teatrali nelle scuole e nelle associazioni su temi di attualità quali, ad esempio: disagio, emarginazione sociale, bullismo. In modo coinvolgente e non convenzionale, si pone l'attenzione sull'avvelenamento ambientale di acqua, suolo e aria che ci sta portando al punto di non ritorno. Il 28 luglio dello scorso anno ha segnato l'Earth overshoot day 2022. In questa data sono terminate le risorse naturali messe a disposizione dalla Terra e quindi per i restanti mesi l'umanità si è “indebitata” con il pianeta dovendo ricorrere all'utilizzo delle "scorte" disponibili per gli anni futuri, utilizzando di fatto quelle delle prossime generazioni. Significa che la popolazione mondiale ha utilizzato l'equivalente di circa 1,75 pianeti Terra all'anno. Nel 2022 l'Italia ha raggiunto la propria data di esaurimento delle risorse con ben 2 mesi d'anticipo, il 15 Maggio, rispetto a quella mondiale. L’estinzione di alcune specie, una maggiore diffusione delle malattie, l’innalzamento delle temperature, il collasso degli ecosistemi, l’innalzamento dei mari e altri possibili e diversi impatti climatici diventeranno sempre più frequenti e devastanti nei prossimi 30 anni. L'IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici ha stimato dodici “punti di non ritorno” oltre i quali recuperare il collasso dell’ecosistema del pianeta Terra potrebbe diventare impossibile. Essi sono causati dall’aumento delle temperature che, oltre un certo livello, possono innescare delle reazioni a catena con conseguenze devastanti per l’ambiente. Per esempio, lo scioglimento dei ghiacci artici non porterà solamente all’innalzamento del livello dei mari, ma causerà anche la dispersione del gas metano trattenuto nel terreno congelato, che contribuirà ulteriormente a riscaldare l’atmosfera. Un altro punto di non ritorno potrebbe essere la devastazione della foresta pluviale amazzonica e la sua trasformazione in una savana, evento che, secondo gli scienziati, potrebbe avvenire rapidamente e con aumenti della temperatura relativamente piccoli.
“Se la nostra specie prospererà o semplicemente sopravvivrà nel ventunesimo secolo” avverte l’Ipcc nel rapporto, dipenderà dalle scelte che le società prenderanno non nei prossimi anni, ma immediatamente. “Il peggio deve ancora avvenire - si legge ancora sul rapporto dell’Ipcc -incidendo sulla vita dei nostri figli e nipoti”. Infine, il report sottolinea come i cambiamenti climatici vadano ad aumentare le disuguaglianze sociali, per cui saranno “i meno responsabili del riscaldamento globale” a soffrire in modo sproporzionato per i suoi effetti.