Restauro chiesetta di Sant'Anna
Monigo, Italia
Cultura
Obiettivi:
Parità di genereRidurre le disuguaglianzeLotta contro il cambiamento climatico

 

OBIETTIVO DELLA CAMPAGNA

L’edificio necessita di restauro. Occorre consolidare le fondamenta, il tetto e assicurare il reflusso dell’acqua piovana. Anche la parte pittorica ha bisogno di essere restaurata

La chiesetta o “oratorio” sarà così restituita al culto, del resto mai cessato, e inserita anche negli itinerari turistici relativi a Treviso e dintorni. 

Il progetto relativo al restauro

 

I PROBLEMI DELLA STRUTTURA

  • Flessione importante della volta interna con fessurazioni accentuate soprattutto lungo l'asse longitudinale
  • Fessurazioni passanti in alcuni punti della muratura perimetrale
  • Umidità di risalita
  • Esfoliazione dell'intonaco perimetrale interno ed evidenti segni di degrado nella fascia basamentale esterna
  • Scivolamento di elementi di laterizio posti in coperturaInfiltrazioni di acqua discendente

 

LA STORIA DELLA CHIESETTA DI SANT'ANNA

Chiamata comunemente chiesetta di S. Anna, ma il suo nome storico è oratorio di sant’Antonio abate

Un tempo, esisteva una Villa appartenente all’antica famiglia veneziana dei Tron, della quale oggi più non esiste traccia alcuna. L’oratorio di S. Antonio sorgeva a lato della piazzetta d’ingresso alla villa. 

La dedica a S. Antonio Abate non deve stupire. Qui vicino, a S. Giuseppe, infatti operò per questo duecento anni un Ospizio dedicato appunto a S. Antonio abate. 

La devozione per questo Santo, in Monigo, è poi confermata dal fatto che la sagra più importante del paese cadeva proprio il 17 di gennaio, giorno in cui cade la memoria di S. Antonio. Oltre al culto verso S. Antonio, era vivo anche il culto mariano. 

La parrocchia entrò in possesso dell’oratorio nel 1888, ceduto dai signori Baroncelli che, agli inizi del XIX secolo, avevano a loro volta acquistato la proprietà dei Tron (nel 1822). 

Nell’oratorio era custodito il corpo di S. Clemente martire che era donato al Baroncelli, di mestiere notaio, da un ambasciatore spagnolo del quale il notaio era procuratore. 

La famiglia Baroncelli, in seguito, volle che il corpo del Santo trovasse una più decorosa sistemazione e lo donò alla Chiesa parrocchiale, dove oggi si trova, sul muro al lato sinistro dell’altare della Madonna. 

 

LA RILEVANZA STORICO-ARTISTICA

La facciata, molto elegante nelle linee neoclassiche, presenta un timpano, entro il quale una tavola marmorea reca uno scudo cinquecentesco, ma l'arma dei Tron, che certamente doveva esservi scolpita, risulta del tutto scalpellata. Sul culmine del timpano una vigorosa scultura a mezzo busto del Padre Eterno che posa la mano sinistra sul globo ed alza la destra mutila, e ai lati due palle di pietra che rappresentano il Sole e la Luna. Alcuni hanno ritenuto, e forse giustamente, questa scultura del XVI secolo ed in effetti essa ne ha tutte le caratteristiche. L'oratorio ha, lateralmente, due navi per il coretto e la sacristia ma so-no queste una aggiunta posteriore. Nell'interno fanno spicco due stupende acquasantiere in marmo, raffiguranti una affusolata mano di donna che regge la pila dell'acqua e alle pareti due pancate in marmo rette da mensole cinquecentesche. 

In sacrestia, elegante piccolo lavabo in mar-mo rosso di Verona a due bacini sovrapposti a muro. Grazioso il cinquecentesco campanile a vela, in pietra d'Istria, e caratteristico il muricciuolo che racchiude l'ingresso dell'Oratorio, con pancate all'intorno, rette anche queste da mensole. Quand'era proprietà dei Tron, l'Oratorio era officiato da un cappellano. 

L’interno a una navata è caratterizzato da una ricca e cromaticamente vivace decorazione a fresco, che riveste integralmente le pareti e risale sulla volta, che è a due campate a crociera formanti sei vele triangolari. 

Sulla parete di fondo è addossato l’altare marmoreo

Il dossale presenta la pala centinata, inquadrata da due semicolonne corinzie in marmo, reggenti il frontone e a coronamento mistilineo a volute, sulle qua-li sono posti tre angeli in legno dipinto reggenti i simboli della passione: quello centrale, il cartiglio I.N.R.I., quello di sinistra i chiodi, quello di destra ha la mano sorregente mancante. 

