"Homo Distopiens" il nuovo album prima dell'estinzione
Questo potrebbe essere l'ultimo manufatto prima dell'estinzione dell'umanità!
Questa frase ci pone davanti a diversi interrogativi: ci servono ancora i supporti in un modo immateriale? E soprattutto cosa resterà delle opere umane nel caso di una apocalisse?
Nei secoli abbiamo immaginato società distopiche, sorte dopo disastri ambientali, guerre nucleari o abbiamo descritto regimi autoritari, oppressivi, sorti per reprimere le libertà individuali, le espressioni artistiche, la speranza di un futuro.
Oggi questo immaginario negativo si è affacciato sulla nostra realtà e in un certo modo stiamo vivendo in tempo reale la nostra distopia tra politiche e tendenze sociali pericolose, tra foreste che bruciano, tra scioglimento di ghiacciai e riscaldamento globale.
Viviamo la possibile fine del pianeta. Il terrore e il fascino si mescolano e vanno a permeare ogni settore della cultura, dai saggi filosofici alle serie televisive. La dittatura tecnocratica si è trasformata in un incubo irrazionale dove l'alta finanza è ormai una delirante setta religiosa e la tecnologia della rete ci ha mostrato una nuova era oscura. Viviamo in un perenne stato ansioso, in tensione per qualcosa che potrebbe arrivare: un asteroide che colpisce la terra, una invasione aliena o il cataclisma definitivo. Intanto una elite sta facendo progetti per lasciare il pianeta. In un certo modo siamo intenti a scrivere, sceneggiare, comporre la contemporaneità mentre si dissolve.
Dopo l'Antropocene rimarranno solo specie capaci di sopravvivere in condizioni di vita estreme, ci saranno mutazioni, ritorneranno virus rimasti congelati per millenni, forse rimarranno solo le macchine, i robot che già stanno sostituendo gli umani in un mondo governato dagli algoritmi.
L'Homo Sapiens ha manipolato il mondo attraverso la scienza, la filosofia, la mitologia e la religione. L'era dell'Homo Sapiens è alle nostre spalle, davanti potrebbe esserci il nulla.
L'Homo Distopiens osserva in alta definizione lo spettacolo della sua stessa sparizione.
Ci rimangono oggetti obsoleti, libri da bruciare, opere d'arte da censurare, una natura da dominare, utopie da corrompere e un nuovo CD con dentro gli ultimi messaggi di sopravvivenza.
Ribellatevi e entrate a fare parte della avanguardia popolare! Partecipate alla lotta di resistenza al regime distopico!
Sostenete e diffondete clandestinamente!
Come verranno utilizzati i fondi clandestini
In una società distopica che brucia le opere d'arte, i dischi, i libri, unirsi in una forma di resistenza culturale può ridare vita a una avanguardia popolare.
Insieme a voi riuscirò a diffondere una nuova utopia:- registrare i nuovi brani in uno studio segreto,
- mixare con tecnologie obsolete analogiche,
- stampare i manufatti in CD e inviarli a voi attraverso canali clandestini,
- creare un video subliminale,
- ordire le grafiche, le estetiche e le ricompense contrassegnate dalla simbologia dell'Homo Distopiens (magliette, shopper, spille).
Sostenete e diffondete!
Fabrizio Tavernelli
Attivo negli anni ’80 con En Manque D’Autre (bizzarro combo della new wave italica, 4 album all'attivo) e nei '90 con gli AFA (prima Acid Folk Alleanza) con i quali incide 4 album tra crossover ed elettronica per Sugar di Caterina Caselli e Dischi del Mulo/Consorzio Produttori Indipendenti (label voluta da Massimo Zamboni e Giovanni Ferretti).
E’ideatore dell’evento “Materiale Resistente”nel ’95.
Negli anni 2000 si cimenta in diversi progetti: mutant-pop con Groove Safari (2 album) avant-blues con Roots Connection, elettronica sperimentale con Duozero (due album), italo-disco con Ajello (2 album e numerosi remix) con diverse uscite discografiche estere , melting-pot etnico con Babel (1 album).
Del 2011 è l'uscita del suo primo libro “Provincia Exotica” viaggio in una Emilia allucinata e distorta.
Dal 2010 con l'esordio "Oggetti del Desiderio" inizia una continua produzione solista per l'etichetta pesonale Lo Scafandro, a cui seguno gli album "Volare Basso" (2013) e "Fantacoscienza" (2016) .
Gli album solisti sono una personale interpretazione della canzone d'autore tra derive letterarie e sperimentazione, altre visioni del reale e viaggi interiori. Nel 2018 esce "Infanti" un concept album sull'abuso dei bambini nelle odierne guerre digitali/mediatiche. Un percorso sonoro tra momenti orchestrali, canzoni e parti sperimentali. A presentare dal vivo il Fabrizio Tavernelli Complesso.
Un progetto a cura di
Fabrizio Tavernelli
Cantante, musicista, produttore, dj, scrittore automatico, homo curiosus, equilibrista esistenziale, minipimer, resistente, artista alla frutta. Coinvolto in innumerevoli progetti musicali di avanguardia popolare, tra canzone e sperimentazione. Dagli En Manque d'Autre agli AFA (Acid Folk Alleanza), passando per Materiale Resistente, Groove Safari, Duozero, Roots Connection, Ajello, IRRS, Babel, Impresa Gottardo. Da sempre in viaggio psichedelico/surrealista verso l'altrove.