La storia di Carlo è la storia di un internato militare italiano che nel settembre del'43 scelse da che parte stare. Si rifiutò di aderire alla Repubblica fascista di Salò e diede inizio, insieme a tanti altri militari, a una importante forma di resistenza disarmata. Un pezzo di storia dimenticata che vogliamo far tornare alla luce e condividere soprattutto con le nuove generazioni. La storia si articola in due parti principali: la vita nel Lager nazista e il ritorno a casa.
Chi siamo Antonella Asti è la nipote di Carlo, l'IMI protagonista della storia. Ha scritto il monologo “Ho detto NO” mossa dalla passione di chi crede nell'attualità dei valori che hanno sostenuto la resistenza antifascista.
Paolo Pintabona è regista e interprete dello spettacolo teatrale “Memoria di un ritorno. L'importanza di dire NO” di cui ha curato l'adattamento teatrale dal testo “Ho detto No”.
Cosa abbiamo già fatto Il 19 ottobre 2024, alla Casa della Memoria di Milano, si tiene lo spettacolo teatrale “Memoria di un ritorno. L'importanza di dire NO”. Lo spettacolo è promosso dalle associazioni che hanno sede presso la Casa della Memoria di Milano e dall'ANEI Milano. Un altro spettacolo è in programmazione a Lodi, la città di Carlo, grazie al sostegno di ANEI Lodi e ANPI Lodi.
Cosa vorremmo realizzare I fondi della raccolta saranno utilizzati per:
creare un podcast sulla Storia di Carlo
portare lo spettacolo teatrale in una scuola di Milano o Lodi, con laboratorio di approfondimento sul tema della guerra, della violenza e delle discriminazioni (abbiamo già avuto diverse richieste).
Il progetto nasce con la finalità di trasformare la storia di Carlo in uno strumento di "memoria attiva" e di didattica per le nuove generazioni. Suo obiettivo principale è stimolare l'immaginazione e l'immedesimazione dei suoi interlocutori, far emergere emozioni e curiosità, trasmettere dubbi e interrogarsi sul presente.
1. Il Podcast è uno strumento importante se si vuole raggiungere un pubblico giovane e abituato ad utilizzare i social. La "memoria" deve essere trasmessa anche attraverso queste nuove forme di comunicazione sociale. Il progetto intende trasformare la STORIA DI CARLO in un podcast a disposizione anche delle scuole.
2. La campagna di sensibilizzazione è rivolta alle scuole medie superiori. Lo spettacolo sarà oggetto di dibattito e approfondimento per riflettere sui contesti attuali caratterizzati da violenza e discriminazioni. Contesti nei confronti dei quali sarebbe opportuno esprimere un NO. Una forma di resistenza, una scelta etica che riguarda le vicende del presente e che si lega in qualche modo al passato.
Qualora dovessimo raccogliere una somma inferiore a quella richiesta, ci impegniamo a sviluppare almeno una delle attività previste. Pertanto il progetto sarà rimodulato in base agli importi raccolti, nel seguente modo:
PODCAST e almeno uno spettacolo teatrale nelle scuole (fondi raccolti pari al 100%)
solo PODCAST (fondi raccolti inferiore al 100%)
almeno uno spettacolo teatrale nelle scuole (fondi raccolti inferiore al 100%)
La storia di Carlo è la storia di un internato militare italiano che nel settembre del'43 scelse da che parte stare. Si rifiutò di aderire alla Repubblica fascista di Salò e diede inizio, insieme a tanti altri militari, a una importante forma di resistenza disarmata. Un pezzo di storia dimenticata che vogliamo far tornare alla luce e condividere soprattutto con le nuove generazioni. La storia si articola in due parti principali: la vita nel Lager nazista e il ritorno a casa.
Chi siamo Antonella Asti è la nipote di Carlo, l'IMI protagonista della storia. Ha scritto il monologo “Ho detto NO” mossa dalla passione di chi crede nell'attualità dei valori che hanno sostenuto la resistenza antifascista.
Paolo Pintabona è regista e interprete dello spettacolo teatrale “Memoria di un ritorno. L'importanza di dire NO” di cui ha curato l'adattamento teatrale dal testo “Ho detto No”.