 

 

 

 

LA PALA D'ALTARE

La Pala d'altare dedicata ai Santi Anna e Gioacchino

Pitture e decori riportano ad un piccolo ciclo della Redenzione e delle virtù cristiane. Al centro della volta, Cristo risorto, la Pala dell’altare con l’educazione della Vergine Maria da parte dei santi Anna e Gioacchino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA CHIESETTA: LUOGO DELLA COMUNITÀ

 

COSTI COMPLESSIVI DELL'OPERA

Il costo complessivo del restauro è pari a € 175.000. 

Un terzo dell'intero ammontare è stato coperto dal gruppo “Sagra di Sant'Anna”.

Attualmente le donazioni da parte dei parrocchiani ammontano a  € 7.500.

Il Comune di Treviso, che ringraziamo,  coprirà circa il 10% delle spese.

 

INIZIO CANTIERE

PONTEGGIO ESTERNO
PARTICOLARE DEL PONTEGGIO
IL CANTIERE VISTO DAL TETTO DELLA CHIESETTA
IL DETTAGLIO DELLA CAMPANA

 

MAGGIO 2022 - Chiusura Primo Stralcio:

  • Restauro del tetto ✅
  • Restauro delle facciate ✅

Entro pochi giorni, inoltre, saranno rimosse anche le impalcature esterne! 
Il progetto prosegue. 

Commenti (2)
Utente Anonimo ha donato 150€
Grazie per la dedizione a questo bel progetto!
01/01/2022
Utente Anonimo ha donato 50€
Forza! Siamo con voi! Questo patrimonio artistico e di spiritualità deve continuare a splendere!
07/12/2021
855 €
Obiettivo 855 €
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Utente Anonimo
25€ - 8 mesi fa
Utente Anonimo
20€ - 10 mesi fa
Utente Anonimo
10€ - 10 mesi fa
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Lettera di ringraziamento da parte di Don Giuseppe

50€ o più
  • Lettera di ringraziamento da parte di Don Giuseppe
  • Cartolina ricordo della Chiesetta

 

150€ o più
  • Lettera di ringraziamento da parte di Don Giuseppe
  • Cartolina ricordo della Chiesetta
  • Cena per due persone presso la sagra di Sant'Anna (luglio 2022)
300€ o più
  • Lettera di ringraziamento da parte di Don Giuseppe
  • Cartolina ricordo della Chiesetta
  • Cena per due persone presso la sagra di Sant'Anna (luglio 2022)
  • Stampa della Pala dei santi Gioacchino e Anna
Monigo, Italia
Cultura
Obiettivi:
Parità di genereRidurre le disuguaglianzeLotta contro il cambiamento climatico

 

OBIETTIVO DELLA CAMPAGNA

L’edificio necessita di restauro. Occorre consolidare le fondamenta, il tetto e assicurare il reflusso dell’acqua piovana. Anche la parte pittorica ha bisogno di essere restaurata

La chiesetta o “oratorio” sarà così restituita al culto, del resto mai cessato, e inserita anche negli itinerari turistici relativi a Treviso e dintorni. 

Il progetto relativo al restauro

 

I PROBLEMI DELLA STRUTTURA

  • Flessione importante della volta interna con fessurazioni accentuate soprattutto lungo l'asse longitudinale
  • Fessurazioni passanti in alcuni punti della muratura perimetrale
  • Umidità di risalita
  • Esfoliazione dell'intonaco perimetrale interno ed evidenti segni di degrado nella fascia basamentale esterna
  • Scivolamento di elementi di laterizio posti in coperturaInfiltrazioni di acqua discendente

 

LA STORIA DELLA CHIESETTA DI SANT'ANNA

Chiamata comunemente chiesetta di S. Anna, ma il suo nome storico è oratorio di sant’Antonio abate

Un tempo, esisteva una Villa appartenente all’antica famiglia veneziana dei Tron, della quale oggi più non esiste traccia alcuna. L’oratorio di S. Antonio sorgeva a lato della piazzetta d’ingresso alla villa. 

La dedica a S. Antonio Abate non deve stupire. Qui vicino, a S. Giuseppe, infatti operò per questo duecento anni un Ospizio dedicato appunto a S. Antonio abate. 

