Setak, il futuro delle radici
"Marije è il primo pezzo di un disco che parla di me e della mia terra: scava nei primi anni della mia vita, i primi dodici o tredici, che sono i più ‘potenti’ perché tutte le emozioni provate successivamente sono solo briciole in confronto. Partendo da questo punto di osservazione, la prima naturale urgenza espressiva è stata scrivere e cantare i brani nel mio dialetto. La seconda è stata attingere a quell'immenso repertorio narrativo costituito dalla vita famigliare, anche lo pseudonimo che utilizzo fin da bambino, Setak appunto, è esso stesso un omaggio alle mie origini, i miei antenati erano setacciari, costruivano strumenti per filtrare la farina. I soprannomi, nei paesi, sopravvivono al passare del tempo e delle persone che li portano, il tentativo di Marije é stato quello di far restare in vita anche le emozioni. La canzone è ispirata alle figure dei miei nonni. È stato per me, un modo di interpretare i loro silenzi, i loro sguardi, i loro atteggiamenti. Le parole che mio nonno avrebbe voluto dire.
Nei pezzi che compongono il disco in uscita si miscelano le mie principali attitudini: il blues si unisce ai linguaggi, alle espressioni e alle melodie della mia terra. Tutto nasce in un luogo immaginario del mio spirito, un contenitore emotivo che mi piace definire “Blusanza”, blues e transumanza, sentimento e appartenenza, che è un modo di interpretare le cose, le persone e tutto quello che mi circonda. Interpreto dunque il blues non solo come genere musicale, ma come condizione dell'anima e come sguardo sul mondo che si mescolano alla natura nomade della transumanza: un vero e proprio ‘meticciato dell'anima’. Da queste premesse, nasce la mia necessità di costruire un futuro partendo dalle radici: Setak è quindi il mio laboratorio, il contenitore di tutte queste esperienze.
L’uscita del disco, prevista per i prossimi mesi, è anticipata da un altro videoclip “Duman ha ‘ggià rrivat”


Come verranno utilizzati i fondi?
La raccolta prevede 3 traguardi:
- primo traguardo 3.000 € per le spese di registrazione (studio, musicisti, missaggi master etc);
- secondo traguardo 7.000 € per la realizzazione di videoclip;
- terzo traguardo 12.000 € per social media management e ufficio stampa.
L'utilizzo dei fondi di conseguenza è direttamente collegato ai 3 traguardi.
Il nuovo disco si intitola Blusanza
Il nuovo disco si intitola Blusanza e contiene undici pezzi dalle sonorità internazionali cantati in un inedito dialetto abruzzese. Setak sfrutta un vero talento nel mescolare i linguaggi e i suoni, veicolato da una vena compositiva intimista e crepuscolare, e da una raffinata tecnica chitarristica
Chi c'è dietro al progetto?
Con il dialetto canto le emozioni della mia infanzia
Il legame con la sua terra è marchiato già nel suo nome d’arte, Setak. Non un nickname ammiccante ma un rimando preciso alle sue origini: “Deriva dal soprannome di famiglia “Setacciaro”, anzi, come dicono dalle mie parti, "lu setacciar”, perché i miei antenati costruivano setacci, gli strumenti utilizzati per filtrare la farina. Da noi le famiglie vengono identificate con i loro soprannomi storici, talvolta anche molto antichi: dunque potrei diventare anche il presidente della Repubblica, ma per la gente del mio paese sarò per sempre “lu fij dilu setacciar”.
Nicola “Setak” Pomponi, da Penne, ha imparato prima a suonare e a cantare che a leggere e a scrivere (“Ho fatto il mio primo concerto a sei anni”). Musicista eclettico, Nicola è cresciuto ascoltando i classici del pop-rock, del blues e del soul anglo-americani ma per incidere il suo primo album da solista, che uscirà tra un paio di mesi e che viene anticipato, in questi giorni, dal bellissimo singolo Marije, non ha scelto l’inglese, e nemmeno l’italiano, ma la lingua della sua infanzia ovvero il dialetto dell’entroterra pescarese.
Come nascono le tue canzoni?
Mah, non saprei spiegarlo molto bene a parole, perché si tratta di una strana alchimia che si scatena quando meno te lo aspetti. Ognuno ha il suo modo: io sono una persona molto disordinata e le mie canzoni nascono appunto in modo disordinato e nei momenti più strani. Certe volte possono passare interi giorni senza la minima ispirazione; altre volte, invece, può capitare che nel bel mezzo della notte, mentre sto per addormentarmi, sono costretto a scappare in bagno per registrare con il telefono delle idee che successivamente trasformo in canzoni.

Un progetto a cura di
Setak
Setak è lo pseudonimo di Nicola Pomponi, chitarrista e cantautore abruzzese che vive a Roma. La prima naturale urgenza espressiva è stata scrivere e cantare i brani nel mio dialetto di origine. La seconda è stata attingere a quell'immenso repertorio narrativo costituito dalla realtà in cui sono cresciuto: lo pseudonimo che utilizzo fin da bambino, Setak appunto, è esso stesso un omaggio alle origini, i miei antenati erano setacciari, costruivano strumenti per filtrare la farina.