Cosa abbiamo già fatto Il 19 ottobre 2024, alla Casa della Memoria di Milano, si tiene lo spettacolo teatrale “Memoria di un ritorno. L'importanza di dire NO”. Lo spettacolo è promosso dalle associazioni che hanno sede presso la Casa della Memoria di Milano e dall'ANEI Milano. Un altro spettacolo è in programmazione a Lodi, la città di Carlo, grazie al sostegno di ANEI Lodi e ANPI Lodi.
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Il progetto nasce con la finalità di trasformare la storia di Carlo in uno strumento di "memoria attiva" e di didattica per le nuove generazioni. Suo obiettivo principale è stimolare l'immaginazione e l'immedesimazione dei suoi interlocutori, far emergere emozioni e curiosità, trasmettere dubbi e interrogarsi sul presente.
1. Il Podcast è uno strumento importante se si vuole raggiungere un pubblico giovane e abituato ad utilizzare i social. La "memoria" deve essere trasmessa anche attraverso queste nuove forme di comunicazione sociale. Il progetto intende trasformare la STORIA DI CARLO in un podcast a disposizione anche delle scuole.
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Registrazione video dello spettacolo, e-Book con testo del monologo, testo del copione e foto dello spettacolo, segnalibro e cartolina del progetto (file), ringraziamento sul sito
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"L’Europeista" vuol dare voce a chi crede che un'Europa unita e forte rappresenti il miglior destino possibile per l’Italia e i suoi cittadini.
1️⃣ L’Europeista sarà un giornale? No, sarà un uno spazio media e culturale variegato: articoli, video, infografiche, eventi fisici e online.
2️⃣ Chi c’è dietro? Non Soros, sennò non vi chiederemmo soldi (quando arriverà Soros, smetteremo di chiederveli). Il direttore responsabile sarà Piercamillo Falasca, mentre Filippo Rossi sarà direttore editoriale; stiamo poi componendo la (piccolissima) redazione. Alle spalle de L’Europeista ci sarà un’associazione “militante” di europeiste ed europeisti convinti. Come si chiamerà l’associazione? Europafutura. Se vuoi aderire, scrivi a iscrizioni@europafutura.eu con i tuoi dati e un recapito telefonico, ti ricontatteremo entro pochi giorni.
3️⃣ A cosa servono i soldi? Non a pagare Pier e Filippo, che condurranno questa attività gratuitamente, ma la piccola e giovane redazione, le spese tecniche, qualche evento fisico e in prospettiva le analisi e i contenuti più approfonditi, la promozione di campagne e azioni concrete.
4️⃣ Ma c’era bisogno de L’Europeista? La missione de L’Europeista è sensibilizzare i cittadini sull'importanza dell'Unione Europea, promuovendo una narrazione europeista moderna e pragmatica, capace di rispondere alle sfide globali come il declino demografico, l'innovazione tecnologica, il cambiamento climatico, la difesa comune e la gestione delle migrazioni. Il progetto mira a creare una piattaforma di idee che connetta istituzioni, cittadini e giovani europeisti attraverso contenuti di qualità e dibattiti costruttivi.
5️⃣ Anche un piccolo contributo può fare la differenza. Con il tuo aiuto, "L’Europeista" diventerà un luogo e uno strumento di informazione e di dibattito per chi crede nel sogno europeo e vuole renderlo una realtà sempre più solida.
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2️⃣ Chi c’è dietro? Non Soros, sennò non vi chiederemmo soldi (quando arriverà Soros, smetteremo di chiederveli). Il direttore responsabile sarà Piercamillo Falasca, mentre Filippo Rossi sarà direttore editoriale; stiamo poi componendo la (piccolissima) redazione. Alle spalle de L’Europeista ci sarà un’associazione “militante” di europeiste ed europeisti convinti. Come si chiamerà l’associazione? Europafutura. Se vuoi aderire, scrivi a iscrizioni@europafutura.eu con i tuoi dati e un recapito telefonico, ti ricontatteremo entro pochi giorni.
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