Un mastodonte naturale che per secoli ha vegliato su di noi
Quando Sa Matta Manna De Su Cumpingiu (il grande albero di pino secolare) è deceduto, alcuni anni fa, la popolazione di Fluminimaggiore ha pianto come fosse morto il padre di tutta la comunità.
Da almeno 5 secoli, questo nodoso e frondoso mastodonte è stato punto di riferimento per la gente del paese.
Sotto le sue maestose chiome si sono pronunciate promesse d'amore, si sono invocate grazie al cielo, si sono riunite famiglie e comitive di amici per condividere momenti di gioia e di convivialità.
I ragazzi del posto si cimentavano nell'ascesa del suo incredibile busto nodoso; le sue pigne ricche di pinoli venivano raccolte in piena libertà e rispetto di un bene comune e fortemente identitario; per alcuni anni è stato persino addobbato facendolo diventare uno dei piú grandi alberi di Natale del mondo.
Quando si è schiantato al suolo, in una ventosa mattina d'inverno, uomini, donne, vecchi e bambini, hanno dato vita a un mesto pellegrinaggio e la sera lumini di devozione laica e di preghiere sono stati accesi intorno alla sua "salma" come se si stesse vegliando un defunto appartenente ad ogni famiglia.

Come verranno utilizzati i fondi
Il nostro pino è ancora lí nello spiazzo dove ha sempre vissuto e dove è morto, preda delle intemperie e del naturale decomporsi del suo fusto. Un'immagine dolorosa che vorremmo cancellare, con un intervento/salvaguardia attraverso le più moderne tecniche di conservazione del legno e mettendolo al centro, come un monumento al grande ciclo della vita e della morte in natura, di un giardino naturale.
Intorno a lui si snoderanno sentieri in pietra, fontanelle, panchine, spazi di socializzazione. E crescerà un nuovo grande albero che ne perpetui la memoria e altri alberi ed essenze naturali.
Il progetto è stato affidato a una disegnatrice di giardini naturali che con l'aiuto di volontari del paese e forestieri creerà un cantiere/scuola per ovviare alla carenza di mezzi del comune.
La nostra Amministrazione, eletta due anni e mezzo fa, aveva promesso di fare qualcosa per evitare un degrado tanto doloroso. Ma siamo un piccolo e povero comune della Costa delle Miniere, i soldi del bilancio servono a malapena per l'ordinaria quotidianità, soldi per questo progetto non ne abbiamo. Per questo abbiamo pensato di rivolgerci a una raccolta fondi. Aiutateci anche con pochi euro, e il vostro nome sarà inciso in una targa ricordo con gli altri donatori.
Il Comune di Fluminimaggiore
Fluminimaggiore (Frùmini Majori in sardo) è un comune italiano di 2 837 abitanti della provincia del Sud Sardegna, nella regione dell'Iglesiente, a ridosso della Costa delle Miniere. È un borgo ameno, adagiato lungo il corso del Rio Mannu, incastrato nella lunga valle che dal passo Genn'e Bogai - dove è arroccato l'antico borgo di Sant'Angelo - conduce allo splendido mare di Portixeddu. Un'isola nell'isola, insomma. Larga e spaziosa, che si affaccia su una costa punteggiata da infinite spiagge deserte e dorate, intervallate da alte scogliere battute da un mare selvaggio dai colori straordinari e un entroterra di monti e di vallate solitarie e verdi, fitte di boschi secolari e dei segni dell’antica civiltà mineraria. Siamo nella Costa delle Miniere, a sud-ovest della Sardegna, dove ogni distanza sociale è naturalmente in vigore da sempre. Qui stare sdraiati lontani dagli altri, nelle spiagge di Arbus come Scivu e Piscinas, di Portixeddu, di Cala Domestica e di Buggerru, o tra i ciottoli levigati dal mare di Cala Perdischedda e di Capo Pecora non è mai stato un problema. Qui, in queste spiagge davanti al mare verde smeraldo, posizionare l’ombrellone anche a oltre trenta metri dal più vicino telo da spiaggia è la normalità: persino nei giorni più caldi e affollati di Ferragosto. È un nostro vanto lo spazio infinito per accogliere gli ospiti, per farli sentire davvero in vacanza, liberi nel vasto perimetro che la natura ci ha concesso. È un nostro vanto poterli accogliere in tutta sicurezza nei nostri alberghi discreti, negli agriturismi dagli antichi sapori, nei nostri lindi b&b o nelle nostre case vacanze. Come sono un nostro vanto i vecchi villaggi minerari come Arenas che costellano il territorio l'archeologia industriale di miniere "a bocca di paese" come Su Zurfuru; oppure il tempio panico romano di Antas, le grotte di Su Mannau, il museo etnografico che custodisce oggetti rarissimi e introvabili della tradizione agro pastorale. E poi le fertili vallate che danno prodotti dai sapori unici, il nostro mare pescoso e ricco e sano, le centinaia di sentieri come quelli della Costa delle miniere o del Cammino di Santa Barbara, da percorrere a piedi, a cavallo, in bicicletta, dentro una natura in cui la parola “massa”, semplicemente, da secoli, non esiste.
Come raggiungerci:
- Dall’aeroporto e dal porto di Cagliari un’ora e mezzo di auto.
- Dai porti e aeroporti di Olbia, Porto Torres, Alghero, massimo 3 ore e mezzo di auto.


Un progetto a cura di
Marco Corrias - Comune di Fluminimaggiore
Sono Marco Corrias, sindaco di Fluminimaggiore, giornalista in pensione (ho lavorato alla Nuova Sardegna, La Repubblica, Epoca, Terra! settimanale del Tg5) e scrittore. Eletto nel giugno 2018, mi ero ripromesso di ideare un progetto per il nostro amatissimo Pino Secolare. Non avendo i fondi per il progetto ho pensato che affidarsi al volontariato (per i soldi e per il lavoro) sia la cosa giusta per realizzare un sogno che coinvolge tutta la popolazione del paese.