Nonostante il progresso economico che l’Etiopia sta vivendo negli ultimi anni, le donne ancora rimangono in una posizione svantaggiata a livello socio-economico e culturale. In particolare il contesto socio-culturale e la povertà delle zone rurali rendono complessa la vita di donne e ragazze che si ritrovano a lasciare la loro casa nella speranza di una vita migliore nelle zone urbane del Paese.
Per questo motivo è numerosa la presenza di adolescenti e giovani donne sulle strade, specialmente della capitale. La vulnerabilità di queste ragazze le espone quotidianamente a situazioni d’abuso che spesso si traducono in gravidanze indesiderate in giovane età.
Le ragazze, insieme ai loro bambini, in questa situazione non hanno la possibilità di accedere ai servizi sanitari necessari, esponendo entrambi a condizioni di salute rischiose, talvolta ai limiti della sopravvivenza.
Il mercato del lavoro, inoltre, non si arrischia ad assumere giovani ragazze-madri, diminuendo le loro opportunità di lavoro e cambiamento.
Per far fronte a questi ostacoli, i volontari dell’Associazione In Missione Onlus, dal 2015, hanno avviato un progetto di accoglienza, accompagnamento e riabilitazione per le ragazze madri che vivono o rischiano di vivere in strada con i loro figli nella capitale, Addis Abeba: il “Nigat for young mothers in the streets” che accoglie annualmente 30 ragazze con i loro bambini con l’obiettivo di reinserirle nel tessuto socio-economico.
Gli obiettivi del progetto sono:
Migliorare le condizioni psico-fisiche di donne e bambini
Favorire il legame di attaccamento tra mamma e bambino e contribuire alla formazione delle madri riguardanti la cura e la crescita del proprio figlio
Educare all’autonomia della vita domestica e sociale
Approfondire le competenze di letto scrittura
Creare percorsi di formazione professionale adeguati ad ogni ragazza
Favorire il reinserimento nel tessuto socioeconomico e, ove possibile, la reintegrazione nella famiglia d’origine.
All'interno del progetto sono presenti diverse figure professionali che supportano le ragazze: baby-sitter, insegnanti dei laboratori di formazione professionale, una cuoca, un’infermiera e un equipe educativa. Tutte queste figure svolgono un lavoro coordinato in rete.
Il percorso formativo delle ragazze ha come obiettivo il raggiungimento dell’autonomia, la formazione personale, lo sviluppo del legame mamma-bambino, la collaborazione e la crescita professionale.
Come verranno utilizzati i fondi
Oggi più di prima è necessario garantire alle mamme e ai loro bambini una copertura sanitaria attraverso l’appoggio continuo di un’infermiera che possa valutare costantemente le loro condizioni di salute, il sostegno delle spese mediche, delle medicine e dei servizi non coperti dal sistema sanitario nazionale, come: radiologia, rianimazione, traumatologia.
Chi c'è dietro al progetto e alle ricompense
Il progetto è portato avanti dai volontari degli Amici del Sidamo - Associazione In Missione Onlus che vivono in Etiopia. Questo gruppo però non è solo. In Italia ragazzi, giovani e famiglie si danno da fare con diverse attività per sostenere chi vive in Etiopia.
Il gruppo è formato da insegnanti, fisioterapisti, educatori, impiegati, psicologi e chi più ne ha più ne metta!
In questa particolare occasione anche amici e conoscenti si sono messi a disposizione per creare le ricompense che potete richiedere a fronte del vostro contributo.
Ogni persona ha messo in gioco i propri talenti e le proprie capacità per aiutare le giovani mamme di strada del Nigat!
Nonostante il progresso economico che l’Etiopia sta vivendo negli ultimi anni, le donne ancora rimangono in una posizione svantaggiata a livello socio-economico e culturale. In particolare il contesto socio-culturale e la povertà delle zone rurali rendono complessa la vita di donne e ragazze che si ritrovano a lasciare la loro casa nella speranza di una vita migliore nelle zone urbane del Paese.
Per questo motivo è numerosa la presenza di adolescenti e giovani donne sulle strade, specialmente della capitale. La vulnerabilità di queste ragazze le espone quotidianamente a situazioni d’abuso che spesso si traducono in gravidanze indesiderate in giovane età.
Le ragazze, insieme ai loro bambini, in questa situazione non hanno la possibilità di accedere ai servizi sanitari necessari, esponendo entrambi a condizioni di salute rischiose, talvolta ai limiti della sopravvivenza.
Il mercato del lavoro, inoltre, non si arrischia ad assumere giovani ragazze-madri, diminuendo le loro opportunità di lavoro e cambiamento.
Per far fronte a questi ostacoli, i volontari dell’Associazione In Missione Onlus, dal 2015, hanno avviato un progetto di accoglienza, accompagnamento e riabilitazione per le ragazze madri che vivono o rischiano di vivere in strada con i loro figli nella capitale, Addis Abeba: il “Nigat for young mothers in the streets” che accoglie annualmente 30 ragazze con i loro bambini con l’obiettivo di reinserirle nel tessuto socio-economico.
Gli obiettivi del progetto sono:
Migliorare le condizioni psico-fisiche di donne e bambini
Favorire il legame di attaccamento tra mamma e bambino e contribuire alla formazione delle madri riguardanti la cura e la crescita del proprio figlio
Educare all’autonomia della vita domestica e sociale
Approfondire le competenze di letto scrittura
Creare percorsi di formazione professionale adeguati ad ogni ragazza
Favorire il reinserimento nel tessuto socioeconomico e, ove possibile, la reintegrazione nella famiglia d’origine.