La devozione per questo Santo, in Monigo, è poi confermata dal fatto che la sagra più importante del paese cadeva proprio il 17 di gennaio, giorno in cui cade la memoria di S. Antonio. Oltre al culto verso S. Antonio, era vivo anche il culto mariano. 

La parrocchia entrò in possesso dell’oratorio nel 1888, ceduto dai signori Baroncelli che, agli inizi del XIX secolo, avevano a loro volta acquistato la proprietà dei Tron (nel 1822). 

Nell’oratorio era custodito il corpo di S. Clemente martire che era donato al Baroncelli, di mestiere notaio, da un ambasciatore spagnolo del quale il notaio era procuratore. 

La famiglia Baroncelli, in seguito, volle che il corpo del Santo trovasse una più decorosa sistemazione e lo donò alla Chiesa parrocchiale, dove oggi si trova, sul muro al lato sinistro dell’altare della Madonna. 

 

LA RILEVANZA STORICO-ARTISTICA

La facciata, molto elegante nelle linee neoclassiche, presenta un timpano, entro il quale una tavola marmorea reca uno scudo cinquecentesco, ma l'arma dei Tron, che certamente doveva esservi scolpita, risulta del tutto scalpellata. Sul culmine del timpano una vigorosa scultura a mezzo busto del Padre Eterno che posa la mano sinistra sul globo ed alza la destra mutila, e ai lati due palle di pietra che rappresentano il Sole e la Luna. Alcuni hanno ritenuto, e forse giustamente, questa scultura del XVI secolo ed in effetti essa ne ha tutte le caratteristiche. L'oratorio ha, lateralmente, due navi per il coretto e la sacristia ma so-no queste una aggiunta posteriore. Nell'interno fanno spicco due stupende acquasantiere in marmo, raffiguranti una affusolata mano di donna che regge la pila dell'acqua e alle pareti due pancate in marmo rette da mensole cinquecentesche. 

In sacrestia, elegante piccolo lavabo in mar-mo rosso di Verona a due bacini sovrapposti a muro. Grazioso il cinquecentesco campanile a vela, in pietra d'Istria, e caratteristico il muricciuolo che racchiude l'ingresso dell'Oratorio, con pancate all'intorno, rette anche queste da mensole. Quand'era proprietà dei Tron, l'Oratorio era officiato da un cappellano. 

L’interno a una navata è caratterizzato da una ricca e cromaticamente vivace decorazione a fresco, che riveste integralmente le pareti e risale sulla volta, che è a due campate a crociera formanti sei vele triangolari. 

Sulla parete di fondo è addossato l’altare marmoreo

Il dossale presenta la pala centinata, inquadrata da due semicolonne corinzie in marmo, reggenti il frontone e a coronamento mistilineo a volute, sulle qua-li sono posti tre angeli in legno dipinto reggenti i simboli della passione: quello centrale, il cartiglio I.N.R.I., quello di sinistra i chiodi, quello di destra ha la mano sorregente mancante. 

 

 

 

 

LA PALA D'ALTARE

La Pala d'altare dedicata ai Santi Anna e Gioacchino

Pitture e decori riportano ad un piccolo ciclo della Redenzione e delle virtù cristiane. Al centro della volta, Cristo risorto, la Pala dell’altare con l’educazione della Vergine Maria da parte dei santi Anna e Gioacchino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA CHIESETTA: LUOGO DELLA COMUNITÀ

 

COSTI COMPLESSIVI DELL'OPERA

Il costo complessivo del restauro è pari a € 175.000. 

Un terzo dell'intero ammontare è stato coperto dal gruppo “Sagra di Sant'Anna”.

Attualmente le donazioni da parte dei parrocchiani ammontano a  € 7.500.

Il Comune di Treviso, che ringraziamo,  coprirà circa il 10% delle spese.

 

INIZIO CANTIERE

PONTEGGIO ESTERNO
PARTICOLARE DEL PONTEGGIO
IL CANTIERE VISTO DAL TETTO DELLA CHIESETTA
IL DETTAGLIO DELLA CAMPANA

 

MAGGIO 2022 - Chiusura Primo Stralcio:

  • Restauro del tetto ✅
  • Restauro delle facciate ✅

Entro pochi giorni, inoltre, saranno rimosse anche le impalcature esterne! 
Il progetto prosegue. 

Commenti (2)
Utente Anonimo ha donato 50€
Forza! Siamo con voi! Questo patrimonio artistico e di spiritualità deve continuare a splendere!
07/12/2021
Utente Anonimo ha donato 150€
Grazie per la dedizione a questo bel progetto!
01/01/2022

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