All'interno del progetto sono presenti diverse figure professionali che supportano le ragazze: baby-sitter, insegnanti dei laboratori di formazione professionale, una cuoca, un’infermiera e un equipe educativa. Tutte queste figure svolgono un lavoro coordinato in rete.
Il percorso formativo delle ragazze ha come obiettivo il raggiungimento dell’autonomia, la formazione personale, lo sviluppo del legame mamma-bambino, la collaborazione e la crescita professionale.
Come verranno utilizzati i fondi
Oggi più di prima è necessario garantire alle mamme e ai loro bambini una copertura sanitaria attraverso l’appoggio continuo di un’infermiera che possa valutare costantemente le loro condizioni di salute, il sostegno delle spese mediche, delle medicine e dei servizi non coperti dal sistema sanitario nazionale, come: radiologia, rianimazione, traumatologia.
Chi c'è dietro al progetto e alle ricompense
Il progetto è portato avanti dai volontari degli Amici del Sidamo - Associazione In Missione Onlus che vivono in Etiopia. Questo gruppo però non è solo. In Italia ragazzi, giovani e famiglie si danno da fare con diverse attività per sostenere chi vive in Etiopia.
Il gruppo è formato da insegnanti, fisioterapisti, educatori, impiegati, psicologi e chi più ne ha più ne metta!
In questa particolare occasione anche amici e conoscenti si sono messi a disposizione per creare le ricompense che potete richiedere a fronte del vostro contributo.
Ogni persona ha messo in gioco i propri talenti e le proprie capacità per aiutare le giovani mamme di strada del Nigat!
nel 2019 è stata lanciata la prima edizione dell’iniziativa annuale di raccolta fondi “A Natale regala un anno di vita in più a Essere Anziani a Mirafiori sud” e Fondazione Mirafiori ha istituito un fondo dedicato per dare continuità all’attività nel tempo e realizzare interventi e iniziative specifiche
nel 2020 e nel 2021, in concomitanza dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid19, il progetto ha saputo sperimentare e sviluppare strategie e soluzioni in risposta ai bisogni degli anziani, adattabili e modulabili ai cambiamenti delle condizioni sociali, economiche e sanitarie del contesto di riferimento, diventando punto di riferimento cittadino per gli anziani e i loro familiari, per gli operatori del sistema socio-sanitario e per i volontari degli enti del terzo settore
nel 2021, il progetto ha partecipato al progetto Urban Engagement – Azioni comunitarie per il benessere e la coesione sociale nelle periferie, promosso da ASAI, e al progetto CUNFU - L’arte di immaginare il futuro, promosso da Effetto Larsen.
Il progetto aderisce al Tavolo Intersettoriale Circoscrizione 2 - Azione 5.3 – Programma Regionale “Sicurezza nei luoghi di vita - Prevenzione delle cadute” promosso dalla S.C. Emergenze infettive, Prevenzione e Promozione della salute – Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Città di Torino nell’ambito del Piano Locale di Prevenzione. Dal 2015, l’ASL Città di Torino fa parte della Cabina di Regia del progetto attraverso il Distretto Sanitario Sud Ovest, condividendone obiettivi, metodologie e modalità di svolgimento.
"L’Europeista" vuol dare voce a chi crede che un'Europa unita e forte rappresenti il miglior destino possibile per l’Italia e i suoi cittadini.
1️⃣ L’Europeista sarà un giornale? No, sarà un uno spazio media e culturale variegato: articoli, video, infografiche, eventi fisici e online.
2️⃣ Chi c’è dietro? Non Soros, sennò non vi chiederemmo soldi (quando arriverà Soros, smetteremo di chiederveli). Il direttore responsabile sarà Piercamillo Falasca, mentre Filippo Rossi sarà direttore editoriale; stiamo poi componendo la (piccolissima) redazione. Alle spalle de L’Europeista ci sarà un’associazione “militante” di europeiste ed europeisti convinti. Come si chiamerà l’associazione? Europafutura. Se vuoi aderire, scrivi a iscrizioni@europafutura.eu con i tuoi dati e un recapito telefonico, ti ricontatteremo entro pochi giorni.
3️⃣ A cosa servono i soldi? Non a pagare Pier e Filippo, che condurranno questa attività gratuitamente, ma la piccola e giovane redazione, le spese tecniche, qualche evento fisico e in prospettiva le analisi e i contenuti più approfonditi, la promozione di campagne e azioni concrete.
4️⃣ Ma c’era bisogno de L’Europeista? La missione de L’Europeista è sensibilizzare i cittadini sull'importanza dell'Unione Europea, promuovendo una narrazione europeista moderna e pragmatica, capace di rispondere alle sfide globali come il declino demografico, l'innovazione tecnologica, il cambiamento climatico, la difesa comune e la gestione delle migrazioni. Il progetto mira a creare una piattaforma di idee che connetta istituzioni, cittadini e giovani europeisti attraverso contenuti di qualità e dibattiti costruttivi.
5️⃣ Anche un piccolo contributo può fare la differenza. Con il tuo aiuto, "L’Europeista" diventerà un luogo e uno strumento di informazione e di dibattito per chi crede nel sogno europeo e vuole renderlo una realtà sempre più solida.